Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

2011 10 11 * Difesa - Turco e Comellini: 229 suicidi negli ultimi 10 anni, dato impressionante in assenza di tutele

Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato radicale e cofondatore del Pdm, e di Luca Marco Comellini segretario del Pdm

Emerge un dato impressionante dalla risposta pubblicata nell’allegato "B" del resoconto della seduta di ieri dell’Assemblea della Camera dei deputati, data dal Ministro della difesa, Ignazio La Russa, ad una nostra interrogazione (4-10648) presentata dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, lo scorso 31 gennaio 2011 in merito al fenomeno dei suicidi nell'ambito delle Forze armate.
Sono 229 i militari che si sono tolti la vita nel corso degli ultimi 10 anni (dal 1° gennaio 2001-30 giugno 2011, si sono verificati n. 88 casi presso le Forze armate e n. 141 presso l'Arma dei Carabinieri) e se per il Ministro della difesa «costituisce un dovere per il personale rappresentare il proprio stato di salute» allora ci chiediamo per quale ragione coloro che lo fanno vengono poi vessati in ogni modo.
Questo dato, sicuramente rilevante rispetto alla media nazionale riferita allo stesso periodo, è stato sicuramente sottovalutato dai vertici militari e dimostra senza ombra di dubbio una assoluta carenza di prevenzione nell’ambito delle Forze armate e nell’Arma dei carabinieri. La carenza di una efficace politica di assistenza e tutela del personale fa emergere ciò che noi del Pdm abbiamo sempre affermato e cioè che l’inumana condizione in cui sono costretti ad operare i militari e i carabinieri, privati di ogni diritto e gravati solo di doveri, costituisce il principale motivo di disagio che spesso sfocia in estremi atti di autolesionismo.
Anziché istituire inutili "Commissioni per la condizione generale del personale dell’Arma dei carabinieri" a cui destinare un "fido" generale pur di tenerlo al suo posto di Presidente del Cocer carabinieri, La Russa dovrebbe occuparsi del benessere degli uomini e delle donne che servono il Paese, a cominciare dai loro diritti e imparare ad ascoltarne le necessità e i bisogni in modo diretto e senza i filtri imposti dagli stessi generali.
Solo noi, con le nostre 358 interrogazioni parlamentari in soli due anni, cerchiamo di far comprendere al Ministro quanto sia drammatica la situazione dei militari e in particolare dei carabinieri ma ci rendiamo conto che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire."