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2003-07-10_giustizia

UE/GIUSTIZIA
LA COMMISSIONE GIUSTIZIA DEL PE VOTA ALL'UNANIMITA' IL RAPPORTO DI MAURIZIO TURCO (RADICALI) SUL "NE BIS IN IDEM", LA PRIMA AZIONE COMUNITARIA IN MATERIA DI GIUSTIZIA LEGATA AI DIRITTI ED ALLE LIBERTA' DEI CITTADINI EUROPEI

Bruxelles, 10 luglio 2003 - La commissione giustizia del Parlamento europeo ha approvato all'unanimità il rapporto presentato dal relatore Maurizio Turco (Presidente dei deputati radicali al parlamento europeo) sul "ne bis in idem", ovvero sul divieto a livello europeo di condannare ripetutamente una persona per gli stessi atti, fatti o comportamenti. Nonostante il PPE abbia votato contro diversi emendamenti garantisti proposti dal relatore e comunque approvati dalla commissione, il voto finale sulla relazione è stato unanime. Il provvedimento sul "ne bis in idem", definito ieri dal Ministro Castelli "uno degli architravi portanti per la concreta realizzazione di un reale spazio giudiziario europeo", è il primo atto dell'UE in materia di giustizia volto a garantire ed estendere i diritti dei cittadini europei, dopo anni di legiferazione dell'UE legata agli aspetti repressivi, come il mandato di arresto europeo e le norme anti-terrorismo.

Dichiarazione di Maurizio Turco, dei deputati radicali al parlamento europeo, relatore del Parlamento Europeo sul principio del "ne bis in idem":
"Come ha affermato il Ministro Castelli, durante l'audizione in Commissione giustizia, la Presidenza italiana considera questo rapporto un "pilastro" per la costruzione dello spazio di libertà e giustizia europeo. Adesso è necessario continuare nella costruzione di una giustizia europea attenta anche ai diritti ed alle libertà dei cittadini e in particolare della difesa, dell'imputato e del detenuto. Nel discorso del Ministro Castelli c'erano tutte le premesse per una presenza incisiva della Presidenza italiana su questo fronte. Invito quindi il Ministro Castelli a non attendere l'unanimità del Consiglio ma a proporre da subito delle proposte a norma dell'articolo 34 del Trattato sull'Unione europea, che consente agli Stati membri di presentare progetti di legge europei. Può di già contare sul sostegno della Commissione e del Parlamento europeo che in questo senso si sono espressi da tempo, ripetutamente e chiaramente."