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2000 03 15 * XIII legislatura * Camera, Interrogazione a risposta orale - senza risposta * COLA Sergio - AN

Ramo: Camera

Tipo Atto: INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

Numero atto: 3/05309

Data presentazione: 15-03-2000

Seduta di presentazione: 694

PRESENTATORE : COLA Sergio ALL.NAZIONALE (AN), BIONDI Alfredo, BRUNO Donato, SAPONARA Michele (FORZA ITALIA)

STATO ITER : Iter in corso

DESTINATARI : MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA 15-03-2000

Testo dell'Atto

Al Ministro della giustizia - Per sapere - premesso che: così come diffusamente riportato, nei giorni scorsi, da alcuni quotidiani, sarebbe stato intercettato da un agente della polizia penitenziaria, e poi trascritto, il colloquio fra un imputato, sottoposto a regime di carcere duro, ed il suo difensore;

sempre secondo le citate fonti di informazione, il legale - avvocato Luigi Monaco del Foro di Santa Maria Capua Vetere - avrebbe denunciato il gravissimo episodio all'autorità giudiziaria producendo il testo della trascrizione del colloquio, estraendone copia dagli atti relativi ad un procedimento a carico del suo assistito presso il tribunale di sorveglianza di Napoli;

analoga, illecita, attività sarebbe stata posta in essere con l'intercettazione di altri colloqui di avvocati con i propri assistiti, parimenti sottoposti al regime di cui all'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario;

l'avvocato Mauro Valentino, uno dei citati legali, ha dichiarato che avrebbe anch'egli formalmente denunciato i fatti;

a seguito di quanto accaduto, le camere penali di quasi tutta la Campania hanno proclamato un'astensione, tuttora in corso, dalle udienze relative a processi in cui è previsto il ricorso alle video-conferenze, perché ad essi sono interessati proprio imputati sottoposti al regime di carcere duro;

tale protesta appare più che legittima perché indirizzata alla tutela di uno dei princìpi inviolabili di una vera democrazia; quello della tutela della riservatezza nell'esercizio dell'attività defensionale -: accertata la fondatezza di quanto esposto, se non sia necessario avviare con la massima urgenza un'indagine per accertare chi abbia dato disposizioni all'agente penitenziario per intercettare colloqui, non essendo nemmeno pensabile che i fatti siano il frutto di un'iniziativa autonomamente assunta;

dopo la auspicabile individuazione dei responsabili, quali solleciti provvedimenti si intendano adottare per perseguire comportamenti così gravi, forse non giustificati nemmeno in uno Stato di polizia;

quali iniziative, infine, si intendano assumere perché la riservatezza dei colloqui fra un difensore ed il suo cliente sia sempre tutelata e mai violata. (3-05309)