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2001 02 08 * b) Comunicato stampa: "Nuova lettera a Prodi : subito il blocco dei finanziamenti e una indagine su quelli già erogati. L'Unione europea tace, il dossier si arrichisce.

Roma, 8 febbraio 2001 - Dichiarazione di Maurizio Turco, deputato europeo, Presidente degli eletti nella lista Emma Bonino:

"Ho ricevuto per conoscenza una lettera inviata (il 29 gennaio) al Presidente Prodi da parte di Pino Arlacchi, vice segretario dell'ONU e direttore esecutivo dell'ufficio antidroga. La lettera, tra l'altro, non è protocollata, fatto alquanto strano per una agenzia dell'ONU.

Il vice segretario dell'ONU coglie l'occasione per far presente al Presidente Prodi che il materiale che gli è stato inviato "da un deputato europeo" (il 26 gennaio) è finalizzato a gettare discredito sull'ufficio e sulla sua persona.

Oggi ho quindi scritto nuovamente al Presidente Prodi per sottolineare che si tratta della lettera di dimissioni di un direttore dell'UNDCP. Questo a conferma che non si tratta di persecuzione ma di fatti documentati e preoccupanti che esigono, a nostro avviso, il blocco dei finanziamenti e una indagine sull'utilizzo dei fondi già erogati all'UNDCP. Fatti ulteriormente documentati dal memorandum interno relativo al Word Drug Report di Francisco Thoumi coordinatore del progetto e un documento interno del personale della sede ONU di Vienna del dicembre 1999, inviati oggi al Presidente Prodi.

Inoltre, in quanto deputati della Lista Bonino abbiamo depositato al Parlamento europeo una interrogazione orale che - se la maggioranza dei gruppi lo vorranno - sarà discussa nella sessione che inizierà lunedì prossimo a Strasburgo.

A detta del settimanale austriaco FORMAT uno dei collaboratori di Arlacchi sarebbe - secondo i servizi occidentali - un membro da lunga data del KGB; una giovane donna inserita da Arlacchi nell'UNDCP sarebbe una esca dei servizi russi; di un terzo collaboratore sarebbe provato il legame con un esponente della mafia georgiana ucciso a Vienna nell'agosto del 1996. Secondo il rapporto annuale 1995/96 dell'Osservatorio Geopolitica sulle Droghe di Parigi, il governo georgiano avrebbe formalmente impedito a tutti i media di parlare dell'assassinio e alla televisione nazionale di filmare la sua sepoltura. Viene inoltre scritto che era legato al giro dell'eroina tailandese e della cocaina brasiliana attraverso le sue imprese finanziarie. Infine, era stato un ricercato dalle polizie israeliana, americana e belga dopo aver per lungo tempo approfittato dell'ombrello del KGB.

Intanto prosegue la visita degli ispettori dell'OIOS, l'organo di controllo dell'ONU, due dei quali, caposquadra compreso, sono russi. Mentre oggi Arlacchi incontra Putin.