ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/01216

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 15
Seduta di annuncio: 205 del 17/09/2007
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: LA ROSA NEL PUGNO
Data firma: 17/09/2007
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatarioGruppoData firma
D'ELIA SERGIOLA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
BELTRANDI MARCOLA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
MELLANO BRUNOLA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
PORETTI DONATELLALA ROSA NEL PUGNO17/09/2007
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondereData delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 17/09/2007
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE delegato in data 08/10/2007
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:
SOLLECITO IL 02/10/2007
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 08/10/2007
SOLLECITO IL 22/10/2007
SOLLECITO IL 12/11/2007
SOLLECITO IL 03/12/2007
SOLLECITO IL 04/01/2008
SOLLECITO IL 28/01/2008
SOLLECITO IL 13/02/2008
SOLLECITO IL 19/03/2008

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01216
presentata da
MAURIZIO TURCO
lunedì 17 settembre 2007 nella seduta n.205

TURCO, D'ELIA, BELTRANDI, MELLANO e PORETTI. -
Al Presidente del consiglio dei Ministri, al Ministro del lavoro e della previdenza sociale.
- Per sapere - premesso che:




sulla base degli ultimi dati dell'Istat sul lavoro nero, nel 2004 il tasso di irregolarità nel lavoro, calcolato come incidenza delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro, era pari al 13,4 per cento, corrispondente a 3.269 unità di lavoro;


il tasso d'irregolarità si concentra nell'agricoltura (33 per cento), nei servizi (14,6 per cento) e nelle costruzioni (12,4 per cento) e, per quanto riguarda la ripartizione territoriale, al Sud (22,8 per cento) e al Centro (12,3 per cento);


il maggior numero di lavoratori irregolari si registra nei servizi con 2.321 unità di lavoro (72 per cento delle Ula irregolari totali) e nel Mezzogiorno con 1.534 unità di lavoro (48 per cento delle Ula irregolari totali);





dall'attività svolta dagli ispettori del Ministero del lavoro e della previdenza sociale è emerso che:

a) nei primi sei mesi del 2007, per ogni cento aziende ispezionate, ben sessantatre sono state trovate irregolari, variando la fattispecie dal cosiddetto «lavoro nero» a irregolarità di minore entità;


b) dai dati complessivi diffusi dal Ministero del lavoro in seguito all'attività ispettiva svolta risulta che, il numero delle aziende risultate non in regola con la vigente normativa, è pari a 102.379 unità e che tale quantità è superiore del 22,94 per cento rispetto ad analoga attività ispettiva svolta nel primo semestre dell'anno 2006;


c) che il numero dei lavoratori irregolari accertati dalle ispezioni è pari 136.200 individui, con un incremento rispetto al primo semestre dell'anno 2006 del 50,11 per cento;


d) che di questi lavoratori irregolari ben 62.271 sono lavoratori cosiddetti «totalmente in nero», con un incremento rispetto al primo semestre dell'anno 2006 pari all'8,88 per cento;


e) dai risultati dell'attività ispettiva il recupero dei contributi e premi evasi è cresciuto del 15,66 per cento rispetto al primo semestre dell'anno 2006;


numerosi economisti e giuslavoristi sostengono che fra le cause del lavoro irregolare, soprattutto nel Mezzogiorno, quella che incide maggiormente è l'incompatibilità dei livelli salariali minimi stabiliti dai contratti collettivi nazionali con il costo della vita, con i livelli di produttività e di redditività delle imprese del sud e con i costi aggiuntivi che devono sostenere le aziende nel Mezzogiorno per carenza d'infrastrutture e per l'alto tasso di criminalità;


la pratica d'integrare il sussidio di disoccupazione con il lavoro irregolare, soprattutto per la cassa integrazione e la mobilità che prevedono generose integrazioni al reddito di lunga durata, appare sempre più diffusa in assenza di una effettiva integrazione fra le politiche passive - i sussidi di disoccupazione - e le politiche attive, cioè il complesso integrato di servizi personalizzati che aiuti il lavoratore a essere più occupabile e, quindi, a trovare più velocemente un nuovo posto di lavoro, oltre che rendere difficoltoso lavorare in modo irregolare -:


per quali ragioni la rilevazione dell'Istat sul lavoro irregolare non è stata più aggiornata dal 2004;


se l'incremento dei lavoratori irregolari accertati dalle ispezioni è un sintomo dell'aumento del tasso d'irregolarità oppure della maggiore incisività dell'azione ispettiva;


se non si ritenga opportuno prevedere, con apposita normativa, deroghe ai livelli salariali minimi stabiliti dai contratti collettivi nazionali in presenza di accertate condizioni di svantaggio rilevate in determinate aree del paese per specifici settori produttivi, anche sulla base degli indicatori del costo della vita, della produttività e della redditività;


se non si ritenga utile sperimentare, nella contrattazione integrativa, schemi retributivi che mettano in relazione il salario alla produttività, prevedendo variazioni sia in positivo che in negativo a partire da una componente fissa della retribuzione;


se non ritenga urgente vincolare, con opportune politiche di welfare to work, la erogazione di tutti i sussidi di disoccupazione alla effettiva sottoscrizione da parte del lavoratore che ha perso il lavoro di un patto di servizio che lo vincoli a determinate attività formative e d'orientamento e all'obbligo di accettazione delle proposte di lavoro da parte dei servizi per l'impiego pubblico e privato, attraverso un'organica riforma degli ammortizzatori sociali (per una riqualificazione della spesa pubblica in grado di promuovere un incremento generale della ricchezza del Paese, contestualmente alla riduzione del debito pubblico).(3-01216)
Classificazione TESEO:
CONCETTUALE:
CONTRATTI DI LAVORO, INDENNITA' DI DISOCCUPAZIONE, ISPEZIONI, LAVORO NERO, MINIMI SALARIALI, MISURAZIONE DELLA PRODUTTIVITA', MISURE CONTRO LA DISOCCUPAZIONE, RIFORME, RILEVAMENTI STATISTICI