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2008 03 01 * Il Foglio * Andrea's Version * Andrea Marcenaro

Centotrenta italiani, forse di più, i conti correnti, le società all’estero, l’evasione fiscale, il viceministro Visco e il Liechtestein. Un vero scandalo. E tutti, giustamente, lo denunciano. Corriere della Sera in testa. In proposito, da qualche parte ricordo di aver letto questo: “I lati oscuri riguardano soprattutto l’estero, dicono a Ginevra. Ci sono società la cui esistenza è accertata, ma misteriosa. Come la Alkyone Foundation di Vaduz, in Liechtestein, da cui dipendono società quali la Calamus Trading, la Fima o la Springrest delle British Virgin Islands. E altre come International Company, sempre alle Isole Vergini, oppure il Cs Group, Sikestone Invest Corp, o Sigma Portfolio Corp. Alkyone – ricordo inoltre di aver letto – fu fondato il 16 marzo 2001 a Vaduz per gestire il patrimonio dell’Avvocato Agnelli all’estero e lo statuto faceva davvero pensare alla volontà di impedire ‘tempeste’. Primo beneficiario: Marella Caracciolo, secondo: Gianni Agnelli; in caso di loro morte, subentrava Margherita. Lo statuto, in inglese, stabiliva una gerarchia, trascendeva l’esistenza in vita dello stesso Agnelli e imponeva la segretezza: gli amministratori (‘i protector’) sono quattro, l’Avvocato, Gabetti, Grande Stevens e Maron. Con la scomparsa di Agnelli, gli altri restano in carica e possono sostituire il defunto con un nuovo membro. Il ‘trust’, inoltre, continuerà a operare sino a quando almeno due dei ‘protector’ saranno in grado di intendere e di volere”. Questo mi pare di aver letto. Da qui discese, e pende tuttora nel disinteresse relativo, la famosa questione (apparentata) di Margherita Agnelli. Che fare, perciò, sul Liechtestein? Presentare la lista? O accontentarsi di una moratoria?