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2000 09 14 * La Repubblica * E la Lega esalta il cardinale Finalmente infrange il tabù * Aldo Fontanarosa

ROMA - La Lega non crede alle sue orecchie e "benedice" i ragionamenti del cardinale Biffi. Ecco Mario Borghezio, deputato di Bossi tra i più severi: "Ascoltiamo - dice - parole autorevoli che infrangono un tabù. Dopo Biffi, nessuno potrà più definire l' immigrazione un fatto positivo, necessario e immodificabile". Anche Maurizio Ronconi, Ccd, è con il cardinale "perché l' integrazione tra italiani e musulmani è certo augurabile, ma spesso causa incomprensioni e drammi familiari, oltre a una preoccupante diluizione della nostra cultura. Il fenomeno, che allarma la Chiesa, non tocca uno Stato campione di impotenza". E mentre Ida Magli vuole chiudere le frontiere "perché il territorio italiano non regge l' urto", il movimento di estrema destra "Forza Nuova" loda il coraggio di Biffi: "Sconcerta - è scritto in un comunicato da Bologna - che le associazioni musulmane critichino il cardinale se si pensa alla mancanza di libertà che i cattolici incontrano nei territori islamici". Idee molto diverse nel centrosinistra, dove vari ministri si fanno sentire. Ama il prossimo tuo come te stesso, dice la popolare Patrizia Toia, allarmata che il "principio di uguaglianza, cuore pulsante della dottrina cristiana, possa cadere. Il rischio - aggiunge - è che certe parole siano strumentalizzate dalle forze arretrate e odiose", mentre Ortensio Zecchino, lui pure del Ppi, immagina che oggi il Vangelo sia caduto dalla tasca del cardinale. Snobba la questione Tullio De Mauro, perché "è solo un problema ecclesiastico". Lamberto Dini, invece, invita le grandi istituzioni mondiali, dall' Ue al G7, ad affrontare loro il tema dell' immigrazione, che tanta fatica e tante divisioni causa nelle singole comunità nazionali. Grande delusione tra i Ds. "La Chiesa - ricorda il responsabile immigrazione Giulio Calvisi - non ha mai proposto meccanismi di accoglienza selettivi. La convivenza tra etnie può imporsi nelle parti povere, in Palestina e nel Kosovo, in Ruanda e a Timor Est, solo se si affermano nella parte ricca del mondo". Biffi è il cardinale di Haider, di una destra "razzista e oltranzista", dice Paolo Ferrero di Rifondazione che dà la sua solidarietà ai cattolici "più veri", impegnati nella battaglia della pari dignità. Da Bruxelles, poi, il deputato radicale Maurizio Turco vede, nelle parole del cardinale di Bologna, la stessa tentazione oltranzista che ha portato alla beatificazione di Pio IX e alla "buia posizione sugli embrioni". Ignorare numeri e composizione degli extracomunitari italiani è il segno della fragilità delle parole di Biffi, secondo il verde Luigi Manconi: i cattolici - spiega - sono già la larga maggioranza. "Quando partono le nuove crociate?", si informa allora Giampaolo Silvestri. Il sociologo Franco Ferrarotti non si sorprende della sintonia tra Biffi e i leghisti "perché certe argomentazioni sanno di separatismo e vanno contro il dialogo interreligioso del Concilio Vaticano. Se passasse un simile principio, torneremmo all' oscurantismo medievale". "L' Europa ponte tra culture" è l' immagine che Umberto Saleri della Cgil suggerisce per censurare le parole del cardinale: "E tra l' altro la legge sull' immigrazione, all' articolo 43, vieta discriminazioni su basi etniche o religiose". Ecco, infine, Giampiero Cioffredi dell' Arci: "Si alimentano le più sinistre fantasie popolari, per cui il musulmano è brutto, magari sporco e cattivo".