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2008 12 08 * Dagospia * caso Orlandi * Rita Di Giovacchino

QUERELLE EMANUELA ORLANDI – DI GIOVACCHINO, ULTIMO ATTO: “HO LETTO IL LIBRO DI NICOTRI (LUI NON HA LETTO IL MIO) E SCOPRO CHE DIFENDE LE FALLIMENTARI CONCLUSIONI DELLA VECCHIA INCHIESTA” – COMPRATE I DUE LIBRI E TRAETE VOI STESSI LE CONCLUSIONI…

Lettera di Rita Di Giovacchino a Dagospia

Caro D'Agostino, mi corre l'obbligo di replicare al Nicotri. Non è uno scandalo se sulla vicenda Orlandi esistano opinioni (e ricostruzioni) diverse dalla sua. E anche libri diversi dal suo, tra cui "Storie di alti prelati e gangster romani, i misteri della Chiesa di Sant'Apollinare", edito da Fazi . Cioè il mio. Fare pubblicità ai propri libri non è reato, neppure è detto che un po' di sana polemica fra autori nuoccia al comune interesse. Disdicevole sarebbe farlo in mala fede e sulla base di false argomentazioni, accusa che mi viene rivolta e che respingo al mittente.

1 - E' vero, sono una lettrice di Dagospia, ma non faccio solo questo nella vita. Come Nicotri sa sono una giornalista (di lungo corso), come lui ho scritto altri libri. Sono inviato del Messaggero, mi sono a lungo occupata di mafia e terrorismo. Nei limiti consentiti tento di rispettare il mio mestiere di cronista.

2 - E' falso che io non abbia letto i libri di Nicotri. Li ho letti entrambi, con attenzione. Ho trovato buono e assai documentato "Mistero Vaticano", analogo il giudizio sul secondo anche se non ho trovato sostanziali novità. Forse perché, come lui stesso afferma, la recente svolta investigativa che conduce alla Banda della Magliana non lo convince. Con mia grande sorpresa (visto che ho letto i suoi libri) scopro tuttavia che improvvisamente Nicotri difende a spada tratta, quasi fossero verità rivelata, le fallimentari conclusioni della vecchia inchiesta (mai archiviata proprio per il nulla di fatto cui approdò).

Quanto a Mirella Gregori lui sa benissimo come e perché il giudice Adele Rando sia stata costretta ad arrendersi. Ma, posso assicurare, che molti investigatori continuano ad essere convinti che ci sia un collegamento tra la scomparsa delle due ragazzine. Chissà che non venga alla luce. Prima o poi.

3 - Non contesto le argomentazioni di Nicotri, mi chiedo soltanto perché abbia deciso di tornare sull'argomento, tanto più con un libro che si chiama "La Verità", visto che a suo dire la verità non la sapremo mai. Forse era meglio titolarlo "Nessuna verità" come il film di Russel Crowe e Di Caprio. Affari suoi. Io che a Sabrina Minardi ho creduto, come gli inquirenti che hanno riaperto l'inchiesta, sono convinta che quanto ha raccontato e continua a raccontare l'ex amante di De Pedis non sia una delle tante storie, ma la Storia: la prima che offre una chiave di lettura- movente, contesto, dati, cause e pretesto- dell'intera vicenda. Anche se siamo in attesa delle conclusioni giudiziarie.

4 - Per sua ammissione Nicotri non ha letto il mio libro che definisce "romanzo". Consiglio di fare una telefonata alla casa editrice e farselo spedire. C'è qualche anticipazione, trapelata in questi mesi, che può essergli utile. In alcuni capitoli, è vero, sono ricorsa alla tecnica della docu-fiction ( per motivi non difficili da capire), ma non manca una sostanziosa rivisitazione del contesto storico in cui è avvenuto il sequestro Orlandi, e neppure del coté vaticanense sullo scontro interno alla Curia nei primi anni del pontificato di Woytjla. Molti tasselli di questa intricatissima vicenda finalmente trovano una collocazione. Forse non è tutta la verità o solo la verità, ma qualcosa si comincia a intravedere.

5 - Mi stupisce ancor più la sua la sua furia laddove sostengo che quella di Emanuela non <è una storia piccante, di sesso e morbosità da confessionale, di diari segreti o festini curiali>. Non mi riferivo personalmente a lui, ma non è un mistero per nessuno che attorno al caso Orlandi ci siano sempre stati fin dall'inizio due orientamenti di pensiero. Da un lato i sostenitori del movente sessuale: con molte varianti, tutte più o meno convergenti sulla tesi dell'interessamento di un alto prelato nei confronti della giovane Emanuela (con esito tragico e immediato).

Forse sbaglio ma mi era sembrato che Nicotri tra le tante piste, privilegiasse questa: se non è così, chiedo venia. Considerato che il movente terroristico- internazionale si è dimostrato una bufala, resta il movente politico secondo il quale dietro la sparizione della cittadina vaticana si nasconderebbe un nuovo pesante attacco a papa Wojtyla, dagli stessi contorni oscuri e devastanti dell'attentato a San Pietro. Ed è quello che a me convince di più, attorno al quale ho lavorato.

6 - L la tesi della Banda della Magliana non è nuova, verissimo. Dirò di più, è precedente alla nascita di Chi l'ha visto di molti anni, anzi come sostiene Nicola Cavaliere ha attraversato l'inchiesta fin dall'inizio. Per questo le rivelazioni di Sabrina per molti non sono state così sorprendenti. Forse 25 anni fa i tempi non erano maturi per accettare il pericoloso scenario che ne derivava, ma oggi? Perché tanto pessimismo?

P.S. Un consiglio ai lettori di Dagospia, comprate i nostri libri e traete voi la conclusione che più vi piace.