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Si riprende la discussione (ore 16,53).

(Ripresa esame degli ordini del giorno - A.C. 3256-A)

PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Moffa n. 9/3256/234, accolto come raccomandazione dal Governo.

UGO LISI. Signor Presidente, prendiamo atto dell'accoglimento come raccomandazione con buoni auspici. Il nostro ordine del giorno, però, poteva sicuramente essere accettato in modo secco dal Governo, piuttosto che accolto come raccomandazione, perché proprio il Governo, all'articolo 105-bis, del disegno di legge finanziaria aveva istituito il fondo per la mobilità dei disabili, destinando questi fondi - pochissimi per la verità - alla realizzazione di un parco ferroviario per il trasporto dei disabili in Italia e all'estero.
Non capisco, quindi, perché il Governo abbia inserito tale previsione nell'articolo 105-bis e oggi accolga l'ordine del giorno in esame solo come raccomandazione rispetto a un'azione del Governo che avevate più volte sbandierato, naturalmente prendendo in giro le associazioni dei disabili e dei diversamente abili.

DANTE D'ELPIDIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, intendo aggiungere la mia firma all'ordine del giorno.

SANDRA CIOFFI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, intendo aggiungere anche io la mia firma all'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Chiedo di nuovo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno in esame, accolto come raccomandazione dal Governo.

UGO LISI. Chiedo scusa, ho già detto prima che non insistevo per la votazione.

PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Nespoli n. 9/3256/236.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Nespoli n. 9/3256/236, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 461
Votanti 459
Astenuti 2
Maggioranza 230
Hanno votato
171
Hanno votato
no 288).

Prendo atto che il deputato Baldelli ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto favorevole.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Angela Napoli n. 9/3256/237, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che il deputato Pedrizzi accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/238, e non insiste per la votazione.Pag. 95
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Castiello n. 9/3256/239, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Castiello n. 9/3256/239, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 471
Votanti 448
Astenuti 23
Maggioranza 225
Hanno votato
160
Hanno votato
no 288).

Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Antonio Pepe n. 9/3256/240, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Porcu n. 9/3256/241, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Porcu n. 9/3256/241, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 469
Votanti 466
Astenuti 3
Maggioranza 234
Hanno votato
177
Hanno votato
no 289).

Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Saglia n. 9/3256/243, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Saglia n. 9/3256/243, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 449
Votanti 448
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato
167
Hanno votato
no 281).

Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Ulivi n. 9/3256/244, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ulivi n. 9/3256/244, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 452
Votanti 447
Astenuti 5
Maggioranza 224
Hanno votato
168
Hanno votato
no 279).

Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Urso n. 9/3256/245, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.Pag. 96
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Urso n. 9/3256/245, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 461
Votanti 458
Astenuti 3
Maggioranza 230
Hanno votato
172
Hanno votato
no 286).

Prendo atto che il deputato Porfidia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.

Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Rampelli n. 9/3256/246, accolto come raccomandazione dal Governo.

FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, per la seconda volta si parla di riqualificazione ambientale e urbanistica delle periferie degradate, soprattutto nelle aree metropolitane, ma in genere nelle grandi città. Considerato che, nella precedente manovra finanziaria, analogo ordine del giorno fu accolto come raccomandazione e che l'ordine del giorno costituisce di per sé una raccomandazione (in tal caso, quindi, si tratterebbe di una raccomandazione al quadrato), chiedo cortesemente al sottosegretario se, anche con una riformulazione, il Governo può assumere un impegno più deciso rispetto a quello insito nella raccomandazione.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo ribadisce che accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Rampelli n. 9/3256/246.

PRESIDENTE. Prendo atto che il deputato Rampelli insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/246.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Rampelli n. 9/3256/246, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 463
Votanti 456
Astenuti 7
Maggioranza 229
Hanno votato
165
Hanno votato
no 291).

Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Angeli n. 9/3256/247.

RICCARDO PEDRIZZI. Signor Presidente, il sottosegretario propone un dispositivo estremamente generico, che dovrebbe trovare giustificazione esclusivamente dalle premesse. Chiedo al sottosegretario, dunque, se le premesse vengano mantenute: se così non fosse, il dispositivo non avrebbe significato. Ciò, oltretutto, significherebbe che il Governo non ritiene che la famiglia italiana sia quella individuata all'articolo 29 della Costituzione, ossia una società naturale fondata sul matrimonio. Il Governo non ritiene neanche che la famiglia italiana debba essere agevolata con misure economiche ed altre provvidenze, soprattutto nella fase di formazione. Specialmente quando la famiglia è numerosa, l'Esecutivo nega anche la possibilità di poterla e volerla riconoscere nel futuro come soggetto fiscale: si rifiuta di prendere in esame la realizzazione del cosiddetto principio di equità orizzontale. Si tratta di premesse che chiariscono statuizioni della Costituzione italiana e che ne ripercorrono l'articolato e il Governo rifiuta di farvi riferimento. Mi sembra assurdo!Pag. 97
Chiedo pertanto al sottosegretario di modificare il suo parere: il dispositivo, infatti, può rimanere generico se le premesse sono chiare e precise ed individuano la famiglia italiana e le sue necessità.

PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma all'ordine del giorno Angeli n. 9/3256/247.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Onorevole Pedrizzi, naturalmente il tema è molto delicato. Tengo ad affermare che la frase è stata scritta di pugno dal Ministro per le politiche per la famiglia: in questo caso, quindi, mi limito a relata referre.
La inviterei a non precipitare una discussione che merita un'altra attenzione e un altro approfondimento e ad accettare la riformulazione del dispositivo: pertanto, è quest'ultimo ad essere accettato, non le premesse. Le chiedo, se lo ritiene, di compiere un gesto di buona volontà, insito anche nella riformulazione operata dal Governo.

PRESIDENTE. Prego, onorevole Pedrizzi.

RICCARDO PEDRIZZI. Signor Presidente, ho già accettato di eliminare riferimenti al quoziente familiare...

PRESIDENTE. La prego, deputato Pedrizzi, sia evangelico...

RICCARDO PEDRIZZI. Evangelicamente, pertanto, non accetto la riformulazione proposta dal Governo e insisto per la votazione.

PRESIDENTE. Prendo atto che i deputati Di Virgilio, Gardini, Ceccacci Rubino, Capitanio Santolini, Luciano Rossi, Lisi, Garagnani e Galletti chiedono di apporre la loro firma all'ordine del giorno Angeli n. 9/3256/247.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Angeli n. 9/3256/247, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 460
Votanti 454
Astenuti 6
Maggioranza 228
Hanno votato
172
Hanno votato
no 282).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Lombardi n. 9/3256/248 accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione del loro ordine del giorno.
Ricordo che l'ordine del giorno Zeller n. 9/3256/249 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Vannucci n. 9/3256/250, e non insiste per la votazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Morri n. 9/3256/251, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Baratella n. 9/3256/252, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che gli ordini del giorno Provera n. 9/3256/253 e Olivieri n. 9/3256/254 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Schirru n. 9/3256/255, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Mariani n. 9/3256/256 è stato accettato dal Governo.Pag. 98
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno D'Elia n. 9/3256/257 e accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Mancini n. 9/3256/258, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Buemi n. 9/3256/259, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Di Gioia n. 9/3256/260 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Dato n. 9/3256/261, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Crema n. 9/3256/263, e non insiste per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Strizzolo n. 9/3256/264, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Maran n. 9/3256/265, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Schietroma n. 9/3256/266, e non insiste per la votazione.
Chiedo all'onorevole Villetti se acceda all'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 9/3256/267 formulato dal Governo.

ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, il mio ordine del giorno impegna il Governo a mettere in atto iniziative volte a superare un'anomalia presente nel meccanismo dell'otto per mille.
Come voi sapete, il meccanismo dell'otto per mille è stato adottato affinché non fosse direttamente lo Stato a finanziare una confessione religiosa, e costituisce un passaggio importante della revisione del Concordato, atteso che quella cattolica non era più considerata in alcun modo religione di Stato.
Però, in tale meccanismo vi è una semplice anomalia (parlano i numeri, che sono anche facili e rapidi da enunciare): coloro che appongono la crocetta, formulando così la loro preferenza, sulla dichiarazione dei redditi sono il 39,52 per cento; coloro che non appongono tale crocetta sono il 60,5 per cento.
Fra coloro che appongono la crocetta, l'89,16 per cento attribuisce l'otto per mille alla Chiesa cattolica, l'8,38 lo elargisce allo Stato e tutti gli altri costituiscono meno dell'uno per cento.
Tale meccanismo comporta che anche la quota di otto per mille di coloro che non hanno scelto - e sono la maggioranza: il 60,5 per cento - viene ripartita tra coloro che hanno scelto, quindi, sostanzialmente, anche costoro danno il loro contributo alla Chiesa cattolica, pur non avendo espresso tale volontà (e il medesimo ragionamento può essere effettuato per le altre confessioni religiose, seppure in misura minore).
Siccome la Chiesa cattolica - sono dati del 2006 - percepisce 930 milioni di euro, è abbastanza evidente che questo meccanismo raddoppia e più ciò che i contribuenti vorrebbero versare alla Chiesa cattolica.
Badate che tale anomalia è presente alla Chiesa cattolica e vi è chi discute sulla possibilità che si arrivi anche ad una modifica, perché si tratta di un'anomalia che alla fine costituisce un trucco, e questi soldi inoptati possono essere utilizzati per iniziative umanitarie.
Tuttavia, ciò viola un principio fondamentale che è stato introdotto con il superamento del principio della religione cattolica come religione di Stato, vale a dire il fatto di non fare favoritismi e, soprattutto, di non finanziare direttamente la Chiesa cattolica con soldi dello Stato, se non per scelta del contribuente.
Mi meraviglio, sottosegretario Grandi, del fatto che il Governo non abbia neppure detto nulla in proposito. È un Governo in cui qualche laico o liberale vi sarà pure, o no?
Qualcuno, nel Governo, avrebbe potuto studiare insieme con la Chiesa cattolicaPag. 99una modifica (infatti, ciò comporta anche una trattativa con la Chiesa cattolica, perché tale normativa è stata prima decisa dal Governo italiano e poi ratificata tramite un accordo con la Chiesa cattolica), affinché Stato italiano e Chiesa cattolica affrontino tale problema e cerchino una soluzione.
Questo è ciò che mi sarei aspettato da un Governo laico formato da cattolici liberali, da persone della sinistra e da progressisti. Non mi aspettavo un invito al ritiro o un rifiuto a una proposta di tal genere.
Ognuno, signor sottosegretario Grandi, risponde alla propria coscienza e io credo che i laici, credenti e non credenti, cattolici e non cattolici, siano del parere che vada dato un finanziamento alla Chiesa consapevole, e non attraverso un trucco. Ritengo che un cattolico non voglia certo utilizzare i trucchi perché, anzi, egli si sente più moralmente impegnato alla trasparenza (Applausi dei deputati dei gruppi La Rosa nel Pugno e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bonelli. Ne ha facoltà.

ANGELO BONELLI. Signor Presidente, intervengo a nome dei Verdi per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Villetti n. 9/3256/267 e per far presente al Governo che tale ordine del giorno non mette in discussione l'otto per mille.
Si tratta di un ordine del giorno estremamente equilibrato che prevede che, nel caso in cui il contribuente non abbia scelto il destinatario dell'otto per mille, vengano semplicemente ripartite le somme a scopi di interesse sociale o umanitario. Penso che questo ordine del giorno dovrebbe essere accettato e votato dall'Aula.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Migliore. Ne ha facoltà.

GENNARO MIGLIORE. Signor Presidente, intervengo a nome del gruppo di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea per aggiungere la mia firma all'emendamento Villetti n. 9/3256/267.
Segnalo anch'io che si tratta di una richiesta del tutto equilibrata e compatibile con le manifestazioni di volontà dei singoli contribuenti di sostenere, qualora lo ritengano, anche le attività della Chiesa cattolica o di altre confessioni che percepiscono i finanziamenti dall'otto per mille.
Non si comprende come il Governo non voglia accogliere questa precisazione che intende separare la manifesta volontà dall'oggettiva attribuzione dei fondi (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Di Salvo. Ne ha facoltà.

TITTI DI SALVO. Signor Presidente, a nome del gruppo Sinistra Democratica Per il Socialismo europeo aggiungo la mia firma all'ordine del giorno Villetti n. 9/3256/267.
Anche io penso che il Governo dovrebbe riflettere sull'invito al ritiro formulato. Nell'ordine del giorno in esame vi è una riflessione del tutto equilibrata che si rivolge al rispetto delle leggi e che invita a rispettare l'opinione dei contribuenti. Si tratta di una riflessione alla luce della quale faccio difficoltà a capire le motivazioni per le quali si chiede il ritiro dell'ordine del giorno. Chiedo un'ulteriore riflessione di fronte alla convinzione espressa da più gruppi di sottoscrivere l'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nucara. Ne ha facoltà.

FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Villetti n. 9/3256/267, dichiarando il voto favorevole del gruppo Misto-Repubblicani, Liberali, Riformatori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Vacca. Ne ha facoltà.

Pag. 100

ELIAS VACCA. Signor Presidente, intervengo, a nome del gruppo dei Comunisti Italiani, per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Villetti n. 9/3256/267 e per preannunciare il nostro voto favorevole qualora su questo ordine del giorno si dovesse pervenire ad una votazione.
Vorrei soltanto sottolineare che l'ordine del giorno in esame presenta un equilibrio assoluto. Non si tratta, infatti, di perpetrare la solita disputa tra il maggiore o minore livello di laicità del Parlamento e di ogni singolo deputato. Si tratta di proporre una soluzione di buonsenso. A noi piace quella Chiesa che si occupa delle questioni sociali e, ancor di più, ci piace lo Stato che impegna per quelle finalità le risorse dell'otto per mille.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, l'invito al ritiro ha una ragione fondamentale: il Governo e la maggioranza possono affrontare in comune problemi di questa serietà non quando si tratta di singole opinioni, ma quando si ha un'opinione collegiale e condivisa.
In questo caso, tra l'altro, mi permetto di far osservare che vi è un problema. Poniamo l'ipotesi che questo ordine del giorno venga respinto: non credo che chi sostiene questa opinione, non lontanissima da ciò che penso, sarà così felice di un simile risultato.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Villetti n. 9/3256/267, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 457
Votanti 442
Astenuti 15
Maggioranza 222
Hanno votato
114
Hanno votato
no 328).

Prendo atto che il deputato Oliverio ha segnalato di aver erroneamente espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario, e che il deputato Giachetti ha segnalato di avere erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Dioguardi n. 9/3256/268, accolto dal Governo come raccomandazione.

DANIELA DIOGUARDI. Signor Presidente, non condivido e non accetto il fatto che il Governo accolga il mio ordine del giorno come raccomandazione, e non capisco per quale motivo questo ordine del giorno debba essere considerato in tal modo.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI (ore 18,10)

DANIELA DIOGUARDI. Ritengo che sia giunto il momento di invertire una tendenza. Non si può continuare in Italia, all'interno del dibattito politico, sulla retorica della maternità quando poi di fatto non seguono politiche concrete che facciano in modo che le donne in Italia siano davvero libere di decidere se essere o non essere madri.
La retorica della maternità occulta infatti la donna in carne ed ossa.
Oggi, in Italia, la disoccupazione, la precarietà, la sordità maschile e la resistenza maschile a mettersi in discussione (l'Italia è uno dei paesi europei in cui gli uomini contribuiscono meno al lavoro casalingo all'interno della famiglia) ed infinePag. 101la mancanza di una rete di servizi sociali adeguata (quindi, l'insufficienza di politiche sociali), sono tutti fattori che di fatto impediscono alla donna di decidere di essere madre anche quando lo voglia.
Non a caso in Italia il tasso di natalità è basso, e allora l'ordine del giorno in esame è diretto ad un miglioramento delle politiche conciliative e quindi con esso si chiede al Governo di valutare l'opportunità di migliorare la legge n. 151 del 2001, in altre parole di aumentare un'indennità oggi del tutto insufficiente. Infatti, soltanto le famiglie ricche e le madri abbienti possono mettersi in congedo entro i primi tre anni di vita, per il periodo di sei mesi, perché l'indennità corrisponde al 30 per cento della retribuzione.
Pertanto mi dovete dire quali siano le famiglie in cui tutto ciò è possibile. Quindi, la legge in materia è buona ma formale, in quanto non riesce a tradursi in scelte sostanziali. Non a caso secondo le statistiche soltanto il 25 per cento delle donne utilizza tali misure legislative per cui penso che questo ordine del giorno rappresenti veramente il minimo rispetto a quanto si dovrebbe fare.
Concludo sottoponendo all'attenzione di tutti voi un articolo pubblicato su la Repubblica il 24 novembre scorso, in cui alcuni economisti ed alcune economiste hanno tentato di contabilizzare tutto il lavoro casalingo. Tale lavoro, prodotto soprattutto (oltre l'80 per cento) dalle donne, corrisponde ad un «tesoretto». Si tratta di 4.333 milioni di euro, ovvero 433 miliardi di euro, e praticamente corrisponde al 32,9 per cento del prodotto interno lordo.
Allora è una vergogna che perfino un ordine del giorno come questo, con il quale si vuole impegnare il Governo a «valutare la possibilità», sia accolto come semplice raccomandazione.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, dichiaro che il Governo modifica il suo parere e accetta l'ordine del giorno Dioguardi n. 9/3256/268 (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo accetta l'ordine del giorno Dioguardi n. 9/3256/268.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno n. 9/3256/269, accolto dal Governo come raccomandazione.

GENNARO MIGLIORE. Signor Presidente, signori del Governo, mi rivolgo anzitutto al Presidente del Consiglio per leggere almeno il dispositivo dell'ordine del giorno in esame, che mi pare materia troppo seria perché venga accolto dal Governo come semplice raccomandazione. Si tratta indubbiamente di un ordine del giorno impegnativo perché è tale riguardo alla vita di esseri umani, lavoratori e lavoratrici i quali - come abbiamo potuto verificare anche nei drammatici episodi dell'ultima settimana (episodi che tuttavia si ripetono quotidianamente) -, sono esposti al rischio stesso della loro vita.
Il dispositivo impegna il Governo: «a prendere immediati provvedimenti volti a vincolare la concessione di agevolazioni, incentivi o sostegni economici di qualsiasi tipo alle aziende in regola con le norme vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro escludendo quelle i cui responsabili siano stati condannati in via definitiva per reati di omicidio colposo o lesioni personali» e «a prendere immediati provvedimenti al fine di impedire che le aziende procedano ad assunzioni con contratto di apprendistato o con contratto a tempo determinato di lavoratori impiegati in attività pericolose».
È del tutto evidente la situazione; mi ha molto commosso la testimonianza di una vedova di una vittima dell'ILVA di Taranto che ha detto che suo marito, un capo, è morto proprio per sostituirsi ai molti ragazzi che le aziende appaltatrici mandavano a effettuare lavori pericolosi. Tutto ciò mi ha portato a questa riflessione alPag. 102punto che spero che questo Governo (che peraltro si era riunito anche in via straordinaria per attuare le prime misure volte a dare una risposta su questo tema) possa modificare la propria opinione e accettare pienamente l'ordine del giorno a mia firma, non solo accogliendolo come raccomandazione, ma assumendo un impegno ad agire immediatamente con i prossimi provvedimenti legislativi (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).

TITTI DI SALVO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà

TITTI DI SALVO. Signor Presidente vorrei sottoscrivere, a nome del mio gruppo, l'ordine del giorno Migliore n. 9/3256/269. Credo che il Governo debba riflettere sull'accettazione delle indicazioni contenute in tale ordine del giorno e sottolineo il fatto che il dispositivo letto prima dall'onorevole Migliore include due punti. Uno di essi è già contenuto in un ordine del giorno accettato - l'ordine del giorno a mia firma n. 9/3256/140 presentato da me e da tutto il mio gruppo - mentre l'altro, il primo, è evidente che è nella cultura, nelle intenzioni e nella necessità del Governo stesso. Invito, pertanto a riflettere sulla necessità che l'ordine del giorno venga accettato e costituisca materia di riflessione impegnativa per tutto il Parlamento.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo modifica il parere accettando l'ordine del giorno Migliore n. 9/3256/269 (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo).

PRESIDENTE. Ne prendo atto.
Gli onorevoli Pellegrino e Villetti hanno chiesto di parlare. Vi pregherei di tener presente che l'ordine del giorno al nostro esame è stato accettato dal Governo.
Ha facoltà di parlare l'onorevole Pellegrino.

TOMMASO PELLEGRINO. Signor Presidente vorrei semplicemente sottoscrivere, a nome del gruppo dei Verdi, l'ordine del giorno Migliore n. 9/3256/269.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Villetti. Ne ha facoltà.

ROBERTO VILLETTI. Signor Presidente, il mio voleva essere un invito al Governo affinché, dal momento che ha «zoppicato» sul piano della laicità, non zoppicasse anche su quello della socialità e dell'umanità ed accettasse pertanto l'ordine del giorno Migliore n. 9/3256/269.

BENEDETTO DELLA VEDOVA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Onorevoli colleghi, rinnovo il mio invito a proseguire nei nostri lavori.

BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, molto brevemente vorrei far presente al Governo che se la prima parte del dispositivo di questo ordine del giorno è in larga misura condivisibile, la seconda parte impegna il Governo a prendere provvedimenti per impedire che le aziende procedano ad assunzioni mediante contratto di apprendistato o a tempo determinato di lavoratori impiegati in attività pericolose. Considerata anche l'estrema imprecisione della definizione, questo mi sembra francamente un impegno eccessivo per il Governo perché sappiamo che i contratti a tempo determinato hanno una durata anche superiore a tre anni. Mentre, pertanto, la prima parte del dispositivo è condivisibile, la seconda è pericolosa.

Pag. 103

BRUNO MELLANO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà, però, colleghi, vi invito nuovamente a consentire la prosecuzione nell'esame degli ordini del giorno.

BRUNO MELLANO. Signor Presidente vorrei fare, molto brevemente, una segnalazione ai colleghi che hanno presentato un ordine del giorno assolutamente condivisibile. Da un'interpretazione che si basi sulla lettura formale del testo emerge che verrebbero esclusi quei datori di lavoro che, per fatti accaduti fuori dal mondo del lavoro, fossero stati condannati per omicidio colposo, quindi anche a causa di un incidente automobilistico o di un altro incidente verificatosi al di fuori del mondo del lavoro.
Vorrei semplicemente sottolineare che, pur comprendendo e condividendo il testo e l'intenzione dell'ordine del giorno accettato dal Governo, l'atto di indirizzo, per come è stato scritto, escluderebbe dai benefici concessi alle aziende quei datori di lavoro che potrebbero aver avuto problemi con la giustizia per reati compiuti al di fuori del mondo del lavoro.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Vietti n.9/3256/270 accolto come raccomandazione dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Dionisi n. 9/3256/272, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dionisi n. 9/3256/272, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 460
Votanti 457
Astenuti 3
Maggioranza 229
Hanno votato
168
Hanno votato
no 289).

Prendo atto che la deputata Ravetto ha segnalato di aver erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimerne uno favorevole.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Farinone n. 9/3256/273, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che gli ordini del giorno Garofani n. 9/3256/274 e Andrea Ricci n. 9/3256/275 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Picano n. 9/3256/276, accolto come raccomandazione dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Li Causi n. 9/3256/277, accolto come raccomandazione dal Governo.

VITO LI CAUSI. Signor Presidente, ringrazio il Governo per aver accolto come raccomandazione il mio ordine del giorno, però desidererei porre cortesemente alla sua attenzione il fatto che nelle premesse si ricorda che, in base alla legge 15 maggio 1997, n. 127, il corso di laurea in scienze motorie è finalizzato all'acquisizione di adeguate conoscenze di metodi e contenuti culturali, scientifici e professionali, che vengono suddivisi in quattro settori professionali, in quattro profili. Uno dei quattro profili, come l'ordine del giorno recita testualmente, è la prevenzione e l'educazione motoria adattata, finalizzata a soggetti di diversa età e a soggetti disabili. Penso che sia giusto che a coloro che scelgono questo profilo professionale sia dato, almeno, il riconoscimento nel campo sociosanitario.
Comunque, per quanto mi concerne, mi adeguo a quanto il Governo vorrà fare.

Pag. 104

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, considerando meglio l'ordine del giorno, anche sulla base dell'intervento dell'onorevole Li Causi, esso impegna il Governo «a valutare la possibilità di attuare». In questi termini, il Governo, modificando il precedente avviso, lo accetta.

PRESIDENTE. Ne prendo atto. Ricordo che l'ordine del giorno Satta n. 9/3256/278 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione del suo ordine del giorno Adenti n. 9/3256/279, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che gli ordini del giorno Cioffi n. 9/3256/280 e D'Elpidio n. 9/3256/281 sono stati accettati dal Governo.
Passiamo all'ordine del giorno Fabris n. 9/3256/282, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.

DANTE D'ELPIDIO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma e per chiedere al Governo di rivedere il proprio parere. Ci siamo occupati, anche in questi giorni, durante l'esame del disegno di legge finanziaria, del tema della sicurezza; sarebbe a mio avviso un contributo ulteriore sul tema anche la modificazione di queste disposizioni relative al patto di stabilità interno in modo da consentire ai comuni di procedere ad investimenti, aiuti e concessioni finalizzati alla realizzazione di strutture destinate alla sicurezza (mi riferisco agli edifici già indicati).
Chiederei, quindi, al Governo di riconsiderare il parere reso.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole D'Agrò ha chiesto di apporre la propria firma all'ordine del giorno in esame.
Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno Fabris n. 9/3256/282 e non insiste per la votazione.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione del suo ordine del giorno Capotosti n. 9/3256/283, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rossi Gasparrini n. 9/3256/284, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Rocco Pignataro n. 9/3256/285 e non insistono per la votazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Del Mese n. 9/3256/287, accolto come raccomandazione dal Governo.

SANDRA CIOFFI. Relativamente all'ordine del giorno Del Mese n. 9/3256/287, vorrei ringraziare il Governo per averlo accolto come raccomandazione; vorrei però sollecitare una riflessione ponendo all'attenzione il fatto che il turismo nautico è una grande fonte di occupazione nel nostro Paese, e che certamente dobbiamo cercare, dal punto di vista normativo, di adeguarci anche per essere competitivi con Paesi come la Grecia, l'Inghilterra, la Spagna e la Francia. Chiedo quindi al Governo di rivedere il parere e accettare pienamente l'atto.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, modificando il precedente avviso, il Governo accetta l'ordine del giorno Del Mese n. 9/3256/287.

PRESIDENTE. Sta bene.Pag. 105
Prendo atto che gli onorevoli Campa e Lisi appongono la propria firma all'ordine del giorno Del Mese n. 9/3256/287.
Prendo atto che l'onorevole Giuditta non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/288, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Morrone n. 9/3256/289, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Marantelli n. 9/3256/290, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Sanga n. 9/3256/291.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Misiani n. 9/3256/292.
Ricordo che l'ordine del giorno Salerno n. 9/3256/293 è stato accettato dal Governo.
Ricordo, altresì, che anche l'ordine del giorno Pezzella n. 9/3256/294 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Buontempo insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/295.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Buontempo n. 9/3256/295, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 457
Votanti 448
Astenuti 9
Maggioranza 225
Hanno votato
160
Hanno votato
no 288).

Prendo atto che il deputato Rocco Pignataro ha segnalato che non è riuscito ad esprimere voto contrario.
Prendo atto che l'onorevole Garnero Santanchè non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/296, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Tomaselli accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/297.
Ricordo che l'ordine del giorno Intrieri n. 9/3256/298 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fiorio n. 9/3256/299, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno Turci n. 9/3256/300 è stato accettato dal Governo.
Ricordo, altresì, che anche l'ordine del giorno Soro n. 9/3256/302 è stato accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Venier n. 9/3256/303, accolto come raccomandazione dal Governo.

ALEANDRO LONGHI. Signor Presidente, intervengo sull'ordine del giorno in esame perché credo che un Governo di centrosinistra non possa né voglia respingerlo e neppure accoglierlo come semplice raccomandazione. Si tratta infatti della Stoppani, la fabbrica dei veleni di Genova Cogoleto, dove è stato stabilito lo stato di emergenza dal Presidente del Consiglio dei Ministri. È uno dei cinquanta siti inquinati d'Italia, dove gli operai muoiono di infarto o tumore, hanno il setto nasale perforato dal cromo esavalente, dove ci sono malattie terribili e dove i dipendenti stanno perdendo anche il posto di lavoro oltre alla vita. Per quanto riguarda gli operai dell'ACNA di Cengio - che sono stati esposti al rischio di inquinamento chimico -, con il comma 133 dell'articolo 3 della legge n. 350 del 2003 è stato previsto di elevare a loro favore il coefficiente di contribuzione previdenziale di 1,5. Credo che lo stesso trattamento vada riconosciuto anche ai lavoratori della Stoppani, anche perché la magistratura ha ormaiPag. 106accertato l'elevato tasso di mortalità tra tali dipendenti molti dei quali moriranno nel corso di questi anni. Si tratta di un atto di giustizia sociale: non ridarà loro la salute e la vita, ma almeno ne renderà gli ultimi anni di vita un po' più dignitosi.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Pedrini appone la propria firma all'ordine del giorno Venier n. 9/3256/303.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo accetta l'ordine del giorno a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire, nel dispositivo, le parole «impegna il Governo ad» con le parole «impegna il Governo a valutare la possibilità di».

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Venier n. 9/3256/303.
Prendo atto che l'onorevole Olivieri appone la propria firma all'ordine del giorno Venier n. 9/3256/303.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Longhi n. 9/3256/304 e Sgobio n. 9/3256/305, accolti dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Bellillo n. 9/3256/306 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo dell'ordine del giorno Soffritti n. 9/3256/307.
Prendo atto che l'onorevole Tranfaglia non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/308, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Diliberto n. 9/3256/309, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Pagliarini n. 9/3256/310 e non insistono per la votazione.
Ricordo che gli ordini del giorno Cancrini n. 9/3256/311 e Vacca n. 9/3256/312 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Crapolicchio n. 9/3256/313 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accedono all'invito al ritiro formulato dal Governo dell'ordine del giorno Galante n. 9/3256/314.
Ricordo che gli ordini del giorno Ferdinando Benito Pignataro n. 9/3256/315 e Lazzari n. 9/3256/316 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che l'onorevole Crosetto accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/317 e non insiste per la votazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Garagnani n. 9/3256/318, accolto dal Governo come raccomandazione.

FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, questo ordine del giorno fa riferimento ad una sentenza della Corte di giustizia europea, che innova grandemente la politica scolastica seguita dagli Stati membri. Essa sancisce infatti il principio della parità di diritti e soprattutto della possibilità per tutte le famiglie di fruire della libertà di scelta educativa, in risposta ad un ricorso presentato da una famiglia tedesca.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 17,30)

FABIO GARAGNANI. Questo ordine del giorno, oltre a riproporre tutte le tematiche tradizionali in materia di libertà di insegnamento e di applicazione del principio di sussidiarietà e parità scolastica, fa un riferimento preciso a questaPag. 107sentenza della Corte di giustizia, le cui pronunce in altri ambiti - non a caso - vengono citate dal Governo come prodromiche all'assunzione di determinati provvedimenti (sul tema si è registrata una serie di discussioni in Senato nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria).
La semplice raccomandazione, pur costituendo un passo avanti, mi pare dunque estremamente riduttiva rispetto alle novità contenuta in questa sentenza. D'altra parte, l'ordine del giorno non pretende tout court un cambiamento totale dell'atteggiamento del Governo dall'oggi al domani: ci si rende conto infatti che occorrono determinate tappe per arrivare alla costituzione di un vero sistema pubblico integrato della pubblica istruzione che faccia riferimento a questi diritti (si cita anche la legge n. 62 del 2000).
In questo senso insisto sull'impegno contenuto nell'ordine del giorno, che ritengo possa essere valutato con serenità dal Governo, proprio perché è basato su principi essenziali e si pone certamente nell'ottica di un esercizio razionale dell'attività di governo in una materia così delicata.

PRESIDENTE. Onorevole Garagnani, insiste dunque per la votazione? Mi pare che lei chieda una nuova valutazione...

FABIO GARAGNANI. Presidente, evidentemente lei non mi ha ascoltato: il mio intero intervento è stato volto a segnalare la necessità di un impegno, poiché la semplice raccomandazione non risolve assolutamente il problema.

PRESIDENTE. Dunque, insiste per la votazione.

FABIO GARAGNANI. No, Presidente, gradirei sapere cosa pensa il Governo.

PRESIDENTE. Onorevole Garagnani, il Governo non è tenuto a rispondere. Non è che si possa instaurare un dialogo: il Governo ha già espresso il proprio parere; se non mi chiede di intervenire nuovamente, vuol dire che conferma il parere espresso. Dunque, lei insiste per la votazione.

FABIO GARAGNANI. Presidente, chiedo che il Governo dica, come è successo varie volte, che...

PRESIDENTE. Onorevole Garagnani, non possiamo instaurare questo dialogo: il Governo ha già espresso il proprio parere. Mi pare che il proponente insista per la votazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bianco. Ne ha facoltà.

GERARDO BIANCO. Signor Presidente, dal momento che il sottosegretario ha trovato la formula magica: «a valutare la possibilità di». Essa potrebbe essere estesa a tutti gli altri ordini del giorno determinando un'economia dei lavori e si potrebbe applicarla anche in questo caso, così da concludere rapidamente.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. L'onorevole Bianco ha ovviamente un'anzianità parlamentare enorme, ma purtroppo non ha letto l'ordine del giorno, che già lo dice. La raccomandazione è a scalare rispetto all'espressione «a valutare la possibilità di».

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Garagnani n. 9/3256/318, accolto dal Governo come raccomandazione. A questo punto, è evidente che il parere del Governo deve intendersi contrario.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Garagnani n. 9/3256/318, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Pag. 108

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 445
Votanti 441
Astenuti 4
Maggioranza 221
Hanno votato
160
Hanno votato
no 281).

Ricordo che l'ordine del giorno Pottino n. 9/3256/319 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Carlucci n. 9/3256/320, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Carlucci n. 9/3256/320, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 450
Votanti 449
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato
158
Hanno votato
no 291).

Prendo atto che il presentatore accetta la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Paolo Russo n. 9/3256/321 e non insiste per la votazione.
Prendo altresì atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Aprea n. 9/3256/322, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Aprea n. 9/3256/322, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 453
Votanti 452
Astenuti 1
Maggioranza 227
Hanno votato
159
Hanno votato
no 293).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Giuseppe Fini n. 9/3256/323, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Adornato n. 9/3256/324, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Adornato n. 9/3256/324, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 445
Votanti 442
Astenuti 3
Maggioranza 222
Hanno votato
148
Hanno votato
no 294).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Mormino n. 9/3256/325 e Lainati n. 9/3256/326, accolti dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Romele n. 9/3256/327, non accettato dal Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà (Commenti).Pag. 109
Colleghi, vi prego di fare silenzio altrimenti si finisce solo per perdere tempo. Prego, onorevole Boscetto.

GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, è molto importante per me avere questo consenso della maggioranza, perché ciò significa che quanto dico è in linea con l'opposizione. Non voglio fare polemica sull'ordine del giorno Romele ed altri n. 9/3256/327. Però, si chiede che il Governo, in relazione ad una norma riguardante le comunità montane, assegni alle regioni un termine più ampio. Infatti, siccome si è detto che le comunità montane vengono riordinate dalle regioni entro il termine di sei mesi e che, se ciò non avviene, scatta una serie di effetti estremamente negativi per le comunità montane, il termine di sei mesi appare troppo ristretto affinché le regioni adottino leggi regionali di riordino, perché debbono verificare sul territorio quali siano i comuni che rimangono nella comunità montana, come si dividono le comunità montane e quali, eventualmente, vadano soppresse.
Se si prevedesse di prorogare il termine da sei a nove o a dodici mesi si farebbe soltanto una cosa buona, perché ritengo che le regioni facciano fatica, entro sei mesi, a porre in essere leggi regionali di tale complessità.
Inoltre, il fatto che vi siano effetti così negativi è un'imposizione dello Stato che, a mio avviso, non è più costituzionale, perché non riguarda più la parte economica del riordino delle comunità montane, forse, di competenza dello Stato, ma dà ordini alle regioni in una materia di loro competenza esclusiva. Non dimentichiamo, infatti, che fra gli enti costituzionalmente garantiti non figurano le comunità montane, che appartengono ex articolo 117 della Costituzione alla competenza residuale esclusiva delle regioni.
Quindi, lo Stato non può stabilire norme che prevedano effetti così negativi per un atto di competenza regionale: se non lo adottano entro un certo termine, ciò non può essere imputato alle comunità montane. Se le regioni, entro sei mesi, non riescono a varare una legge, le comunità montane subiranno effetti estremamente negativi per un comportamento che non è loro ascrivibile.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Romele n. 9/3256/327, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 446
Votanti 437
Astenuti 9
Maggioranza 219
Hanno votato
123
Hanno votato
no 314).

Ricordo che l'ordine del giorno Fallica n. 9/3256/328 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bernardo n. 9/3256/329, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Caligiuri n. 9/3256/330, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Pili n. 9/3256/331, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Zanella n. 9/3256/332 e non insistono per la votazione.
Ricordo che gli ordini del giorno Pellegrino n. 9/3256/333 e Francescato n. 9/3256/334 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Bonelli n. 9/3256/335 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Stagno D'Alcontres n. 9/3256/336, non accettato dal Governo.Pag. 110
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Stagno D'Alcontres n. 9/3256/336, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 442
Votanti 440
Astenuti 2
Maggioranza 221
Hanno votato
152
Hanno votato
no 288).

Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Iannarilli n. 9/3256/337, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Iannarilli n. 9/3256/337, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 434
Votanti 433
Astenuti 1
Maggioranza 217
Hanno votato
152
Hanno votato
no 281).

Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Gianfranco Conte n. 9/3256/338, accolto dal Governo come raccomandazione.

GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, ero convinto che, dopo gli interventi svolti durante l'illustrazione degli ordini del giorno, il Governo avesse cambiato parere in considerazione del fatto che, approvando l'ordine del giorno Belisario n. 9/3256/42, che presenta un contenuto identico al mio ordine del giorno n. 9/3256/338 e all'ordine del giorno Leone n. 9/3256/369, pensavo che vi fosse implicitamente il riconoscimento che tutti i tre ordini del giorno dovessero essere accettati.
Mi pare curioso, salvo che non si tratti di una svista, che il Governo sia un po' strabico. Accetta gli ordini del giorno della maggioranza, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno dell'opposizione, pur avendo il medesimo contenuto.
Pertanto, invito il Governo a riformulare il proprio parere e ad accettare anche l'ordine del giorno n. 9/3256/338 a mia firma e l'ordine del giorno Leone n. 9/3256/369.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, la ragione per cui vi è una diversità tra gli ordini del giorno (che non diminuisce la responsabilità del Governo, che non si è avveduto dell'aspetto conclusivo simile) è che vi sono delle premesse per la verità diverse per giungere alla stessa sintesi.
L'ordine del giorno Belisario n. 9/3256/42 compie un certo ragionamento e poi giunge ad una conclusione simile. Tuttavia, per ragioni di equità propongo che anche gli altri ordini del giorno, come quello Gianfranco Conte n. 9/3256/338, abbiano la stesso dispositivo dell'ordine del giorno Belisario n. 9/3256/42, in modo da dare a tutti quel che è giusto.

PRESIDENTE. Onorevole Grandi, deve indicare con precisione in ordine a quali ordini del giorno il Governo cambia il proprio parere.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. SignorPag. 111Presidente, il Governo cambia il proprio avviso precedente, nel senso di accettare gli ordini del giorno Gianfranco Conte n. 9/3256/338 e Leone n. 9/3256/369, purché abbiano lo stesso dispositivo dell'ordine del giorno Belisario n. 9/3256/42.
Allorché esamineremo questo ultimo ordine del giorno, proporrò una riformulazione in modo che abbia lo stesso dispositivo.

PRESIDENTE. Sta bene. Prendo atto che il presentatore dell'ordine del giorno Gianfranco Conte n. 9/3256/338 accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fasolino n. 9/3256/340, accolto dal Governo come raccomandazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Cesaro n. 9/3256/341, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cesaro n. 9/3256/341, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 436
Votanti 434
Astenuti 2
Maggioranza 218
Hanno votato
147
Hanno votato
no 287).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Aracu n. 9/3256/342, accolto dal Governo come raccomandazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Della Vedova n. 9/3256/343, accolto dal Governo come raccomandazione.

BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, volevo richiamare l'attenzione dei colleghi e del Governo sul mio ordine del giorno, che propone di impegnare il Governo ad invitare l'ISTAT, in sede di elaborazione del Programma statistico nazionale, a predisporre accanto agli indici «tradizionali» (quelli comunitari armonizzati agli indici dell'inflazione), un ulteriore indice che tenga conto anche delle variazioni relative ai costi dell'abitazione di proprietà, in particolare per quanto riguarda l'andamento dei mutui.
È un indice che viene calcolato in altri Paesi, in Gran Bretagna e Irlanda, che sarebbe particolarmente significativo in Italia, dove - come ben sappiamo - l'80 per cento delle famiglie è proprietaria di abitazione. Di tale 80 per cento, una quota consistente continua a pagare il mutuo.
È del tutto evidente che non sarebbe il dato di inflazione ufficiale da considerare nell'ambito dell'Unione europea, ma sarebbe un parametro di riferimento molto importante, soprattutto in questa particolare congiuntura, che forse potrebbe dare un elemento di oggettività alla discussione sul carovita, dove si considerano comprensibilmente anche le variazioni dei tassi di interesse sui mutui, e che invece, seppur molto diffusa, viene spesso condotta sulla base di impressioni e di emotività.
Quindi, chiederei al Governo di modificare il proprio parere, accettando il mio ordine del giorno. In caso contrario, insisto sulla votazione. Tuttavia, voglio sensibilizzare l'Assemblea sul fatto che la richiesta è di invitare l'ISTAT a predisporre un ulteriore indice che tenga conto, nella dinamica dei prezzi, del costo dei mutui. Credo - lo ripeto - che in Italia ciò sarebbe molto importante e sarebbe molto importante che tale discussione avvenisse su basi oggettive statisticamente fondate.
Pertanto, chiedo al Governo, se possibile, di modificare il parere, accettando il mio ordine del giorno, altrimenti chiedo di porlo in votazione. Inoltre, chiedo ai colleghi della maggioranza, come dell'opposizione, di sostenere tale richiesta.

Pag. 112

PRESIDENTE. Mi pare che il Governo non intenda replicare.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Della Vedova n. 9/3256/343, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 434
Votanti 429
Astenuti 5
Maggioranza 215
Hanno votato
152
Hanno votato
no 277).

Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Baiamonte n. 9/3256/344, non accettato dal Governo.

GIACOMO BAIAMONTE. Signor Presidente, vorrei invitare il sottosegretario a rivedere la sua posizione su un argomento di questo genere, così grave per gli ammalati colpiti da tali gravi malattie. Infatti, non mi pare esatto ghettizzare alcuni di loro, tanto più che proprio in questi giorni Telethon sta raccogliendo i fondi per aumentare la ricerca proprio su questa malattia. Quindi, se fosse possibile, inviterei il sottosegretario a rivedere la sua posizione.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, se l'onorevole Baiamonte è d'accordo, il Governo potrebbe accogliere il suo ordine del giorno n. 9/3256/344 come raccomandazione.

PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Baiamonte non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/344, accolto come raccomandazione dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione del suo ordine del giorno Baldelli n. 9/3256/345, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.

SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, approfitto dell'occasione per interloquire con il Governo, in particolare con il sottosegretario Grandi, su questo ordine del giorno.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI (ore 17,50)

SIMONE BALDELLI. Comprendo la posizione del Governo in ordine all'accettazione del dispositivo del mio ordine del giorno. Tuttavia il paradosso, signor sottosegretario Grandi, è che si accoglie un dispositivo dove in sostanza si chiede al Governo, da un lato, di definire una posizione netta sul superamento del sistema della sessione di bilancio e, dall'altro, di ridurre l'utilizzo della prerogativa della fiducia; si tratta, ovviamente, di due impegni di natura politica. Invece, nella premessa non si fa altro che una storia in cifre.
Ritengo che al sottosegretario Grandi non sfugga il riferimento al richiamo istituzionale, che poi è stato sostanzialmente disatteso, di non caricare il Parlamento con norme composte da un numero eccessivo di commi e di limitare i casi di ricorso alla questione di fiducia.
Per il resto, mi sembra che si tratti di null'altro che di una cronistoria in termini numerici e anche piuttosto asettici, dell'iter di questo disegno di legge finanziaria, dal passaggio al Senato fino all'arrivo in Aula.
Pertanto, ritengo che, se il Governo avesse dell'obiezioni di sostanza sulla premessa, evidentemente dovrebbe inviare lettere di rettifica o richieste di smentita al Il Sole 24 Ore e a tutti i quotidiani che, inPag. 113maniera dettagliata, hanno seguito i numeri di questa manovra finanziaria. Attendo l'opinione del Governo prima di chiedere eventualmente di mettere in votazione quest'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Il Governo?

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, confermo il giudizio favorevole solo limitatamente al dispositivo che costituisce un impegno che per il futuro possiamo provare tutti ad applicare. Se lei, onorevole Baldelli, rileggesse quanto scritto nell'ordine del giorno, vedrebbe che ci sono tutte le ragioni per cui non posso accettare le formulazioni della premessa. Del resto lei scrive: «è stato sostanzialmente disatteso da parte del Governo». Lei ha il diritto di pensarlo, noi di non essere d'accordo.

PRESIDENTE. Deputato Baldelli?

SIMONE BALDELLI. Non insisto per la votazione del mio ordine del giorno n. 9/3256/345. Il Governo è stato piuttosto chiaro.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bertolini n. 9/3256/346, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bertolini n. 9/3256/346, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 424
Votanti 423
Astenuti 1
Maggioranza 212
Hanno votato
141
Hanno votato
no 282).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bocciardo n. 9/3256/347, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Boscetto n. 9/3256/348, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Boscetto n. 9/3256/348, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 426
Votanti 421
Astenuti 5
Maggioranza 211
Hanno votato
121
Hanno votato
no 300).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bruno n. 9/3256/349, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Carfagna n. 9/3256/350 e Ceccacci Rubino n. 9/3256/351, accolti come raccomandazione dal Governo. Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Vitali n. 9/3256/352 accettato dal Governo.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Nicola Cosentino n. 9/3256/353, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Nicola Cosentino n. 9/3256/353, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 114
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 431
Votanti 411
Astenuti 20
Maggioranza 206
Hanno votato
118
Hanno votato
no 293).

Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Costa n. 9/3256/354, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.

ENRICO COSTA. Signor Presidente, mi ritengo soddisfatto per l'accoglimento del dispositivo. Terrei anche ad una migliore valutazione per quanto riguarda le premesse, perché mi pare che fossero piuttosto equilibrate. Si fa riferimento ad un dato di fatto non contestabile, vale a dire che esistono forti disparità di trattamento tra i cittadini residenti nelle regioni a statuto speciale e quelli residenti nelle regioni a statuto ordinario.
Il mio ordine del giorno punta, semplicemente, non a cancellare i privilegi o le situazioni ingiustificate, ma soltanto a effettuare un monitoraggio delle situazioni attuali affinché, nell'ottica di un vero federalismo, che si applichi a tutte le regioni (non soltanto ad alcune) e a tutti i cittadini (non soltanto ad alcuni), riesca a mettere tutti nella condizione di vedere investite nelle loro regioni le risorse raccolte frutto del loro lavoro.
Perciò, accolgo con soddisfazione la presa di posizione del Governo che va nella direzione della ricerca di un maggiore equilibrio, anche attraverso un dialogo con le amministrazioni interessate, e auspico che la Camera venga interessata e coinvolta nell'ottica di una maggiore giustizia e di una minore disparità di trattamento.

PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Crimi n. 9/3256/355, accolto come raccomandazione dal Governo.
Ricordo che l'ordine del giorno D'Ippolito Vitale n. 9/3256/356 è stato accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Di Virgilio n. 9/3256/357.

DOMENICO DI VIRGILIO. Signor Presidente, rivolgo un appello non solo al sottosegretario Grandi, ma anche al Ministro delle politiche per la famiglia, Rosy Bindi, in quanto quello affrontato nel mio ordine del giorno è un problema non eludibile: i non autosufficienti aumentano perché tutti vogliamo vivere di più, ma vivendo di più andiamo incontro a usure e, quindi, alla non autosufficienza.
Il sottosegretario Grandi ha riformulato il mio ordine del giorno stravolgendolo perché propone di eliminare, nella premessa, il terzo capoverso nel quale affermo che i fondi previsti dal Governo sono risibili e, nel dispositivo, l'indicazione dell'entità delle risorse.
Chiedo, dunque, al sottosegretario Grandi - se il Ministro per le politiche della famiglia è d'accordo - di mantenere nella premessa il terzo capoverso, mentre accetto di eliminare l'indicazione della quantità di fondi che ho specificato nel dispositivo, se accertassi che il Governo sarà così sensibile da elaborare un piano triennale con il quale possa adeguare le risorse stanziate per un provvedimento così importante.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.

CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'ordine del giorno Di Virgilio n. 9/3256/357 e per ricordare al Governo, ma soprattutto alla maggioranza, le posizioni di quest'ultima che criticava il Governo Berlusconi per non avere realizzato compiutamente il Fondo per la non autosufficienza.
Pag. 115
Questo, dunque, è il momento giusto per dimostrare che si passa dalle parole ai fatti; quindi, sono convinto che il sottosegretario Grandi, mettendosi gli occhiali, esprimerà un parere favorevole sull'ordine del giorno in esame.

LEONARDO MARTINELLO. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LEONARDO MARTINELLO. Signor Presidente, intervengo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Di Virgilio n. 9/3256/357.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Di Virgilio n. 9/3256/357, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 418
Votanti 415
Astenuti 3
Maggioranza 208
Hanno votato
146
Hanno votato
no 269).

Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fabbri n. 9/3256/358, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fabbri n. 9/3256/358, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 423
Votanti 422
Astenuti 1
Maggioranza 212
Hanno votato
124
Hanno votato
no 298).

Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta e non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Floresta n. 9/3256/359, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Caruso n. 9/3256/360 accedono all'invito al ritiro, formulato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Franzoso n. 9/3256/362, Fratta Pasini n. 9/3256/363 e Galli n. 9/3256/364, non accettati dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Franzoso n. 9/3256/362, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 427
Votanti 426
Astenuti 1
Maggioranza 214
Hanno votato
142
Hanno votato
no 284).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fratta Pasini n. 9/3256/363, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 116
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 424
Votanti 421
Astenuti 3
Maggioranza 211
Hanno votato
137
Hanno votato
no 284).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Galli n. 9/3256/364, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 433
Votanti 430
Astenuti 3
Maggioranza 216
Hanno votato
142
Hanno votato
no 288).

Ricordo che l'ordine del giorno Giacomoni n. 9/3256/366 è stato accettato dal Governo.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Jannone n. 9/3256/367, accolto come raccomandazione dal Governo.

GREGORIO FONTANA. Signor Presidente, chiedo al Governo di rivedere il parere espresso sull'ordine del giorno Jannone n. 9/3256/367, altrimenti non si spiegherebbe perché, durante l'esame della scorsa legge finanziaria, sullo stesso argomento e su un identico dispositivo, il Governo aveva espresso un parere favorevole.
Se non si tratta, dunque, di un errore, ciò significa che il Governo ha cambiato posizione sulla realizzazione di questa importante opera. Chiedo, quindi, che il Governo riveda il proprio parere.

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo non rivede il proprio parere.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Jannone n. 9/3256/367, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 433
Votanti 423
Astenuti 10
Maggioranza 212
Hanno votato
133
Hanno votato
no 290).

Prendo atto che il deputato Grassi ha segnalato che non è riuscito a votare.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Laurini n. 9/3256/368, non accettato dal Governo.

GAETANO PECORELLA. Signor Presidente, credo che sulla questione dell'azione collettiva vi sia stata un'attenzione insufficiente da parte del Governo. Sicuramente siamo tutti convinti che sia un ottimo istituto, ma siamo anche consapevoli che è un istituto di difficilissima applicazione.
Può accadere, soprattutto, che migliaia e migliaia di nuove cause siano intentate immediatamente dopo l'entrata in vigore del nuovo istituto. Queste nuove cause riguarderebbero tutti i rapporti giuridici esistenti al momento attuale, quindi anche i rapporti giuridici passati, purché non prescritti.
Non abbiamo nessuna idea di quale sia il peso delle nuove cause sia sull'amministrazione della giustizia, sia rispetto ad alcuni grandi problemi economici. Faccio riferimento, ad esempio, alla situazione delle assicurazioni, le quali hanno delle pendenze precedenti che potranno avere effetti gravissimi rispetto alla continuità dell'attività economica di alcune di esse.
La richiesta avanzata è molto semplice: si chiede al Governo di non far passarePag. 117inutilmente i sei mesi previsti prima che entri in vigore la nuova normativa, ma di utilizzarli per svolgere una verifica volta a valutare, con un monitoraggio, gli effetti della stessa nel corso di questo arco temporale. A mio avviso, avere previsto sei mesi di vacatio per lasciarli decorrere senza che il Governo si assuma questa responsabilità e questo onere è veramente inutile.
Chiediamo soltanto che in questo periodo, non avendo oggi elementi sufficienti a disposizione, il Governo si preoccupi di valutare quali saranno le conseguenze del nuovo istituto, peraltro così complesso. Per tutta la scorsa legislatura se ne discusse senza riuscire ad arrivare a un risultato, così come se ne sta discutendo ora in Commissione giustizia presso la Camera.
Mi pare che sia una richiesta ragionevole: si chiede che un nuovo istituto, completamente estraneo alla nostra cultura giuridica, sia valutato nei suoi effetti prima della sua entrata in vigore. Di conseguenza, chiediamo che il Governo ne tragga poi le eventuali conseguenze sul piano delle iniziative legislative e di urgenza.
Crediamo che almeno la prima parte del dispositivo dell'ordine del giorno in esame sia di per sé più che ragionevole. Un nuovo istituto, infatti, richiede una verifica di monitoraggio. Quindi, chiediamo, in ogni caso, di votare il dispositivo per parti separate: quella che richiede un monitoraggio degli effetti dell'istituto durante i sei mesi, e quella che richiede un intervento del Governo a seguito del monitoraggio.
Credo, quindi, che almeno in ordine alla prima parte sia difficile che il Governo possa essere contrario a preoccuparsi di osservare gli effetti di un istituto nuovo e di così estese dimensioni. Chiediamo al sottosegretario, dunque, di valutare almeno tale aspetto.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Armani. Ne ha facoltà.

PIETRO ARMANI. Signor Presidente, intervengo non solo per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Laurini n. 9/3256/368, ma anche per sollecitare il Governo - sia pur separando i due capoversi del dispositivo, preferendo il primo - a tener conto del fatto che, qualora non si desse il termine maggiore per riflettere sull'applicazione di questo importante istituto, si rischierebbe di fare esplodere l'istituto stesso di fronte alle difficoltà e al contenzioso che si potrebbero determinare.

MARIA IDA GERMONTANI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIA IDA GERMONTANI. Signor Presidente, intendo aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Laurini n. 9/3256/368.

PRESIDENTE. Rimane, quindi, la richiesta avanzata dal deputato Pecorella di votare l'ordine del giorno Laurini n. 9/3256/368 per parti separate. In particolare, si chiede la votazione per parti separate dei due capoversi del dispositivo dell'ordine del giorno Laurini n. 9/3256/368, non accettati dal Governo.

LUCIANO ROSSI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO ROSSI. Signor Presidente, intendo aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Laurini n. 9/3256/368.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla prima parte dell'ordine del giorno Laurini n. 9/3256/368, comprendente il primo capoverso del dispositivo, fino alla parole «delle parti interessate», non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Pag. 118

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 433
Votanti 428
Astenuti 5
Maggioranza 215
Hanno votato
139
Hanno votato
no 289).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla seconda parte dell'ordine del giorno Laurini 9/3256/368, comprendente l'ultimo capoverso del dispositivo, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 437
Votanti 431
Astenuti 6
Maggioranza 216
Hanno votato
140
Hanno votato
no 291).

Ricordo che il Governo ha accettato l'ordine del giorno Leone n. 9/3256/369 limitatamente al dispositivo, purché riformulato come nel caso dell'ordine del giorno Gianfranco Conte n. 9/3256/338.
Chiedo ai presentatori se accettino la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Leone n. 9/3256/369.

ANTONIO LEONE. Sì, signor Presidente, e non insisto per la votazione. L'importante è precisare che il Governo ha accettato l'intero ordine del giorno purché il dispositivo sia uniformato a quello dell'ordine del giorno Belisario n. 9/3256/42.

PRESIDENTE. D'accordo, deputato Leone.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Mazzaracchio n. 9/3256/370, non accettato dal Governo.

SALVATORE MAZZARACCHIO. Signor Presidente, resto perplesso per la mancata accettazione di questo ordine del giorno da parte del Governo. Di cosa si tratta? L'articolo 2, comma 46, del disegno di legge in esame prevede un'anticipazione finanziaria nei limiti di un ammontare di 9 milioni di euro da parte dello Stato. A favore di chi? Delle regioni che non hanno rispettato il patto di stabilità! Se ciò si inquadra nella consistenza del fondo transitorio, che ammonta a circa 3 milioni di miliardi, seppur spalmato nel triennio 2007-2009, sempre a favore delle regioni che non hanno rispettato il patto di stabilità, mi domando come il Governo possa ignorare che le regioni che, invece, hanno rispettato il patto di stabilità sono, purtroppo, in «splafonamento» anch'esse, anche se non è stato ancora concluso l'ultimo monitoraggio da parte del tavolo tecnico. Esse hanno, comunque, «splafonato». Come è concepibile che le regioni cosiddette «canaglia» vengano premiate in questa maniera, mentre le regioni che hanno fatto il loro dovere non vengono minimamente prese in considerazione dal Governo?
Attenzione, perché non sto parlando Cicero pro domo sua, in quanto noi non amministriamo le regioni italiane, né potete mettere in dubbio la posizione della Lombardia o del Veneto, che non sono certamente interessate da tutto questo. Quindi, si tratta delle regioni rappresentante e gestite da questa maggioranza.
Non è concepibile! Ciò avviene anche nella mia regione - che però non è amministrata dal centrodestra - e, onorevole D'Alema, nella regione Puglia che ieri è dovuta ricorrere all'aumento dell'IRPEF, dell'IRAP e della sovrattassa sulla benzina. Eppure, quella regione ha rispettato il Patto di stabilità, essendo rimasta al di sotto del 5 per cento e non avendo superato, come le altre, il 7 per cento. Come mai viene stanziata questa massaPag. 119enorme di risorse finanziarie a favore di enti che non hanno compiuto il loro dovere e non si stanzia alcuna risorsa a favore delle regioni che voi rappresentate e che hanno svolto il loro dovere? Ciò non è accettabile (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.

CESARE CAMPA. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, sottosegretario Grandi, chiedo che si valuti con attenzione quanto il collega Mazzaracchio ha poc'anzi affermato: se siamo noi a dare l'impressione di premiare coloro che non fanno la loro parte, è certo che premiamo i furbi a scapito di chi rispetta le leggi. Bisogna dare un segnale molto forte in questa direzione! Ha ragione l'onorevole Mazzaracchio ad affermare che il Veneto è virtuoso e che non c'entra in questa situazione. Quelle regioni che hanno rispettato il Patto oggi invece si trovano in una situazione di difficoltà. Voi premiate le regioni che non hanno rispettato il Patto, non si sono preoccupate di rispettare le norme di buona amministrazione - e magari inviano i propri pazienti nelle nostre regioni -, non pagano le quote e mettono in difficoltà tutto il Servizio sanitario nazionale. Sottosegretario Grandi, considerato che lei prima affermava di volersi mettere gli occhiali per leggere con attenzione il testo dell'ordine del giorno, la prego vivamente di metterseli, di leggere con attenzione e di esprimere un parere favorevole sull'ordine del giorno in esame!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mazzaracchio n. 9/3256/370, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 408
Votanti 405
Astenuti 3
Maggioranza 203
Hanno votato
131
Hanno votato
no 274).

Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Milanato n. 9/3256/371 accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori dei successivi ordini del giorno Moroni n. 9/3256/373, Palmieri n. 9/3256/375 e Paroli n. 9/3256/377, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Moroni n. 9/3256/373, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 389
Maggioranza 195
Hanno votato
118
Hanno votato
no 271).

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Palmieri n. 9/3256/375, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 404
Votanti 403
Astenuti 1
Maggioranza 202
Hanno votato
125
Hanno votato
no 278).Pag. 120

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Paroli n. 9/3256/377, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 402
Maggioranza 202
Hanno votato
126
Hanno votato
no 276).

Ricordo che l'ordine del giorno Mario Pepe n. 9/3256/378 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che il deputato Picchi insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/379, non accettato dal Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Paoletti Tangheroni. Ne ha facoltà.

PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, quando su una legge finanziaria si pone la questione di fiducia - e quindi ogni discussione viene stroncata - bisogna porre molta attenzione agli ordini del giorno, che costituiscono l'unico spazio concesso per porre le questioni. L'ordine del giorno Picchi n. 9/3256/379 riguarda la tramvia di Firenze, che si prevede passi nel cuore della città. Si tratta di un vero e proprio «stupro» al patrimonio artistico-ambientale. Già per effettuare i primi lavori, sono stati abbattuti settecento alberi. La tramvia pone a rischio l'area del Duomo e del Battistero, oltre a determinare, con una colata di cemento, la sparizione di alcuni reperti romani presenti nel sottosuolo. Quell'area è stata definita patrimonio artistico mondiale dall'UNESCO.
Si tratta di un semplice ordine del giorno.
Signor Presidente, il Governo non presta attenzione; dovrebbe essermi concesso altro tempo.
Il Governo ha già stabilito di spendere dieci milioni per compiere questo «stupro» ambientale. Con l'ordine del giorno in esame si chiede l'assunzione dell'impegno a monitorare gli effetti di tale situazione. Non lo avete accolto, nemmeno come raccomandazione.
Capisco che, come si dice, business is business, però credo che la questione meriti un'attenzione maggiore.

ROBERTO TORTOLI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROBERTO TORTOLI. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma all'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Sta bene.

CLAUDIO AZZOLINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CLAUDIO AZZOLINI. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma all'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Picchi n. 9/3256/379, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 416
Votanti 409
Astenuti 7
Maggioranza 205
Hanno votato
148
Hanno votato
no 261).Pag. 121

Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione del suo ordine del giorno Germanà n. 9/3256/380.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Germanà n. 9/3256/380, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 411
Maggioranza 206
Hanno votato
136
Hanno votato
no 275).

Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Prestigiacomo n. 9/3256/381.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Prestigiacomo n. 9/3256/381, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 423
Maggioranza 212
Hanno votato
140
Hanno votato
no 283).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ravetto n. 9/3256/382, accolto come raccomandazione, limitatamente al dispositivo, dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ricevuto n. 9/3256/383, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo se riformulato.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Romagnoli n. 9/3256/384, come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rosso n. 9/3256/385, accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Santelli n. 9/3256/386, accolto come raccomandazione, limitatamente al dispositivo.
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Santori n. 9/3256/387, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Testori n. 9/3256/388, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 9/3256/388, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 426
Votanti 425
Astenuti 1
Maggioranza 213
Hanno votato
139
Hanno votato
no 286).

Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare.
Prendo atto che il deputato Tondo insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/389, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Tondo n. 9/3256/389, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Pag. 122

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 423
Maggioranza 212
Hanno votato
137
Hanno votato
no 286).

Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Uggè n. 9/3256/390, non accettato dal Governo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Leone. Ne ha facoltà.

ANTONIO LEONE. Signor Presidente, vorrei chiedere al sottosegretario Grandi le motivazioni della contrarietà del Governo all'ordine del giorno in esame. Considerato che stasera l'interpretazione del sottosegretario Grandi è stata «grandiosa», vorrei che proseguisse, «recitasse» anche con me e mi dicesse il motivo per il quale il Governo è contrario all'ordine del giorno in esame.
Dopodiché vorrei nuovamente la parola.

PRESIDENTE. L'onorevole Campa chiede di parlare per dichiarazione di voto, ma non posso dargli la parola.

ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ANTONIO LEONE. Signor Presidente, in premessa ho chiesto che il sottosegretario mi dicesse il motivo per il quale è contrario all'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Pensavo fosse una domanda retorica.

ANTONIO LEONE. Non è retorica, signor Presidente, perché stimola l'attenzione del sottosegretario. Se il sottosegretario non intende rispondermi, allora chiedo di parlare per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno in esame.

PRESIDENTE. Prendo atto che il sottosegretario non ha nulla da aggiungere, quindi può proseguire, deputato Leone.

ANTONIO LEONE. Si tratta di un ordine del giorno che richiama in toto, in buona sostanza, l'accordo stipulato dal Governo con gli autotrasportatori durante le giornate trascorse e che sono sotto gli occhi di tutti, per quanto è accaduto con lo sciopero.
Nell'ordine del giorno in esame si chiede di impegnare il Governo ad attuare l'accordo stesso, entro i paletti ed i limiti che quest'ultimo stabilisce e in tempi certi.
Vi posso descrivere io le ragioni della contrarietà che il sottosegretario non ha voluto esprimere pubblicamente. Con l'ordine del giorno Uggè n. 9/3256/390, il collega Uggè e il sottoscritto si sono permessi di affermare che il documento consegnato dal Governo alle associazioni di categoria è solo un documento per titoli, privo di date certe. Il sottosegretario ha preso una tale affermazione come un'offesa grave e non ha accettato quest'ordine del giorno. Tutto ciò vuol dire che evidentemente quell'accordo raggiunto dal Governo e sbandierato dal sottosegretario Letta è un accordo vuoto, che non esiste. Se il Governo, infatti, non lo riconosce nella persona del sottosegretario Grandi evidentemente si tratta di una «presa per i fondelli» nei confronti della categoria degli autotrasportatori; altrimenti, l'atteggiamento del sottosegretario non avrebbe dovuto essere tale.
Nell'ordine del giorno in esame si richiama quanto accaduto e si afferma che questo Governo deve colmare alcune lacune definendo quanto è stato lasciato nel vago, dato che l'accordo vi è stato. Se ciò non avvenisse si tratterebbe di una smentita vera e propria. Se il sottosegretario Grandi, che prima si è sperticato in un'interpretazione, in un teatrino bellissimo nei confronti degli ordini del giorno della maggioranza, si potesse sperticare anche su quest'ordine del giorno, non smentendo il Governo, gli saremmo grati.

Pag. 123

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Armani. Ne ha facoltà.

PIETRO ARMANI. Signor Presidente, intervengo, oltre che per aggiungere la mia firma all'ordine del giorno Uggè n.9/3256/390, per ricordare come proprio il punto sottolineato dal collega Leone - ovvero che il documento consegnato alle associazioni è un documento per titoli privo di date certe - crea dei problemi in prospettiva visti i costi che nei tre giorni dello sciopero ha sopportato l'intero Paese in termini di carenza dei trasporti, di alimenti e di prodotti energetici. Attenzione, quindi, applichiamo il documento e non facciamo scherzi!

CESARE CAMPA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

CESARE CAMPA. Signora Presidente, richiamo la sua attenzione sul fatto che lei mi ha mandato a dire, attraverso due commessi e un funzionario, che non avrei potuto parlare. Non ho capito perché esista questa attenzione nei miei confronti.

PRESIDENTE. Le fornisco subito la spiegazione.
Ai sensi dell'articolo 88, comma 1, terzo periodo, del Regolamento, ciascun deputato può dichiarare il proprio voto sugli ordini del giorno con un unico intervento sul loro complesso per non più di cinque minuti e con non più di due interventi distinti per una durata complessivamente non superiore.
È dunque possibile per ciascun deputato, a condizione che lo stesso non abbia precedentemente esaurito il tempo a disposizione, prendere nuovamente la parola per dichiarazione sull'ordine del giorno. Poiché lei è già intervenuto due volte per dichiarazione di voto sull'ordine del giorno non potevo e non posso darle la parola. Come vede non vi è alcun accanimento nei suoi confronti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Boato. Ne ha facoltà.

MARCO BOATO. Signor Presidente, non sarei intervenuto sull'ordine del giorno Uggè n. 9/3256/390 perché ve ne sono più di quattrocento e abbiamo tutti un po' di fretta. Però, la collega Paoletti Tangheroni, prima, ha affermato giustamente che gli ordini del giorno, in una situazione di questo genere, sono anche un'occasione di riflessione. Mi stupisco allora che il collega Leone si stupisca che il Governo non accetti - e ha fatto benissimo - un ordine del giorno che afferma che il documento consegnato dal Governo alle associazioni di categoria è solo un documento per titoli privo di date certe. Collega Leone cosa vorrebbe, che il Governo accettasse l'ordine del giorno a firma del collega Uggè, colui che ha capitanato la rivolta degli autotrasportatori, che ha bloccato l'Italia per giorni e che ha provocato centinaia di milioni di danni all'intero sistema Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi, Partito Democratico-L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo, La Rosa nel Pugno e Comunisti Italiani)? L'onorevole Uggè, assente da quest'aula, vorrebbe anche che l'Assemblea gli facesse gli elogi pubblici riguardo a ciò che ha fatto (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi, Partito Democratico-L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo, La Rosa nel Pugno e Comunisti Italiani)? Bene ha fatto il Governo a cercare un accordo e bene ha fatto, anche se presentano delle coperture discutibili, a inserire delle misure nella legge finanziaria.
Tuttavia cito il rappresentante principale dell'associazione della più grande azienda di trasportatori Trentina, la ARCESE, il quale ha detto parole di fuoco - lui che è il più grande autotrasportatore - sul modo in cui Uggè e soci si sono comportati in questa vicenda. Quindi fa bene il Governo a respingere l'ordine del giorno in esame (Applausi dei deputati dei gruppi Verdi, Partito Democratico-L'Ulivo, Rifondazione Comunista-Sinistra Europea,Pag. 124Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo, La Rosa nel Pugno e Comunisti Italiani).

CESARE CAMPA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Deputato Campa, lei mi chiede la parola ma sa che non la può avere se non per apporre la sua firma sull'ordine del giorno in esame. Come può vedere anche il microfono le nega la parola...

CESARE CAMPA. Veramente è lei, Presidente che mi sta negando la parola, mettendo evidentemente il bavaglio a un deputato. Io avevo chiesto la parola...

PRESIDENTE. Non può intervenire! Le ho già spiegato il motivo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.

LUCIO BARANI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che non sia corretto responsabilizzare un collega quando non è presente in aula (Commenti dei deputati del Partito Democratico-L'Ulivo), e soprattutto non è corretto non responsabilizzare il Governo che poteva stringere l'accordo cinque giorni prima, con trenta «marcioni» di milioni, non avrebbe messo l'Italia in ginocchio! Pertanto, la grossa responsabilità che ha il Governo non si può attribuire a nessun altro. È una responsabilità di chi guida il Paese e di chi appoggia l'attuale Esecutivo. L'accordo poteva essere stretto tre giorni prima, non sarebbe accaduto nulla, e la decisione di aver tolto trenta milioni di euro ai famosi funghi e alle viti siciliane per giungere all'accordo poteva essere presa quattro giorni prima. Credo, quindi, che il collega Boato sia veramente andato fuori tema e fuori luogo e che abbia prodotto una difesa veramente sterile di un Governo indifendibile nella vicenda degli autotrasportatori. Non avrebbe dovuto accusare Uggè che in questo momento è un collega come tutti gli altri.

GIOVANNI CARBONELLA. Ha fatto il sindacalista e l'agitatore e non il parlamentare!

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baldelli. Ne ha facoltà.

SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, è singolare che si sentano utilizzare nei confronti del collega Uggè le parole «sindacalista e agitatore» come se fossero sinonimi.
Intendo precisare che per quanto riguarda lo sciopero e l'agitazione inscenata dagli autotrasportatori - sulla quale peraltro io stesso ho chiesto personalmente l'informativa del Governo in Aula - non è l'associazione rappresentata dal collega Uggè ad aver dato luogo alla prima agitazione e al primo sciopero. Lo dico a scanso di equivoci. In secondo luogo, l'ordine del giorno in esame ha nel dispositivo l'esortazione al Governo a mantenere gli impegni presi. Credo, quindi, che il contenuto dell'ordine del giorno sia difendibile.
Inoltre, se è vero che si sono verificati atteggiamenti di blocco che possono anche essere contestati da diversi punti di vista, è anche vero che appare strano che la lotta - sebbene non confederale e non sindacalizzata in maniera ortodossa - degli autotrasportatori sia considerata una battaglia di cosiddetti «padroncini» che difendono dei privilegi, mentre quando scendono in piazza i lavoratori tutto è legittimo e normale (Commenti dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
Dico questo specialmente in presenza di un Governo in cui il Ministro Ferrero esorta, in qualche modo comprensibilmente, i lavoratori a scendere in piazza per difendere la propria sicurezza.

MARIO RICCI. Ci sono modi e modi!

SIMONE BALDELLI. Allora non usiamo due pesi e due misure, e cerchiamo di avere il rispetto di tutti coloro che protestano nella difesa dei propriPag. 125interessi, troppo spesso perché forse la politica non riesce ad affrontare i problemi nella debita maniera, con la giusta responsabilità e la necessaria serenità.
Concludo affermando che purtroppo, collega Boato, quella degli ordini del giorno è stata - in questo sono d'accordo con lei - non una delle poche ma forse l'unica occasione in cui l'Assemblea ha avuto la possibilità di svolgere un minimo di confronto e di dibattito. Credo che questo sia grave perché la manovra finanziaria è la legge più importante dello Stato...

PRESIDENTE. La prego di concludere.

SIMONE BALDELLI. Credo che sarebbe stato utile e costruttivo ascoltare il Presidente Prodi, il Ministro dell'economia e delle finanze e gli altri Ministri sui diversi argomenti e sarebbe stato utile poter dibattere e poter pensare di modificare, anche di una virgola, questa manovra finanziaria in quest'aula. Purtroppo, le prassi ed un brutto modo di operare, sia dal punto di vista politico sia da quello delle prassi regolamentari, ci impediscono di farlo. Pertanto, questo è l'unico dibattito che questa Assemblea ha l'onore di svolgere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gibelli. Ne ha facoltà.

ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, il collega Uggè non ha bisogno di essere difeso dal nostro gruppo, però vorrei ricordare all'Assemblea che la Commissione trasporti, negli ultimi dieci anni, ha affrontato il tema del settore dell'autotrasporto in maniera oggettiva.
Sappiamo che ci sono delle sigle sindacali che hanno posizioni differenti e tutte le richieste che sono state avanzate - lo ricordo al collega Boato - hanno una storia, che non nasce in questi giorni, ma è una storia antica, legata ad una situazione del settore dell'autotrasporto molto complessa. Sicuramente in questi giorni sono accaduti molti avvenimenti, ma, alla base, ci sono delle legittime richieste.
Mi dispiace la caduta di stile del collega Boato e vorrei ricordare a tutta la sinistra che rumoreggia che, comunque, da questa parte dell'aula non c'è gente che oggi fa del moralismo sugli trasportatori, mentre delle persone che sono sedute qui, durante il G8 di Genova, hanno aizzato il caos (Commenti dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea - Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania) e c'è gente qui che, come l'onorevole Mussi, è stata Vicepresidente della Camera e durante una sommossa nella scorsa legislatura, avvenuta qui davanti in occasione della riforma Moratti ad opera di studenti imboscati ed infiltrati, ha fornito loro dell'acqua per ristorarli! Ciò perché dall'altra parte c'era un Governo che non era del vostro colore e adesso Marco Boato viene a fare il moralista (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania), perché un suo amico - magari qualcuno che gli ha pagato la campagna elettorale - viene a dirci che forse abbiamo sbagliato a sostenere una proposta del genere (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania)!

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Uggè n. 9/3256/390, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 412
Votanti 408
Astenuti 4
Maggioranza 205
Hanno votato
127
Hanno votato
no 281).

Prendo atto che la deputata Germontani ha segnalato che non è riuscita ad esprimere voto favorevole.Pag. 126
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Elio Vito n. 9/3256/391, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Elio Vito n. 9/3256/391, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 415
Votanti 413
Astenuti 2
Maggioranza 207
Hanno votato
123
Hanno votato
no 290).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Zanetta n. 9/3256/392, accolto dal Governo come raccomandazione .
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Zorzato n. 9/3256/393, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zorzato n. 9/3256/393, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 414
Votanti 413
Astenuti 1
Maggioranza 207
Hanno votato
126
Hanno votato
no 287).

Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Marras n. 9/3256/394, accolto dal Governo come raccomandazione .
Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Armosino n. 9/3256/395, accolto dal Governo come raccomandazione limitatamente al dispositivo.
Ricordo che l'ordine del giorno Brusco n. 9/3256/396 è stato accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se insista per la votazione dell'ordine del giorno Marinello n. 9/3206/397, non accettato dal Governo.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Si, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, vorrei che il sottosegretario Grandi mi dedicasse un po' di attenzione in quanto, signor sottosegretario, non accettando l'ordine del giorno - la prego di prestare attenzione al dispositivo - sostanzialmente lei dice «no» a due aspetti. Mi riferisco alla messa in sicurezza di una delle strade ritenute tra le più pericolose per incidenti (e quindi per mortalità durante l'arco dell'anno) che si trova in Sicilia e alla possibilità - e chiedo anche l'attenzione del Viceministro D'Antoni, che tra l'altro conosce bene quelle zone - che gli enti preposti, in particolare l'ANAS, possano dare il via, non ad un progetto esecutivo, ma ad un progetto di massima di un tratto autostradale strategico - il cosiddetto Gela-Castelvetrano - che completerebbe l'anello autostradale siciliano.
Quindi, di fatto, l'Assemblea, non accettando questo dispositivo, nega la sicurezza di un tratto di strada pericoloso e anche la possibilità non che si possa realizzare domani, ma almeno che si possa iniziare l'iter per la costruzione di un'importante infrastruttura in Sicilia. Ciò è particolarmente grave, specie in un anno in cui, di fatto, si è negato il credito d'imposta e sono stati ridotti i fondi del FAS. Mi sembra che questo Governo si stiaPag. 127caratterizzando per aver posto in essere delle politiche antimeridionali ed antisiciliane.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Se l'onorevole Marinello concorda, il suo ordine del giorno n. 9/3256/397 può essere accolto come raccomandazione.

VITO LI CAUSI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

VITO LI CAUSI. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma all'ordine del giorno Marinello n. 9/3256/397 a nome di tutto il gruppo Popolari-Udeur.

PRESIDENTE. Deputato Marinello, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/3256/397, accolto dal Governo come raccomandazione.

GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. No, signor Presidente, non insisto per la votazione, ma, evidentemente non sono soddisfatto: iniziamo un percorso.

PRESIDENTE. Ricordo che l'ordine del giorno De Zulueta n. 9/3256/398 è stato accettato dal Governo.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro formulato dal Governo dell'ordine del giorno Turco n. 9/3256/399.

MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, vorrei sollecitare il sottosegretario Grandi a rivedere questo invito al ritiro. Soprattutto, ritengo che non sia né opportuno né prudente che il Governo non accetti questo ordine del giorno. Sarebbe più opportuno e prudente che il Governo si rimettesse all'Aula.

PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo mantiene l'invito al ritiro e che il presentatore insiste per la votazione dell'ordine del giorno Turco n. 9/3256/399.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Turco n. 9/3256/399, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 418
Votanti 405
Astenuti 13
Maggioranza 203
Hanno votato
118
Hanno votato
no 287).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Neri n. 9/3256/400, accolto dal Governo come raccomandazione. Prendo atto, altresì, che il deputato Satta ha chiesto di apporvi la propria firma.
Ricordo che l'ordine del giorno Lo Monte n. 9/3256/401 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Oliva n. 9/3256/402, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal Governo dell'ordine del giorno Reina n. 9/3256/403.

PIETRO RAO. Signor Presidente, ritengo che vi sia stata una distrazione relativamente al parere espresso dal Governo su questo ordine del giorno, perché, sostanzialmente, esso impone alle raffinerie, in particolare a quella di Gela, che utilizza il pet coke come combustibile, di utilizzare una tecnologia, che viene chiamata IGCC, che permette un abbattimento sostanziale degli idrocarburi policiclici aromatici dei metalli pesanti e dello zolfo.Pag. 128
Siccome ci pare che ciò non comporti alcun onere per lo Stato, gravando soltanto sull'industria petrolifera, con un grande vantaggio, però, per la salute e per la tutela dell'ambiente, ci pare veramente difficile capire come mai siamo stati invitati a ritirare questo ordine del giorno. Queste cose non le diciamo noi, ma Legambiente e ci pare strano questo invito al ritiro, francamente, perché riteniamo che questo ordine del giorno possa essere votato a maggioranza. Quindi, insistiamo per la votazione di questo ordine del giorno.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Reina n. 9/3256/403, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 414
Votanti 411
Astenuti 3
Maggioranza 206
Hanno votato
179
Hanno votato
no 232).

CARMELO LO MONTE. Ma il Governo ha espresso il parere?

PRESIDENTE. Il Governo ha detto che, in caso di mancato ritiro, il parere era contrario. Ho detto che il Governo non ha accettato l'ordine del giorno Reina n. 9/3256/403.

CARMELO LO MONTE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su che cosa?

CARMELO LO MONTE. Signor Presidente, avevamo chiesto di conoscere il parere del Governo e lo volevamo sentire, ma non eravamo interessati soltanto noi del gruppo del Movimento per l'Autonomia. Volevamo farlo sentire a tutta l'Aula, perché siamo certi di aver posto un problema che, se venisse a conoscenza di tutta l'Aula, siamo sicuri...

PRESIDENTE. Mi scusi, lei lo ha posto...

CARMELO LO MONTE. Lei, Presidente, non ce lo ha consentito. Il Governo le ha espresso il parere nell'orecchio: noi non lo abbiamo sentito!

PRESIDENTE. Il Governo ha formulato un invito al ritiro. In caso contrario, il parere era contrario. Lei ha rifiutato il ritiro e quindi rimane il parere contrario.
Ricordo che gli ordini del giorno Rao n. 9/3256/404 e Mascia n. 9/3256/405 sono stati accettati dal Governo.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Bono n. 9/3256/406, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo, e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Minardo n. 9/3256/407 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fedele n. 9/3256/408, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno tizio n. 9/3256/408, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti e votanti 396
Maggioranza 199
Hanno votato
124
Hanno votato
no 272).Pag. 129

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno Luciano Rossi n. 9/3256/409 e Di Cagno Abbrescia n. 9/3256/410, accolti dal Governo come raccomandazione.

PAOLA BALDUCCI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLA BALDUCCI. Vorrei aggiungere la firma all'ordine del giorno Violante n. 9/3256/411.

PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dal Governo dell'ordine del giorno Violante n. 9/3256/411 e non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Angelino Alfano n. 9/3256/412, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Angelino Alfano n. 9/3256/412, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 411
Votanti 410
Astenuti 1
Maggioranza 206
Hanno votato
125
Hanno votato
no 285).

Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lupi n. 9/3256/413, accettato dal Governo limitatamente al dispositivo.
Ricordo che l'ordine del giorno Sposetti n. 9/3256/414 è stato accettato dal Governo.

PAOLO AFFRONTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAOLO AFFRONTI. Signor Presidente, chiedo di apporre la mia firma all'ordine del giorno Sposetti n. 9/3256/414.

PRESIDENTE. Sta bene.
Ricordo che l'ordine del giorno Lisi n. 9/3256/415 è stato accettato dal Governo.
Prendo atto che il deputato Cicu accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/3256/416 e non insiste per la votazione. Prendo atto altresì che il deputato Satta chiede di apporre la propria firma all'ordine del giorno Cicu n. 9/3256/416.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Ponzo n. 9/3256/417, accolto dal Governo come raccomandazione.
Ricordo che l'ordine del giorno Trepiccione n. 9/3256/418 è stato accettato dal Governo.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Prima di passare alle dichiarazioni di voto finale, informo che il Governo ha comunicato che, nel corso dell'attività di predisposizione della Nota di variazione, che sarà formalmente presentata dopo il voto sul disegno di legge finanziaria, è emersa l'esigenza di una correzione di ordine tecnico nel prospetto di copertura.
Com'è noto, il prospetto di copertura ha natura ricognitiva e consequenziale rispetto alle deliberazioni assunte in sede parlamentare, che non vengono ovviamente intaccate. Pur tuttavia, per evitare ogni equivoco e per assicurare la massima trasparenza al procedimento, ritengo di dare luogo ad una breve sospensione della seduta per 10-15 minuti, affinché in sede di Comitato dei nove tutti i gruppi possano prendere visione della correzione prima di procedere alle dichiarazioni di voto e ai voti finali.
Invito pertanto il Comitato dei nove a riunirsi immediatamente con la presenza del Governo e a ritornare in Aula non oltre il termine stabilito.

ELIO VITO. Chiedo di parlare.

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ELIO VITO. Signor Presidente, non credo proprio che quanto sta accadendo in questi giorni e quanto continua ad accadere ora possa essere sottovalutato e passare come un fatto del tutto naturale e semplice. Ieri abbiamo assistito a delle correzioni di carattere politico che sono state presentate come di carattere tecnico e di natura formale. Su di esse ci siamo pronunciati con il voto di fiducia: non credo però, signor Presidente, che possiamo modificare le tabelle riassuntive dopo il voto di fiducia. Se vi sono stati errori, questi sono imputabili alla fretta, all'approssimazione, al dilettantismo con i quali il Governo sta procedendo nel varo della principale legge del Parlamento.
Proprio per queste ragioni, per consentire che anche la nota di variazione potesse essere esaminata con prudenza e calma dalla Ragioneria, avevamo chiesto che si rinviasse l'esame alla giornata di lunedì. Si è voluto invece fare tutto in fretta in ventiquattr'ore, cosa che non era mai accaduta e che era facile immaginare avrebbe dato luogo ad equivoci.
Dunque, signor Presidente, poiché la tabella riassuntiva è già stata votata ed è già stato svolto il voto di fiducia, non credo sia sufficiente che la Commissione bilancio prenda visione degli errori tecnici, credo infatti che a questa riunione della Commissione bilancio - che peraltro non mi pare possa essere preventivamente e sbrigativamente ridotta a una durata di 15 minuti - partecipi il Ragioniere generale dello Stato e solo se vi sarà una conclusione unanime di tutti i membri della Commissione si potrà procedere: se così non fosse, dovremmo lasciare evidentemente intatte le tabelle che sono state votate con i tre voti di fiducia. Se vi sono degli errori, provvederà a correggerli l'altro ramo del Parlamento.

PRESIDENTE. È evidente che vi è una diversità di interpretazione. Ho già detto che non vi è alcuna modificazione rispetto alle deliberazioni assunte in sede parlamentare, come da precedenti. Confermo, tuttavia, la decisione di sospendere la seduta per dieci-quindici minuti ed invito i deputati a tornare in Aula in quel momento.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 19.

La seduta, sospesa alle 18,45, è ripresa alle 19,05.

PRESIDENTE. Comunico che la Commissione bilancio ha terminato il suo esame.



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