Atto Camera
Interpellanza 2-00717
presentata da
MAURIZIO TURCO
lunedì 17 settembre 2007 nella seduta n.205
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, per sapere - premesso che:
da tempo è in atto secondo i sottoscrittori del presente atto una vera e propria demonizzazione della Legge 30/2003 - cosiddetta Legge Biagi - accusandola di ogni male esistente nel mercato del lavoro e confondendo dolosamente il tema della flessibilità con quello della precarietà, nascondendo, nel contempo, tutti i notevoli aspetti positivi in termini di emersione del lavoro nero e di forte espansione del numero degli occupati, ma anche la necessità del completamento della normativa - come previsto dal Libro Bianco; del Prof. Biagi nel campo cruciale degli ammortizzatori sociali;
anche recentemente abbiamo assistito ad inqualificabili attacchi secondo i sottoscrittori del tanto incivili quanto grossolani e menzogneri, non soltanto nei confronti delle normative in vigore ma anche delle persone stesse dei Prof. Biagi e Treu, rei, anche secondo esponenti della estrema sinistra, di essere gli autori di norme che favorirebbero i fenomeno delle cosiddette «morti bianche» ovvero delle morti sul lavoro;
dal Rapporto Inail 2006 si rileva il numero fortunatamente esiguo di incidenti mortali tra le categorie di lavoratori «atipici» (interinali, parasubordinati) e la loro scarsa incidenza (2,46 per cento) sul totale dei casi mortali accaduti nel 2006;
anche dall'indagine Inail - Gruppo «nuovi flussi» (rapporto Inail 2006) - realizzata su di un campione di 1.511 casi di infortuni sul lavoro mortali negli anni 2004-2006 - l'incidenza di casi mortali tra i lavoratori nella condizione di parasubordinato e interinale si fermava al 2,1 per cento del totale, mentre era di ben il 5,5 per cento tra il personale definito «irregolare»;
secondo i dati Eurostat relativi ai tassi di incidenza standardizzati per 100 mila occupati nell'Unione Europea tra il 1995 e il 2004, degli incidenti sul lavoro con esito mortale, la media italiana, nel periodo anteriore alla stagione delle riforme del mercato del lavoro e cioè dal 1995 al 1997, era di 4,4 (morti per 100 mila occupati) contro quella dell'Unione Europea a 15 del 3,6 cioè 80 morti all'anno in più (su 10 milioni di occupati) della media europea;
sempre secondo l'Eurostat la media italiana nel periodo 2002-2004 (quindi in piena attuazione delle riforme Treu/Biagi) scendeva drasticamente al 2,5, allo stesso livello della media europea;
dal confronto delle serie storiche (fonte Inail) di due periodi di 9 anni - prima e dopo la stagione delle riforme del mercato del lavoro - si rileva che la media di infortuni sul lavoro mortali in Italia era stata di 1.752 nel periodo 1989-1997 e di 1.410 nel periodo 1998-2006. Quindi con una riduzione di 342 eventi mortali all'anno pari ad una contrazione del 19,5 per cento, proprio nel periodo di attuazione delle riforme Treu/Biagi; e tutto ciò malgrado l'aumento di 2.7 milioni di nuovi occupati tra il 1997 e il 2006 -:
quali misure, anche di tipo informativo volte al ristabilimento della verità fattuale presso l'opinione pubblica, il Governo intenda prendere e quali considerazioni stringenti e definitive intenda svolgere su un tema così delicato.
(2-00717)
«Turco, D'Elia, Beltrandi, Mellano, Poretti».