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2003.02.03 * recensione - non solo libri

Nel sonno editoriale più profondo, parrebbe che un caso editoriale dovrebbe far notizia. Eppure, in questo regime pseudodemocratico che è l'Italia repubbicana nel terzo millennio, non è così.
Il libro di D'Elia e Turco ha il pregio di rimettere al centro dell'attenzione le regole e la loro applicazione concreta. Per dirla in altre parole la legalità. E per dirla ancora con altre parole: la democazia.

Si perché, al dilà della vulgata pseudodemocratica della pseudosinistra antropologica italiana, la democrazia è innanzitutto regole, poi... regole. E infine regole. E regole che debbono essere rispettate proprio nei casi limite. Ché a rispettare le regole nella normalità son buone perfino le dittature.

Forse proprio per questa attenzione il libro di D'Elia e Turco sta passando nel silenzio della stampa, e dei media in generale. Dice Pannella da Radio Radicale, che a Palermo non è neppure in libreria. Una specie di boicottaggio.

"E' incredibile - afferma Marco Pannella - nella sua prefazione - che nessuno si preoccupi che nei confronti di, ormai vecchi, 'mafiosi' i magistrati continuino a usare l'arma della tortura, dell'infamia che colpisce non solo i 'mafiosi' ma sta schiacciando tutto e tutti verso la demagogia e il, conformismo politico e sociale".

Un grido d'allarme a cui si vuol mettere il silenziatore.

In ogni caso, quando qualcuno non ci vuol far leggere un libro forse è proprio il momento di farlo.