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2008 04 25 * Il Mondo * Opus Dei - La nuova università finanziata da Alberto Sordi * Sandro Orlando

I terreni ce li ha messi l’«Albertone nazionale», mentre a raccogliere i fondi è stata una variegata pattuglia di banchieri e immobiliaristi, con l’inevitabile seguito di professionisti legati al Vaticano, politici, protagoniste del jet set romano e rampolli della nobiltà nera. Oltre un centinaio di soci, tutti simpatizzanti dell’Opus Dei, la potente prelatura fondata dal sacerdote spagnolo Escrivà de Balaguer, che il mese scorso ha inaugurato alla periferia sud di Roma il nuovo Campus bio medico di Trigoria .

Una struttura costata quasi 180 milioni, con cinque reparti ospedalieri già attivati e una capacità di accoglienza che a regime sfiorerà i 400 posti letto, con 18 sale operatorie e un eliporto. Più un ateneo, con annesso polo di ricerca nel campo della bioingegneria. E complessivamente un migliaio di dipendenti, con 86 milioni di ricavi previsti quest’anno, da realizzare per lo più attraverso la convenzione con la Regione e il ministero. Il tutto nel cuore della campagna romana, su un’area di 75 ettari oltre il Grande raccordo anulare, che si è andata aggregando intorno a una donazione di Alberto Sordi.

Perché all’origine del nuovo Policlinico c’è un terreno che l’attore ha donato alla prelatura quand’era ancora in vita. Otto ettari su cui nel 2001 è sorto un centro anziani, che ha finito per dirottare fuori città il progetto di un’università privata ispirata ai principi religiosi dell’Opera. A promuovere l’iniziativa è stata la Cbm di Milano, società costituita nel ‘91 da tre personaggi legati all’Opus Dei: l’immobiliarista genovese Giuseppe Luce, l’ex presidente della Montedison Giuseppe Garofano, e il commercialista Pierino Lucchini, della Fondazione Rui, a cui fanno capo tutte le attività scolastiche della prelatura .

A racimolare i capitali per partire è stata un’omonima accomandita partecipata dall’opusiano Istituto Iser, dalla Uesisa dei Luce e dalla Uninter stiftung di Zurigo, altra sigla dell’Opera rappresentata da un professionista già coinvolto nel processo per l’omicidio di Roberto Calvi, l’avvocato Peter Duft. Nel ‘93 il campus ottiene il riconoscimento di legge, inaugurando il suo primo corso di laurea .

A guidarlo nelle vesti di rettore è un altro genovese, il presidente della Fondazione Carige Vincenzo Lorenzelli, a capo anche della Fondazione Rui. L’anno successivo viene aperto sulla Prenestina un poliambulatorio convenzionato, il Rome american hospital, su cui si appoggia temporaneamente l’attività universitaria .

Ma è con il lascito di Sordi che il progetto conosce un’accelerazione. Per finanziarlo si raccolgono nuovi azionisti tra fondi pensione (Enpam, Inarcasa), sgr (la Fabrica immobiliare di Francesco Gaetano Caltagirone, la Sorgente dei Nattino) e banche di matrice cattolica (Ubi, Popolare di Verona, Popolare di Sondrio, Antonveneta) .

Qualche banchiere entra in Cbm a titolo individuale, da Carlo Salvatori a Corrado Passera, allo scomparso Gianmario Roveraro. Altre quote vengono sottoscritte dai soci della Alerion di Garofano. Oppure da costruttori come i fratelli Toti e Alfio Marchini, da Luigi Zunino, il bresciano Defendente Marniga e il bolognese Renzo Menarini .

Si uniscono alla compagine anche il senatore azzurro Giampiero Cantoni e il neodeputato del Pd Matteo Colaninno. E non poteva mancare anche qualche vip: dalla moglie di Franco Tatò, Sonia Raule, ai duchi Cesarini Sforza. Fino alla sorella di Sordi, Aurelia, che a novant’anni suonati si è assicurata un pacchetto dell’1,2%.