Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-00035
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 29 aprile 2008 nella seduta n.001
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, MECACCI, FARINA COSCIONI, BERNARDINI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
il 28 febbraio 2008 la Commissione europea ha deferito l'Italia alla Corte europea di Giustizia per le restrizioni nazionali in materia di apertura delle stazioni di servizio di carburanti;
lo stesso giorno il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha commentato la decisione dichiarando, secondo quanto riportato dalle principali agenzie di stampa, che «il Governo aveva previsto per tempo misure idonee a rispondere adeguatamente alle contestazioni di Bruxelles ritenendo fra l'altro di contribuire ad elevare a standard europei la rete nazionale di distribuzione dei carburanti. Il provvedimento rimasto fermo al palo contiene infatti, tra l'altro, l'ammodernamento della rete e la piena liberalizzazione del settore e avrebbe potuto realizzare qualcosa di utile anche dal lato del prezzo della benzina -:
quali provvedimenti il Governo intenda prendere in tempo utile per evitare il deferimento;
se intenda ricorrere - come in altri casi - alla decretazione d'urgenza, ricorrendone - nell'imminenza del deferimento, peraltro previsto - tutti i presupposti ad avviso degli interroganti.
(4-00035)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata giovedì 15 gennaio 2009
nell'allegato B della seduta n. 115
All'Interrogazione 4-00035
presentata da
MAURIZIO TURCO
Risposta. - La Commissione europea, nell'ambito della procedura di infrazione n. 2004/4365, ex articolo 226 trattato CE, ha notificato, con nota n. C(2007) 2878 del 27 giugno 2007, un parere motivato nei confronti della Repubblica italiana, rilevando che le disposizioni italiane in materia di distribuzione dei carburanti, sia a livello statale che a livello regionale, sono da ritenersi restrittive ai fini dell'ingresso sul mercato italiano di nuovi concorrenti anche provenienti da altri Stati membri dell'Unione europea.
A seguito di tale parere, lo Stato italiano si è impegnato a promuovere le necessarie iniziative legislative per venire incontro alle obiezioni sollevate dalla Commissione europea.
In data 28 febbraio 2008, la Commissione europea, passando alla fase successiva del procedimento di infrazione, ha deferito l'Italia alla Corte europea di Giustizia, concedendo un termine dilatorio di quattro mesi, avente scadenza 28 giugno 2008, per verificare le possibilità di rilanciare una riforma del settore, prima di procedere all'esecuzione della propria decisione di adire la Corte di Giustizia.
Con decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modifiche in legge n. 133 del 6 agosto 2008, il Governo ha approvato delle misure che, oltre a rimuovere tutti i profili di incompatibilità della normativa statale e regionale con la libertà di stabilimento, prevista dall'articolo 43 del Trattato CE, hanno previsto:
a) l'eliminazione del contingentamento numerico delle stazioni di servizio;
b) l'abolizione degli obblighi di superficie minima;
c) l'eliminazione del vincolo delle distanze minime tra gli impianti;
d) l'abrogazione delle restrizioni relative all'orario di apertura.
Tali provvedimenti, comportando benefici per il sistema distributivo nazionale di carburanti e la riduzione del livello dei prezzi petroliferi, sono in grado di soddisfare, pienamente, i rilevi posti dalla Commissione europea.
Il Ministro dello sviluppo economico: Claudio Scajola.