TURCO, BELTRANDI, D'ELIA, MELLANO e PORETTI. -
Al Ministro delle sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
sin dal suo insediamento il Governo, ed il Ministro dello sviluppo economico in particolare, sostengono la necessità di realizzare almeno 3 o 4 rigassificatori lungo le coste italiane per evitare da un lato che la riduzione delle forniture di gas russo possa procurare problemi energetici al Paese, come accaduto nell'inverno 2005-2006, dall'altro per calmierare i prezzi diversificando le fonti di approvvigionamento;
rispetto a questa posizione che sembrava acquisita e pacifica, la trasmissione televisiva Report ha sollevato taluni problemi, ai quali non è stata data risposta, ma che si ritiene opportuno chiarire;
Report si è domandata per quali motivi su 13 richieste di costruzione di rigassificatori in tutto il mondo 12 sono in Italia; ha inoltre chiarito che per un funzionamento efficiente dei rigassificatori occorre approntare un'adeguata flotta di navi specializzate nel trasporto di gas liquefatto e un adeguato numero di strutture di liquefazione del prodotto lì dove questo viene estratto;
sempre secondo Report 12 rigassificatori non possono funzionare perché non ci sono al mondo abbastanza terminali di liquefazione del gas; la trasmissione imputa il motivo di questo elevato numero di richieste di costruzione di rigassificatori alla Delibera dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas n. 178/05 del 4 agosto 2005, nella quale all'articolo 13, comma 2 si garantisce «(...) anche in caso di mancato utilizzo dell'impianto, la copertura di una quota pari all'80 per cento di ricavi di riferimento ... per un periodo di 20 anni (...)»; questi costi sono coperti, come per il CIP 6, da una componente tariffaria delle bollette pagate dall'utenza;
infine la trasmissione assesta un ulteriore colpo alla politica dei rigassificatori (e quindi aiuta involontariamente i vari comitati e raggruppamenti locali che si oppongono alla realizzazione degli impianti) sostenendo che esistono navi gassiere in grado di liquefare il gas alla fonte e di ritrasformarlo in gas una volta giunta a destinazione; in sostanza non occorre il rigassificatore ma più semplicemente un terminale per immettere il gas in rete;
l'interrogante si domanda dove sia finito il rischio di impresa se alla stessa viene comunque assicurato, per 20 anni, l'80 per cento dei ricavi di riferimento, a spese dell'utenza; inoltre si rammenta che, come accaduto con le convenzioni CIP 6, una volta sottoscritto un contratto del genere bisogna onorarlo ed è difficile tornare indietro -:
se le diverse affermazioni fatte durante la trasmissione Report rispondano al vero e, in caso affermativo, quale sia la posizione del Ministro e quali iniziative intenda assumere e in che tempi.
(4-06076)