TURCO, D'ELIA, BELTRANDI, MELLANO e PORETTI. -
Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale.
- Per sapere - premesso che:
dall'analisi dei dati sull'adesione ai fondi pensione contrattuali, nel semestre in cui i lavoratori potevano esercitare l'opzione di smobilizzo del Tfr, è emersa l'inadeguatezza rispetto alle esigenze del sistema previdenziale italiano;
se si escludono i fondi territoriali e il fondo Marco Polo (il cui numero di potenziali iscritti è «accorpabile» al bacino iscritti del Fon.Te), ci sono state appena circa 330.000 nuove adesioni esplicite a fronte di una platea potenziale di circa 9 milioni e 300 mila lavoratori. Quindi la variazione netta nel tasso di adesione ai fondi pensione contrattuali è stata del 3,5 per cento;
partendo da poco più di un lavoratore avente diritto su dieci, abbiamo così raggiunto il 14,6 per cento nel rapporto fra aderenti effettivi e potenziali. È molto difficile che, anche includendo le adesioni esplicite ai fondi aperti e ai piani individuali, si possa raggiungere l'obiettivo del 40 per cento di adesioni esplicite entro fine anno;
anche se un tale obiettivo verrà raggiunto, lo sarà unicamente in virtù delle adesioni tacite, computabili a fine settembre, che però, di converso, riducono fortemente i vantaggi derivanti dall'adesione ai fondi pensione -:
se e quali iniziative eventualmente anche normative, il Ministro interpellato intenda assumere, per favorite l'adesione del massimo numero possibile di lavoratori ai fondi pensione contrattuale. (3-01214)