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2002 09 19 * La Repubblica * Protesta per l' ora d'aria con Riina

ROMA - Il suo compagno d'ora d' aria in carcere è il boss dei boss di Cosa nostra, Totò Riina, lui non ci sta, e scatena un caso già arrivato nelle stanze del ministero. Achille Piccolo, 24 anni, di Marcianise, arrestato nel gennaio '99 per associazione camorristica e traffico di droga, dal 29 agosto è stato trasferito nella cosiddetta «area riservata» del carcere di Ascoli, a fare compagnia a Totò Riina, detenuto con il regime del 41 bis. Da un paio d' anni i giudici hanno riconosciuto a Riina il diritto all' aria in comune e alla socialità. Piccolo è il coinquilino prescelto del boss, che però ritiene ingiusto e umiliante «fare l' aria in un budello di cemento armato con la rete sopra, fare socialità in una cella con telecamere tipo casa del Grande Fratello». Per questo Piccolo ha scritto ai Radicali. Il detenuto ha in pratica preso il posto di Salvatore Savarese, primo compagno d' aria di Totò Riina, scarcerato a metà agosto scorso dopo aver scontato metà della sua condanna (tre anni) per associazione camorristica insieme a Totò Riina. «Il problema esiste, ed è all' esame del ministero», dice il portavoce del Dipartimento regionale dell' amministrazione penitenziaria delle Marche, Aldo Maturo. «Dal 29 agosto scorso - scrive Piccolo nella sua lettera - sono stato portato nella cosiddetta area riservata dove è ristretto Salvatore Riina. Sono stato trasferito in questa sezione senza alcun motivo, visto che ho avuto sempre una condotta irreprensibile. Sono stati calpestati i pochi diritti che mi erano rimasti, ovvero giocare a pallone, andare in palestra, fare ginnastica, socialità e studio. Mi hanno privato di tutto». «Stare nell' area riservata - aggiunge il detenuto in attesa di giudizio - significa stare in una sezione al pian terreno, buia e poco areata, dove ci sono solo due detenuti, totalmente isolati dagli altri detenuti in 41 bis». Commentano Sergio D' Elia, segretario di "Nessuno tocchi Caino" e membro della direzione dei radicali italiani e Maurizio Turco, presidente dei deputati radicali al Parlamento europeo commentano: «Ma questo trattamento viene riservato a tutti i detenuti davvero pericolosi? Nel giro compiuto in carcere questa estate, abbiamo potuto verificare che in nell' area sono finiti anche detenuti dallo scarso rilievo criminale, i quali sono stati messi lì solo per fare compagnia ai capi di Cosa Nostra». E proprio Totò Riina avrebbe nei giorni scorsi, minacciato di morte un agente di custodia per motivi ancora da chiarire.