ATTO CAMERA

INTERPELLANZA 2/00718

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 205 del 17/09/2007
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: LA ROSA NEL PUGNO
Data firma: 17/09/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatarioGruppoData firma
D'ELIA SERGIOLA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
BELTRANDI MARCOLA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
MELLANO BRUNOLA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
PORETTI DONATELLALA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI delegato in data 17/09/2007
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
SOLLECITO IL 01/10/2007
SOLLECITO IL 22/10/2007
SOLLECITO IL 12/11/2007
SOLLECITO IL 03/12/2007
SOLLECITO IL 04/01/2008
SOLLECITO IL 28/01/2008
SOLLECITO IL 13/02/2008
SOLLECITO IL 19/03/2008

Atto Camera

Interpellanza 2-00718
presentata da
MAURIZIO TURCO
lunedì 17 settembre 2007 nella seduta n.205

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle comunicazioni, per sapere - premesso che:

l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato con Delibera n. 209/07/CONS il Regolamento che definisce le procedure per l'assegnazione, da parte del Ministero delle Comunicazioni, dei diritti d'uso delle frequenze nella banda a 3,5 GHz, per le tecnologie di accesso radio a larga banda (Broadband Wireless Access), tra cui il WiMax;

nell'avvio della tecnologia WiMax si rivelano di importanza strategica sia l'obiettivo di consentire l'attribuzione, in maniera efficiente, delle frequenze (efficienza allocativa), sia le esigenze di sviluppo della concorrenza (apertura del mercato a nuovi operatori) e di garanzia della disponibilità della banda larga nelle zone non coperte dal servizio (servizio universale);

il WiMax consente sulla carta, in condizioni ottimali, di scavalcare l'«ultimo miglio» di Telecom Italia e portare banda larga in tutta Italia, aprendo la concorrenza e limitando il digital divide. Oltre a quella di quasi tutti i gestori di telefonia fissa, c'è l'attenzione di operatori televisivi come Sky e Rai (anche Mediaset potrebbe essere interessata) e di Poste Italiane, che ha già annunciato l'ingresso nella telefonia mobile come operatore virtuale;

da più parti sono state sollevate perplessità sulle norme varate dall'Autorità, in un articolo de Il Sole 24 Ore si sottolinea la difficoltà che eventuali nuovi operatori di livello regionale, desiderosi di entrare nell'affare, potrebbero incontrare nel contrastare colossi nazionali affermati;

si sottolinea la necessità di misure asimmetriche più coraggiose, che favoriscano maggiormente i new comers nell'assegnazione delle licenze, mentre questi ultimi dovranno invece competere con soggetti già presenti e affermati a livello nazionale nel mondo delle TLC;

in particolare, per favorire l'ingresso di operatori medio piccoli si sarebbe potuta prevedere una misura asimmetrica nei riguardi di Telecom Italia e degli operatori mobili con posizione dominante nel mercato dell'accesso telefonico, differendo il loro ingresso nel mercato del WiMax per uno o due anni;

sono soprattutto due le previsioni che spaventano gli osservatori: la logica delle «aste» a «rilancio» ed i non meglio definiti «criteri di idoneità tecnica e commerciale». Sono entrambi fattori che potrebbero fornire un grosso vantaggio a operatori di maggiori dimensioni. Nel primo caso, grazie alle maggiori disponibilità economiche, i grossi operatori potrebbero conquistare una facile vittoria in tutte le macro-aree regionali descritte dal regolamento (piacerà ai grandi operatori che l'asta sarà a rilanci multipli e che assegnerà tre licenze della durata di 15 anni, due delle quali riguarderanno macro-aree da due a quattro regioni). Nel secondo caso, per via dell'obbligo di copertura in 30 mesi, che potrebbe non essere così scontato per una piccola impresa, e in funzione di una logica di concorrenza che vedrà ovviamente favoriti gli organismi più grandi capaci di operare prezzi al dettaglio inferiori;

la possibilità di concorrere su tutta la superficie nazionale viene vista inoltre come un ottimo espediente per consentire agli attuali operatori di acquistare una licenza e decidere di «parcheggiarla», per garantire i propri investimenti compiuti fino ad oggi nell'UMTS;

infine, non è da sottovalutare il rischio che buona parte delle frequenze proposte siano ancora occupate o disturbate dai radar e altre apparecchiature militari, che da tempo avrebbero dovuto traslocare altrove. E purtroppo le frequenze sporche sono proprio in alcune delle principali regioni (Lombardia e Lazio, tra le altre). Significa che in molte zone il WiMax potrebbe non dare quelle garanzie di qualità che sono appunto la sua prerogativa rispetto a tecnologie come WiFi Mesh e Hiperlan (le quali operano su frequenze non licenziate);

c'è dunque il rischio che il WiMax arrivi troppo tardi e depotenziato, sul mercato con pochi vantaggi rispetto ad altre tecnologie wireless e nessuno rispetto all'Adsl -:

se e quali provvedimenti il Ministro interpellato intenda prendere per eliminare questa distorsione nella delicata fase di avvio della tecnologia WiMax, al fine di evitare che l'avvento di questa nuova tecnologia finisca per tradursi in una replica dell'attuale oligopolio che caratterizza il mercato delle telecomunicazioni in Italia.

(2-00718)
«Turco, D'Elia, Beltrandi, Mellano, Poretti».
Classificazione TESEO:
CONCETTUALE:
CONCESSIONI, CONCORRENZA, INNOVAZIONE TECNOLOGICA, RETI DI COMUNICAZIONE E TRASMISSIONE, TELECOMUNICAZIONI