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2007 11 14 * PROTOCOLLO SUL WELFARE * L’ACCORDO DI LUGLIO NON SI TOCCA

Le parti sociali si sono dimostrate più responsabili della sinistra massimalista nella difesa dei più deboli. Il protocollo di luglio è un argine contro il degrado dei conti pubblici e le iniquità sociali.

L’accordo del luglio scorso siglato tra il Governo e le parti sociali, il c.d. “protocollo sul welfare”, rappresenta un punto di arrivo, l’unica mediazione politica possibile tra le varie componenti di questa maggioranza di Governo.

Questo accordo, attualmente in discussione alla Camera, deve essere considerato dalle forze politiche che sostengono il Governo, come una unità inscindibile.

Come radicali siamo decisi a difendere il testo di questo protocollo anche se, come noto, l’accordo raggiunto, in quanto frutto di compromesso, non corrisponde alle nostre posizioni iniziali.

Siamo partiti da una posizione di favore al mantenimento dello scalone, al progressivo innalzamento ed equiparazione dell’età pensionabile tra uomini e donne.

In questo modo si garantirebbe una riduzione della spesa pensionistica per consentire una più accentuata riforma degli ammortizzatori sociali e del welfare.

Facciamo tuttavia parte d’una coalizione e prendiamo atto dello sforzo fatto dalle parti sociali, dimostratesi più disponibili e responsabili della sinistra conservatrice e reazionaria , dando prova con i fatti, con un’ampia consultazione interna, di essere capaci di resistere anche a forti pressioni e divisioni per accettare un accordo che, evitando l’abolizione secca dello scalone,ha comunque limitato i danni di un ulteriore peggioramento dei conti pubblici.

Il protocollo è un argine nei confronti di chi, con motivazioni puramente ideologiche, rifiutava di affrontare una realtà che vede la spesa pensionistica assorbire il 14% del PIL e addirittura i due terzi della spesa per il welfare, lasciando solo briciole per un sistema universalistico e generalizzato di ammortizzatori sociali: una situazione insostenibile e inaccettabile per chi abbia davvero a cuore la tutela dei più deboli, degli ultimi.

Sosterremo perciò lealmente il Governo nell’attuazione del Protocollo augurandoci che gli altri, tutti gli altri, facciano altrettanto.

Quindi, se la sinistra massimalista o altre componenti della maggioranza pretenderanno di rimettere in discussione il testo del luglio scorso, i radicali torneranno con forza alle posizioni iniziali battendosi con intransigenza per affermarle e farle prevalere.