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Si riprende la discussione.

(Esame degli ordini del giorno - A.C. 626-A/R ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 626-A/R ed abbinate sezione 8).
Avverto che il primo firmatario dell'ordine del giorno n. 9/626-AR/2 deve intendersi il deputato Beltrandi, essendo il deputato Turco già primo firmatario dell'ordine del giorno n. 9/626-AR/6.
Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo accetta l'ordine del giorno Turco n. 9/626-AR/6, purché riformulato nel senso di aggiungere, nel dispositivo, dopo le parole: «con apposito provvedimento, o con norma ad hoc», le seguenti: «o attraverso la sollecitazione di un apposito provvedimento di ordine amministrativo».
Il Governo accetta altresì gli ordini del giorno Mellano n. 9/626-AR/1 e Beltrandi n. 9/626-AR/2. Il Governo non accetta l'ordine del giorno Brigandì n. 9/626-AR/3; accetta l'ordine del giorno Mazzoni n. 9/626-AR/4; accoglie infine come raccomandazione l'ordine del giorno Garagnani n. 9/626-AR/5.

PRESIDENTE. Ricordo che, secondo la prassi e ove i presentatori non insistano, gli ordini del giorno accettati dal Governo non saranno posti in votazione.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione dell'ordine del giorno Brigandì n. 9/626-AR/3, non accettato dal Governo.

GIOVANNI FAVA. Sì, signor Presidente. Con questo ordine del giorno, rispetto al quale chiediamo al Governo di motivare le ragioni del mancato accoglimento, vogliamo richiamare l'attenzione su uno dei problemi più sentiti, in questo momento difficile, nei rapporti tra popolazione e pubblica amministrazione.
Riteniamo che, nella fase attuale, sia offensivo prevedere emolumenti di tale portata per un organismo, che consideriamo sicuramente importante, ma non certo più di altri assolutamente meno remunerati e che, a nostro avviso, non deve diventare il pretesto per «parcheggiare», come spesso accade nel nostro paese, qualcuno appartenente al lungo elenco degli esclusi o dei delusi della fase post-elettorale, che abbiamo appena attraversato.
Il nostro timore è che, ancora una volta, il legislatore, dietro nobili obiettivi, nasconda l'esigenza di dare la possibilità ad un numero cospicuo di «seguaci» di essere appagati, a prescindere dai risultati che la politica ha concesso loro.
Chiediamo, quindi, in un'ottica di moralizzazione della cosa pubblica, che il Governo accolga questo ordine del giorno, volto a contenere al massimo il costo dell'organismo da istituire.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brigandì n. 9/626-AR/3, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).

(Presenti 437
Votanti 433
Astenuti 4
Maggioranza 217
Hanno votato
180
Hanno votato
no 253).

Ricordo che l'ordine del giorno Mazzoni n. 9/626-AR/4 è stato accettato dal Governo.Pag. 25
Prendo atto che il deputato Garagnani non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/626-AR/5, accolto come raccomandazione dal Governo.
Invito il rappresentante del Governo, per maggior chiarezza, a dare nuovamente lettura della riformulazione proposta dell'ordine del giorno Turco n. 9/626-AR/6.

LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Preciso che la riformulazione dell'ordine del giorno Turco n. 9/626-AR/6 risulta del seguente tenore: dopo le parole «a riconoscere, con apposito provvedimento, o con norma ad hoc», aggiungere le parole: o attraverso la sollecitazione di un adeguato provvedimento amministrativo".

LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente mi permetto di richiamare l'attenzione del Governo su una questione.
È difficile che possano estendersi con provvedimento amministrativo funzioni di questo genere: ciò è possibile soltanto con norma di legge.
Mi permetto, pertanto, di segnalare una diversa formulazione per cui si impegna il Governo a favorire l'approvazione di un provvedimento legislativo che abbia quel tipo di effetto. Dubito fortemente che si possano attribuire questo tipo di funzioni ai Garanti regionali con provvedimento amministrativo.

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, la prima osservazione che avrei voluto svolgere mi è stato anticipata dal presidente Violante. È di tutta evidenza che non si può incidere su una materia di questo genere con un provvedimento amministrativo. Quindi, mi pare chiaro che si tratti di un'osservazione del tutto fondata che confermo.
Per il resto, devo dire che, effettivamente, aveva ragione chi affermava che il sottosegretario, per ragioni politiche, dava un colpo alla botte ed uno al cerchio. Con riferimento a questo ordine del giorno, si tratta della riproposizione di un testo dell'emendamento che era stato proposto nel corso della discussione. Non si tratta di una norma condivisibile.
Pertanto, si è chiesto di impegnare politicamente il Governo a portare avanti, sia pure in una forma blanda, questa disciplina (si chiede, infatti, di favorire l'approvazione di un provvedimento che riproponga disposizioni che non erano ritenute condivisibili nel corso della discussione), ma è atto di coerenza da parte nostra esprimere voto contrario.
Vorremmo anche che nella maggioranza si facesse chiarezza e non confusione ideologica, esprimendo voto favorevole su un testo, sia pure inopportunamente riformulato.

PRESIDENTE. Chiedo al rappresentante del Governo se intenda mantenere la riformulazione dell'ordine del giorno proposta.

LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, insisto nella riformulazione proposta, in ragione di una possibile interpretazione del regolamento penitenziario che può consentire quelle facoltà che, nell'ordine del giorno, vengono indicate come necessarie all'attività del Garante regionale.
Aggiungo anche che, se l'onorevole Benedetti Valentini avesse avuto la compiacenza di ascoltare, in un precedente intervento ho rivolto all'onorevole Mellano l'invito a ritirare il suo emendamento in ragione del fatto che non poteva essere il provvedimento oggi in discussione ad attribuire ai Garanti regionali quelle facoltà.
In quell'intervento avevo specificato che quelle stesse facoltà, che ritengo assolutamente essenziali per l'efficace espletamento delle attività del Garante, devono essere attribuite con altro provvedimento.

Pag. 26

PRESIDENTE. Chiedo al deputato Turco se accetti la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo.

MAURIZIO TURCO. Sì, signor Presidente e non insisto per la votazione.

GIOVANNI FAVA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, vorrei solo far notare una questione che può apparire banale, ma è la seconda volta in due giorni che mi capita di illustrare degli ordini del giorno e di chiedere al rappresentante del Governo le motivazioni per la mancata accettazione dei medesimi, senza però ricevere risposta. Mi è capitato con due diversi esponenti del Governo. Capisco che non sta scritto da nessuna parte che ciò avvenga e che non si sta contravvenendo alcuna regola, ma credo che, in una logica di buoni rapporti all'interno di questo Parlamento, si debba rispondere.
Non capisco, peraltro, perché a me non si risponda, mentre ci si preoccupa di fornire le risposte, anche entrando nel dettaglio, ad altri colleghi.

PRESIDENTE. Accolta come «raccomandazione»... Grazie.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.



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