Tura fa di ogni erba un fascio, così ripudiando il giuramento
di Ippocrate dell'agire secondo scienza e coscienza.
Tura sceglie la scorciatoia del moralismo a buon mercato, che è quanto
di più lontano dalla moralità e da quello che i cittadini hanno
dimostrato di volere nel 1993 con il referendum.
Non è escluso che circolino sondaggi drogati che stordiscano anche
il più irreprensibile.
Ma il parere di Tura probabilmente non è fondato sui sondaggi, sicuramente
non lo è sui dati medico scientifici disponibili: il pensiero di Tura
sulle droghe è molto semplicemente fondato sulle sue convinzioni etiche.
Che rispettiamo in quanto tali. Non in quanto legge dello Stato. Lo Stato
etico porta inevitabilmente al Turapensiero sulle droghe. E Parisi per quale
Stato è?