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2010 05 15 * Gazzetta del Mezzogiorno * Risarcito dagli Usa marinaio barese * Giuseppe Armenise

Morto di tumore, era arruolato su una nave all’amianto

Il risarcimento è arrivato dagli Stati uniti d’America a tempo di record e senza che nessuno si opponesse. Beneficiari di questo indennizzo i prossimi congiunti di Antonio Lo Verde, marinaio barese in ferma obbligatoria di leva nei primi anni ‘80, morto a 49 anni, il 28 novembre dello scorso anno, a causa di una malattia contratta a bordo di una delle navi arrivate in Italia nell’ambito del piano di aiuti denominato piano Marshall, immediatamente dopo la seconda guerra mondiale.

La malattia è colpa dell’amianto. Lo Verde, a bordo della corvetta «Alcione», ne ha maneggiato in quantità industriale. Senza alcuna precauzione. Senza alcuna protezione. Dagli anni ‘40 agli anni ‘80 l’amianto ha continuato a stare nei rivestimenti isolanti delle tubazioni e dei vani motore. I marinai lo hanno respirato. Lo Verde, nelle sue lettere dalla baia di Augusta, ha raccontato di come quei rivestimenti venissero rimossi a mani nude, portandone via grossi pezzi. E ogni pezzo staccato era una nugolo di polvere contenente milioni di fibre d’amianto cancerogeno. Un contatto letale, del quale però il militare Lo Verde non poteva avere alcuna cognizione.

Secondo l’avvocato Pier paolo Petruzzelli, che ha seguito il caso e ha ottenuto il risarcimento dall’armatore statunitense, sono non meno di 30 le imbarcazioni cedute dagli Usa alla marina italiana nel dopoguerra. Tutte con caratteristiche simili. Poco meno di un anno fa la «Gazzetta» ha raccontato la storia di Vito Lupo, motorista barese di 65 anni, morto a causa di un’esposizione del tutto paragonabile a quella di Lo Verde. Dunque, per decenni, una vera e propria flotta dei veleni a solcato i mari d’Italia con il proprio carico d’amianto. E questo nonostante le notizie sulla pericolosità dell’amianto fossero ormai diffuse (i primi allarmi scientifici risalgono alla fine del 19esimo secolo).

Lo Verde è morto nel brevissimo volgere di qualche mese. Come per tutte le volte che si parla di amianto, la malattia è arrivata inaspettata e subdola a più di 20 anni dall’esposizione. Nel frattempo l’uomo era entrato nel corpo della Polizia municipale di Bari, occupandosi (ironia della sorte) di indagini sull’inquinamento ambientale.