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2013 03 13 * Finanziamento pubblico ai partiti - Foglia di fico per coprire l'occupazione dello Stato da parte di partiti che si fanno stato e lo saccheggiano

Il dibattito sul "finanziamento pubblico ai partiti" è uno dei paradigmi di uno stato criminale e di una classe dirigente inqualificabile. Il finanziamento pubblico dei partiti è stato abrogato dai cittadini attraverso un referendum promosso dal Partito radicale, decisione popolare tradita dal Parlamento Chi tra gli eletti è contro il finanziamento pubblico dei partiti chiede il rispetto della volontà popolare limitata a questo caso specifico dimenticando che i cittadini hanno deliberato anche sulle modalità di elezione dei componenti togati del CSM, la separazione delle carriere e l'abolizione degli incarichi extragiudiziali. Si continua inoltre a limitare il dibattito al finanziamento pubblico quando il problema è quello dei partiti, di questi partiti che da sessantacinque anni si guardano bene di emanare una legge di applicazione dell'articolo 49 della Costituzione sulla democrazia interna ai partiti e... sull'articolo 39 relativo alla democrazia interna ai partiti.
Sull'articolo 49 sino a poche settimane fa il PD si è distinto per aver ostacolato l'iter in Commissione oggi, per convenienza, lo indica tra le priorità legislative. Del 39 il silenzio è di tomba. Di questi partiti che usano il dibattito sul finanziamento pubblico ai partiti come foglia di fico per coprire il fatto oggettivo che hanno occupato lo Stato: Cassa Depositi e Prestiti, ENI, Finmeccanica, Fondazioni bancarie e banche, 7000 partecipate delle quali non poche inutili, migliaia di incompetenti nominati perché appartenenti a qualche partito la cui incompetenza causa danni inimmaginabili e il furto del gettone di presenza è misera cosa, come il finanziamento pubblico ai partiti. Ma è indicativo di una concezione del partito che si fa Stato e lo saccheggia.