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2000 12 29 * Il Corriere della Sera * E’ morto Tassan Din, uno dei protagonisti degli anni della P2 * Sergio Bocconi

Entrò alla Rizzoli nel '73, poi divenne amministratore delegato della Rcs. Fu coinvolto nel crac dell'Ambrosiano

Travolto dallo scandalo della Loggia segreta di Licio Gelli nel ‘96 patteggiò in appello una condanna a otto anni e due mesi

Entrò alla Rizzoli nel ‘73, poi divenne amministratore delegato della Rcs. Fu coinvolto nel crac dell’Ambrosiano E’ morto Tassan Din, uno dei protagonisti degli anni della P2


MILANO - E’ morto a Parigi Bruno Tassan Din, uno dei protagonisti degli anni della loggia P2 di Licio Gelli. Anni che lui ha vissuto scalando i vertici della Rizzoli-Corriere della Sera. Malato da tempo di sclerosi multipla, E’ deceduto per emorragia celebrale il giorno di Santo Stefano nella casa della figlia Micol. Era già stato colpito due volte da ischemia. Magrissimo, lunghi capelli bianchi, occhiali. Un’icona ricorrente fino alle cronache dei processi e in particolare di quello, lunghissimo, per il crac dell’Ambrosiano di Roberto Calvi: Tassan Din, condannato a 14 anni, ne patteggia otto e due mesi. Nato nel '35 e laureato alla Bocconi con 110 e lode, dopo diverse esperienze in società anche di grandi dimensioni, entra in Rizzoli nel '73 per occuparsi della parte finanziaria e amministrativa. Fa carriera velocemente. Diventa direttore generale, entra nel consiglio e nel comitato esecutivo, E’ presto fra gli interlocutori privilegiati dei banchieri. E’ l’infaticabile braccio di Angelo Rizzoli, la cui famiglia ha rilevato il Corriere dai Crespi. In cattive acque finanziarie il gruppo E’ spinto presto nella ragnatela di misteri che ha al centro Calvi e personaggi come Umberto Ortolani e Flavio Carboni. Nel '76 il «banchiere dagli occhi di ghiaccio» sa che i Rizzoli hanno bisogno di denaro. E’ Ortolani a organizzare una prima serie di operazioni che vedono i Rizzoli controparte compiacente. Comprano una quota del Banco parcheggiata presso società estere e Angelo Rizzoli entra nel consiglio di amministrazione dell'istituto di Calvi. Per Tassan Din comincia l’ultima fase dell'ascesa. Nel '77 il gruppo editoriale ricorre a un aumento di capitale e i titoli finiscono in garanzia. Il direttore del Corriere Piero Ottone, anticipando le voci che parlano di un siluramento, si dimette in ottobre. Lo sostituisce Franco Di Bella. I Rizzoli sono ormai ostaggio di Calvi, Tassan Din e Ortolani. Il gradimento della redazione E’ molto basso. Sono gli anni dell’avventura colabrodo dell’Occhio e dell’intervista chilometrica di Maurizio Costanzo a Gelli, nella quale il maestro venerabile illustra idee e piani. Lo scandalo della loggia massonica scoppia nel maggio dell’81, con il sequestro degli elenchi a Castiglion Fibocchi. Di Bella, fra i nomi come Angelo Rizzoli e Tassa Din, si dimette il 13 giugno. A sostituirlo E’ chiamato Alberto Cavallari. Per il gruppo lo scandalo E’ un colpo durissimo, chiudono Occhio e il Corriere di Informazione, vengono cedute testate come Il Piccolo. Si va all’amministrazione controllata, accordata nell’ottobre ‘82. Pochi mesi prima, in giugno, Calvi E’ stato trovato morto a Londra. Per Angelo Rizzoli e Tassan Din arriva il carcere. L’ex top manager con memoriali e lunghe ricostruzioni disegna retroscena ai magistrati, lancia accuse ai politici, descrive i suoi rapporti con Rizzoli, Ortolani, Flavio Carboni e Gelli. Parla del «conto protezione» indicandolo come uno strumento per conquistare il Corriere. Nel processo per il crac della casa editrice viene condannato a sei anni e quattro mesi. In quello per il crollo dell’Ambrosiano la pena iniziale E’ di 14 anni. Successivamente, come si E’ detto, patteggia con altri 21 dei 33 imputati, fra i quali anche il Venerabile e Carboni. Si chiude quindi nel silenzio. Torna solo marginalmente agli affari. Ancora nell’editoria: l’occasione E’ la fusione di due piccole case editrici veneziane e la successiva nascita della Canal & stamperia editrice. Lui E’ il curatore di alcune collane d’arte, i quattro figli possiedono il 40% del capitale. Un’ultima piccola avventura. Poi resta solo il tramonto nella malattia.


LA SCOMPARSA A PARIGI Era già stato colpito da ischemia Bruno Tassan Din E’ morto il giorno di Santo Stefano, in seguito a emorragia cerebrale, nella casa della figlia Micol a Parigi. Da giugno era malato di sclerosi multipla. I funerali si terranno nei prossimi giorni a Pordenone. La data non E’ stata ancora comunicata. Tassan Din, ex dirigente del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera negli anni della loggia P2, in passato era già stato colpito più volte da ischemia.


LE TAPPE LAUREA IN BOCCONI Bruno Tassan Din si laurea all’università Bocconi a pieni voti. I primi passi professionali lo portano in alcune aziende (fra le quali Fidenza vetraria) anche di grandi dimensioni


ENTRA IN RIZZOLI L’ingresso in Rizzoli-Corriere della Sera ha luogo nel 1973. Il manager compirà in breve tempo una irresistibile ascesa fino ai vertici del gruppo, preda delle mire del banchiere dell’Ambrosiano Roberto Calvi e della loggia massonica P2 di Licio Gelli


IL PROCESSO Dopo lo scandalo P2 il gruppo finisce in amministrazione controllata. Tassan Din finisce anche in carcere. Nel processo per il crac del gruppo editoriale Tassan Din viene condannato a 6 anni e quattro mesi. Per il crollo del Banco Ambrosiano viene invece condannato a 14 anni in primo grado. In appello patteggia (come molti altri imputati fra i quali lo stesso Gelli) otto anni e due mesi.