TURCO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
il debito complessivo delle pubbliche amministrazioni italiane alla fine del 2006 è risultato pari al 106,8 per cento del PIL;
l'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni per l'anno 2006 è stato pari al 4,4 per cento del PIL con un deficit pari al 2,4 per cento del PIL;
il debito pubblico italiano, come detto pari al 106,8 per cento del PIL, è costituito per circa il 99,4 per cento da passività delle amministrazioni centrali, mentre la restante quota, pari al 7,2 per cento è da attribuire alle amministrazioni
locali, che ne curano la gestione nell'ambito della loro sfera di autonomia;
circa l'85 per cento del debito delle amministrazioni centrali è rappresentato da strumenti finanziari negoziabili, i titoli di Stato, di cui la Direzione II del Dipartimento del tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze è responsabile per la politica di emissione e gestione;
nel corso del 2006 si è interrotto il trend decrescente dei tassi di interesse di mercato che aveva caratterizzato gli ultimi anni, che la politica di emissione ha stabilizzato la spesa per interessi complessiva del settore pubblica amministrazione in rapporto al PIL lasciandola sostanzialmente invariata rispetto al 2005, attestandosi intorno al 4,6 per cento;
nel 2006 gli strumenti di debito offerti al mercato e le relative procedure di collocamento hanno garantito una penetrazione diffusa nei portafogli degli investitori, con un incremento di quelli internazionali, consentendo una presenza presso un numero sempre più ampio e diversificato di tipologie di investitori;
l'asta è stato lo strumento più utilizzato per il collocamento dei titoli domestici in virtù delle proprie tipiche caratteristiche di trasparenza ed efficienza, divenendo strumento principale per il perseguimento degli obiettivi della gestione del debito consolidato, utilizzando tale procedura anche per le emissioni dei titoli indicizzati all'inflazione;
il significativo sviluppo del mercato secondario di questi prodotti nell'area europea, con le conseguenze che ne derivano in termini di contenuto informativo delle quotazioni e degli scambi, ha reso possibile un uso sempre più efficiente dello strumento d'asta;
vi è stato ruolo crescente del risparmio intermediato, con la quota detenuta direttamente dalle famiglie e dalle imprese non finanziarie che è scesa dal 16 per cento di fine 2004 all'11 per cento di fine 2005, segnalando un sempre maggiore ricorso all'investimento tramite l'intermediazione di istituzioni finanziarie;
più specificamente, la quota di titoli di Stato direttamente detenuta dalle famiglie italiane è notevolmente diminuita, tra il 1997 ad oggi, passando dal 40 per cento al 16 per cento del totale;
in base ai dati forniti dagli operatori specialisti in titoli di Stato emerge che, negli ultimi anni, la base degli investitori, limitatamente alla distribuzione per area geografica e categoria di detentori, ha visto un notevole accrescimento di investitori stranieri attratti dall'investimento in titoli di Stato italiani. La quota in loro possesso è decisamente aumentata, passando dal 22 per cento nel 1997 al 56 per cento nel 2005;
sempre in base ai dati forniti dagli operatori specialisti in titoli di Stato si evince come, tra gli investitori non residenti, la quota detenuta al di fuori dell'Europa, in particolare nell'area asiatica, sia andata progressivamente crescendo;
è auspicabile che, date queste condizioni, il debito italiano possa essere meno vulnerabile da shock finanziari locali o relativi a singole tipologie di investitori. Di converso non può tacersi il fatto che una grossa fetta di debito pubblico detenuto da soggetti residenti all'estero espone maggiormente il nostro Paese alle insidie derivanti dalle scelte degli investitori stranieri, più sensibili ai rating, alle politiche fiscali e all'andamento degli spread (premio a rischio) rispetto ai risparmiatori domestici;
la consistenza del debito delle pubbliche amministrazioni per l'anno 2006 è stata pari a 1.575.447 milioni di euro totali, costituito per 156.737 milioni di euro da monete e depositi, per 122.327 milioni di euro da titoli a breve termine, per 1.163.956 milioni di euro a titoli a medio e lungo termine e per 132.427 milioni di euro da altre passività;
il possesso di titoli a breve termine è così suddiviso:
29.615 milioni di euro detenuti dalle IFM (istituzioni finanziarie monetarie);
12.713 milioni di euro detenuti da istituzioni finanziarie;
11.668 milioni di euro detenuti da operatori residenti;
68.331 milioni di euro detenuti da operatori non residenti;
il possesso di titoli a medio e lungo termine è così suddiviso:
62.760 milioni di euro detenuti dalla Banca d'Italia;
126.753 milioni di euro detenuti dalle IFM;
195.528 milioni di euro detenuti da istituzioni finanziarie;
168.755 milioni di euro detenuti da operatori residenti;
610.160 milioni di euro detenuti da operatori non residenti;
il possesso di titoli del debito pubblico nella sua integrità è così suddiviso:
62.760 milioni di euro detenuti dalla Banca d'Italia;
353.146 milioni di euro detenuti dalle IFM;
216.903 milioni di euro detenuti da istituzioni finanziarie;
259.901 milioni di euro detenuti da operatori residenti;
682.656 milioni di euro detenuti da operatori non residenti;
ciò significa che l'Italia ha un debito pubblico che è il più grande tra i paesi dell'area UE e che l'entità del debito pubblico è direttamente proporzionale alle oscillazioni dei tassi d'interesse;
per effetto degli aumenti dei tassi di interesse avvenuti dall'inizio dell'anno, la spesa per interessi aumenterà, secondo le ultime stime, di un importo non inferiore ai 2,5 miliardi di euro;
nel corso degli anni l'ammontare totale del debito pubblico ha registrato un notevole accrescimento della somma monetaria dovuta a titolo di interesse, così come evidenziato in tabella (in milioni di euro):
anno 1980: uscite correnti: 75.030, uscite c/capitale: 9.076, totale uscite assoluto: 84.106, totale uscite al netto di interessi: 75.103, entrate correnti: 69.464, entrate c/capitale: 474, totale: 69.938, saldo corrente: -5.566, saldo in conto capitale: -8.602, saldo primario: -5.165, indebitamento netto -14.168, interessi 9.003;
anno 1981: uscite correnti: 98.248, uscite c/capitale: 12.120, totale uscite assoluto: 110.368, totale uscite al netto di interessi: 97.959, entrate correnti: 83.057, entrate c/capitale: 823, totale: 83.880, saldo corrente: -15.191, saldo in conto capitale: -11.297, saldo primario: -14.079, indebitamento netto -26.488, interessi 12.409;
anno 1982: uscite correnti: 121.623, uscite c/capitale: 14.389, totale uscite assoluto: 136.012, totale uscite al netto di interessi: 117.121, entrate correnti: 104.830, entrate c/capitale: 2.398, totale: 107.228, saldo corrente: -16.793, saldo in conto capitale: -11.991, saldo primario: -9.893, indebitamento netto -28.784, interessi 18.891;
anno 1983: uscite correnti: 149.660, uscite c/capitale: 16.061, totale uscite assoluto: 165.721, totale uscite al netto di interessi: 139.568, entrate correnti: 127.840, entrate c/capitale: 4.026, totale: 131.866, saldo corrente: -21.820, saldo in conto capitale: -12.035, saldo primario: -7.702, indebitamento netto -33.855, interessi 26.153;
anno 1984: uscite correnti: 171.336, uscite c/capitale: 18.374, totale uscite assoluto: 189.710, totale uscite al netto di interessi: 157.615, entrate correnti: 143.840, entrate c/capitale: 1.913, totale: 145.753, saldo corrente: -27.496, saldo in conto capitale: -16.461, saldo primario: -11.862, indebitamento netto -43.957, interessi 32.095;
anno 1985: uscite correnti: 193.956, uscite c/capitale: 22.040, totale uscite assoluto: 215.996, totale uscite al netto di interessi: 179.796, entrate correnti: 161.562, entrate c/capitale: 1.224, totale: 162.786, saldo corrente: -32.394, saldo in conto capitale: -20.816, saldo primario: -17.010, indebitamento netto -53.210, interessi 36.200;
anno 1986: uscite correnti: 216.343, uscite c/capitale: 25.056, totale uscite assoluto: 241.399, totale uscite al netto di interessi: 199.689, entrate correnti: 183.190, entrate c/capitale: 1.408, totale: 184.598, saldo corrente: -33.153, saldo in conto capitale: -23.648, saldo primario: -15.091, indebitamento netto -56.801, interessi 41.710;
anno 1987: uscite correnti: 232.932, uscite c/capitale: 27.554, totale uscite assoluto: 260.486, totale uscite al netto di interessi: 219.428, entrate correnti: 199.437, entrate c/capitale: 1.216, totale: 200.653, saldo corrente: -33.495, saldo in conto capitale: -26.338, saldo primario: -18.775, indebitamento netto -59.833, interessi 41.058;
anno 1988: uscite correnti: 262.539, uscite c/capitale: 30.653, totale uscite assoluto: 293.192, totale uscite al netto di interessi: 245.301, entrate correnti: 227.880, entrate c/capitale: 1.527, totale: 229.407, saldo corrente: -34.659, saldo in conto capitale: -29.126, saldo primario: -15.894, indebitamento netto -63.785, interessi 47.891;
anno 1989: uscite correnti: 296.928, uscite c/capitale: 32.376, totale uscite assoluto: 329.304, totale uscite al netto di interessi: 271.205, entrate correnti: 254.658, entrate c/capitale: 2.184, totale: 256.842, saldo corrente: -42.270, saldo in conto capitale: -30.192, saldo primario: -14.363, indebitamento netto -72.462, interessi 58.099;
anno 1990: uscite correnti: 336.478, uscite c/capitale: 37.025, totale uscite assoluto: 373.503, totale uscite al netto di interessi: 302.776, entrate correnti: 291.659, entrate c/capitale: 1.596, totale: 293.255, saldo corrente: -44.819, saldo in conto capitale: -35.429, saldo primario: -9.521, indebitamento netto -80.248, interessi 70.727;
anno 1991: uscite correnti: 379.761, uscite c/capitale: 36.448, totale uscite assoluto: 416.209, totale uscite al netto di interessi: 329.296, entrate correnti: 326.443, entrate c/capitale: 2.598, totale: 329.041, saldo corrente: -53.318, saldo in conto capitale: -33.850, saldo primario: -255, indebitamento netto -87.168, interessi 86.913;
anno 1992: uscite correnti: 412.775, uscite c/capitale: 35.390, totale uscite assoluto: 448.165, totale uscite al netto di interessi: 349.631, entrate correnti: 347.487, entrate c/capitale: 17.047, totale: 364.534, saldo corrente: -65.288, saldo in conto capitale: -18.343, saldo primario: 14.903, indebitamento netto -83.631, interessi 98.534;
anno 1993: uscite correnti: 435.572, uscite c/capitale: 34.370, totale uscite assoluto: 469.942, totale uscite al netto di interessi: 364.902, entrate correnti: 379.392, entrate c/capitale: 7.220, totale: 386.612, saldo corrente: -56.180, saldo in conto capitale: -27.150, saldo primario: 21.710, indebitamento netto -83.330, interessi 105.040;
anno 1994: uscite correnti: 440.774, uscite c/capitale: 31.422, totale uscite assoluto: 472.166, totale uscite al netto di interessi: 372.462, entrate correnti: 388.871, entrate c/capitale: 3.502, totale: 392.373, saldo corrente: -51.873, saldo in conto capitale: -27.920, saldo primario: 19.911, indebitamento netto -79.793, interessi 99.704;
anno 1995: uscite correnti: 457.130, uscite c/capitale: 42.583, totale uscite assoluto: 499.713, totale uscite al netto di interessi: 389.919, entrate correnti: 421.557, entrate c/capitale: 7.922, totale: 429.479, saldo corrente: -35.573, saldo in conto capitale: -34.661, saldo primario: 39.560, indebitamento netto -70.234, interessi 109.794;
anno 1996: uscite correnti: 491.096, uscite c/capitale: 37.095, totale uscite assoluto: 528.191, totale uscite al netto di interessi: 412.580, entrate correnti: 454.078, entrate c/capitale: 4.283, totale: 458.361, saldo corrente: -37.018, saldo in conto capitale: -32.812, saldo primario: 45.781, indebitamento netto -69.830, interessi 115.611;
anno 1997: uscite correnti: 492.407, uscite c/capitale: 35.563, totale uscite assoluto: 527.970, totale uscite al netto di interessi: 430.522, entrate correnti: 489.815, entrate c/capitale: 10.105, totale: 499.920, saldo corrente: -2.592, saldo in conto capitale: -25.458, saldo primario: 69.398, indebitamento netto -28.050, interessi 97.448;
anno 1998: uscite correnti: 493.735, uscite c/capitale: 41.072, totale uscite assoluto: 534.807, totale uscite al netto di interessi: 448.525, entrate correnti: 496.829, entrate c/capitale: 7.497, totale: 504.326, saldo corrente: 3.094, saldo in conto capitale: -33.575, saldo primario: 55.801, indebitamento netto -30.481, interessi 86.282;
anno 1999: uscite correnti: 498.171, uscite c/capitale: 44.335, totale uscite assoluto: 542.506, totale uscite al netto di interessi: 468.139, entrate correnti: 517.334, entrate c/capitale: 5.622, totale: 522.956, saldo corrente: 19.163, saldo in conto capitale: -38.713, saldo primario: 54.817, indebitamento netto -19.550, interessi 74.367;
anno 2000: uscite correnti: 519.569, uscite c/capitale: 30.814, totale uscite assoluto: 550.383, totale uscite al netto di interessi: 474.822, entrate correnti: 535.377, entrate c/capitale: 5.044, totale: 540.421, saldo corrente: 15.808, saldo in conto capitale: -25.770, saldo primario: 65.599, indebitamento netto -9.962, interessi 75.561;
anno 2001: uscite correnti: 548.765, uscite c/capitale: 52.077, totale uscite assoluto: 600.842, totale uscite al netto di interessi: 522.078, entrate correnti: 558.872, entrate c/capitale: 3.469, totale: 562.341, saldo corrente: 10.107, saldo in conto capitale: -48.608, saldo primario: 40.263, indebitamento netto -38.501, interessi 78.764;
anno 2002: uscite correnti: 567.051, uscite c/capitale: 46.932, totale uscite assoluto: 613.983, totale uscite al netto di interessi: 542.464, entrate correnti: 571.231, entrate c/capitale: 5.667, totale: 576.898, saldo corrente: 4.180, saldo in conto capitale: -41.265, saldo primario: 34.434, indebitamento netto -37.085, interessi 71.519;
anno 2003: uscite correnti: 590.664, uscite c/capitale: 57.809, totale uscite assoluto: 648.473, totale uscite al netto di interessi: 580.123, entrate correnti: 579.569, entrate c/capitale: 22.290, totale: 601.859, saldo corrente: -11.095, saldo in conto capitale: -35.519, saldo primario: 21.736, indebitamento netto -46.614, interessi 68.350;
anno 2004: uscite correnti: 612.741, uscite c/capitale: 54.449, totale uscite assoluto: 667.190, totale uscite al netto di interessi: 601.496, entrate correnti: 606.944, entrate c/capitale: 12.180, totale: 619.124, saldo corrente: -5.797, saldo in conto capitale: -42.269, saldo primario: 17.628, indebitamento netto -48.066, interessi 65.694;
anno 2005: uscite correnti: 633.038, uscite c/capitale: 58.029, totale uscite assoluto: 691.067, totale uscite al netto di interessi: 626.854, entrate correnti: 625.695, entrate c/capitale: 5.849, totale: 631.544, saldo corrente: -7.343, saldo in conto capitale: -52.180, saldo primario: 4.690, indebitamento netto -59.523, interessi 64.213;
anno 2006: uscite correnti: 656.577, uscite c/capitale: 88.981, totale uscite assoluto: 745.558, totale uscite al netto di interessi: 678.006, entrate correnti: 675.582, entrate c/capitale: 4.472, totale: 680.054, saldo corrente: 19.005, saldo in conto capitale: -84.509, saldo primario: 2.048, indebitamento netto -65.504, interessi 67.552;
i criteri che ispirano la politica di emissione mirano a soddisfare le esigenze di finanziamento dello Stato perseguendo l'obiettivo di contenere il costo del debito in un orizzonte temporale di medio-lungo termine. Ciò è necessario, e perché la finalità sia perseguita si deve tenere sotto controllo il livello di esposizione ai diversi tipi di rischio, quali principalmente il rischio di interesse (nominale e reale) e quello di rifinanziamento;
il debito pubblico e le manovre di politica economica necessarie alla sua riduzione comportano effetti distributivi del reddito;
il vantaggio proveniente dal possesso di titoli del debito pubblico è rappresentato dal diritto al pagamento di interessi e al rimborso del capitale;
i fondi per il pagamento degli interessi ed il rimborso del capitale possono essere reperiti, alternativamente o cumulativamente, riducendo altre poste della spesa pubblica o aumentando l'imposizione fiscale;
se i sottoscrittori del debito pubblico hanno diritto a un flusso di pagamenti a loro favore maggiore del flusso di pagamenti dovuto per tasse ed imposte che devono effettuare per ottemperare al servizio del debito, ciò significa che essi beneficeranno di un guadagno netto proveniente dall'investimento in titoli del debito pubblico. Analogamente, altri cittadini dovranno effettuare pagamenti a favore dei proprietari dei titoli del debito pubblico. Per questo secondo gruppo sussisterà un obbligo al pagamento per il servizio del debito pubblico maggiore ai trasferimenti in loro favore, subendo una perdita netta a causa dell'esistenza del debito stesso;
l'espansione del debito pubblico può tradursi sia in un aumento delle rendite finanziarie che ogni singolo sottoscrittore ottiene sia in benefici indiretti imputabili ai maggiori trasferimenti determinati dall'espansione della spesa pubblica;
nel caso vi siano soggetti titolari di ammontari significativi di titoli del debito pubblico, i vantaggi economici di cui beneficiano possono superare significativamente gli oneri derivanti dalla contribuzione corrispondente dovuta;
questa situazione è potenzialmente in grado di generare un conflitto distributivo. Tale evenienza sarà tanto più probabile quanto più eterogeneamente è distribuita la ricchezza finanziaria del Paese;
in tale contesto, l'azione di gruppi rappresentativi di interessi settoriali, può esercitare un condizionamento reale sul funzionamento del sistema economico e sociale;
la Bancaentrale europea il 6 dicembre 2001 ha rilasciato un comunicato stampa, «Decisioni sull'emissione delle banconote in euro e sulla distribuzione del reddito monetario». Nella seconda parte del comunicato «Decisione relativa alla distribuzione del reddito monetario a decorrere dall'esercizio finanziario 2002», si legge che:
«L'esercizio delle funzioni di politica monetaria genera un reddito monetario denominato "reddito da signoraggio". Conformemente allo Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, tale reddito, generato nell'area dell'euro, viene accentrato e ripartito tra le BCN in proporzione alle quote versate di capitale della BCE, in maniera tale da assicurare che la posizione di reddito relativa delle BCN non risenta in futuro di spostamenti nella circolazione delle banconote.
Nei tre anni compresi fra il 1999 e il 2001 il reddito da signoraggio derivante dalle banconote nazionali in circolazione non è stato accentrato e redistribuito. Secondo la decisione del Consiglio direttivo della BCE che definisce il regime applicabile a partire dal 2002, tutte le banconote saranno incluse fra le passività monetarie delle BCN ai fini del calcolo del reddito monetario. Per attenuare l'impatto di tale inclusione sull'attuale posizione di reddito relativa delle BCN, essa sarà realizzata in maniera graduale attraverso un regime transitorio. Durante il periodo di transizione, che terminerà alla fine del 2007, il reddito monetario da ripartire fra le BCN sarà corretto tenendo conto delle differenze, nel periodo compreso tra luglio 1999 e giugno 2001, fra l'ammontare medio delle banconote in circolazione di ciascuna BCN e quello che sarebbe stato attribuito a ciascuna di esse in base allo schema di sottoscrizione del capitale della BCE. Questo aggiustamento sarà ridotto gradualmente, anno per anno, fino al termine del 2007; in seguito, il reddito monetario sarà integralmente distribuito in proporzione alle quote versate del capitale della BCE»;
sono soci della Banca centrale europea le seguenti banche centrali dell'area euro:
Banche centrali nazionali dell'area euro: Nationale Bank van België/Banque National de Belgique, capitale quota per cento: 2.4708, capitale versato euro: 142,334,199.56;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Deutsche Bundesbank, capitale quota per cento: 20.5211, capitale versato euro: 1,182,149,240.19;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Bank of Greece, capitale quota per cento: 1.8168, capitale versato euro: 104,659,532.85;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Banco de España, capitale quota per cento: 7.5498, capitale versato euro: 434,917,735.09;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Banque de France, capitale quota per cento: 14.3875, capitale versato euro: 828,813,864.42;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Central Bank and Financial Services Authority of Ireland, capitale quota per cento: 0.8885, capitale versato euro: 51,183,396.60;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Banca d'Italia, capitale quota per cento: 12.5297, capitale versato euro: 721,792,464.09;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Banque centrale du Luxembourg, capitale quota per cento: 0.1575, capitale versato euro: 9,073,027.53;
Banche centrali nazionali dell'area euro: De Nederlandsche Bank, capitale quota per cento: 3.8937, capitale versato euro: 224,302,522.60;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Osterreische NationalBank, capitale quota per cento: 2.0159, capitale versato euro: 116,128,991.78;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Banco de Portugal, capitale quota per cento: 1.7137, capitale versato euro: 98,720,300.22;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Banka Slovenije, capitale quota per cento: 0.3194, capitale versato euro: 18,399,523.77;
Banche centrali nazionali dell'area euro: Suomen Pankki - Finlands Bank, capitale quota per cento: 1.2448, capitale versato euro: 71,708,601.11;
Totale: 69.5092, capitale versato euro: 4,004,183,399.81 -:
quali siano i soggetti partecipanti al mercato dei titoli del debito pubblico, quali quantità e tipologie di titoli e per quali importi o, se è il caso, con quali sconti gli stessi li abbiano acquistati;
quali siano le ragioni per le quali la Banca centrale europea, a partire dal 2002, ha incluso tutte le banconote «fra le passività monetarie delle Banche Centrali Nazionali ai fini del calcolo del reddito monetario»;
a quanto ammonti il reddito dei «diritti di signoraggio» realizzato dalla Banca centrale europea e quanto di questo reddito sia stato redistribuito tra le Banche centrali nazionali;
quali quote di capitale detengano e chi siano i soci della Banca d'Italia e delle Banche centrali nazionali che hanno diritto a partecipare alla ripartizione degli utili della BCE.(4-04737)