Maurizio TURCO (PD) si dichiara favorevole a trasmettere il documento finale, che sarà approvato dalle Commissioni I e II, anche alla Commissione europea.
Le Commissioni concordano sull'opportunità di trasmettere il documento finale anche alla Commissione europea.
Maurizio TURCO (PD) ritiene che l'obiettivo di combattere il terrorismo, nei termini in cui è previsto dalla proposta di decisione-quadro in oggetto, sia sostanzialmente incompatibile con il rispetto dei diritti umani fondamentali. Esprime, quindi, le proprie perplessità sulla proposta di documento finale in esame, che sembra volto a contemperare la posizione del Consiglio europeo con le critiche ad essa rivolte dal Parlamento europeo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano la proposta di documento finale, come riformulata (vedi allegato 2).
Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del
Consiglio che introduce sanzioni contro i datori di lavoro che
impiegano cittadini di paesi terzi soggiornanti illegalmente
nell'UE.
COM(2007)249 def.
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del
Regolamento, e rinvio).
Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta dell'11 novembre 2008.
Maurizio TURCO (PD) preannuncia il proprio voto contrario sulla proposta di documento finale, soprattutto in considerazione della deroga prevista in favore dei datori di lavoro che assumono badanti.
Maurizio TURCO (PD) osserva tuttavia che alle pagine 166 e 167 del provvedimento cautelare risulta che egli abbia sollecitato il vice-direttore di Libero a concedere un'intervista all'allora assessore Augusto Battaglia.
Maurizio TURCO (PD), nuovamente intervenendo, domanda se fosse personalmente imputato in qualcuno dei procedimenti penali citati all'inizio dell'audizione.
Livia TURCO (PD) illustra il subemendamento Lenzi 0.5.100.17, sottolineando l'importanza della presa in carico del malato da parte del Servizio sanitario nazionale e della continuità assistenziale.
Livia TURCO (PD), intervenendo sul nuovo subemendamento 0.5.100.41 del relatore, esprime il proprio rammarico per il clima in cui si sta svolgendo la discussione su un provvedimento tanto importante e delicato e rileva come proprio il citato subemendamento del relatore confermi l'inconsistenza dell'intervento legislativo in esame. Ritiene che questo modo di procedere mortifichi l'argomento in discussione e lo stesso ruolo del Parlamento.
Massimo POLLEDRI (LNP) invita la collega Livia Turco e tutti i colleghi dell'opposizione a non limitarsi al comma 1 dell'emendamento 5.100 del relatore e a prendere atto degli interventi previsti dai commi successivi. Osserva, inoltre, che anche la rilevazione prevista dal subemendamento 0.5.100.41 del relatore risponde a precisi problemi segnalati dalle regioni.
Carla CASTELLANI (PdL) invita la collega Livia Turco e gli altri colleghi dell'opposizione a riconoscere che il testo risultante dall'eventuale approvazione degli emendamenti del relatore è più snello e maggiormente rispettoso delle competenze costituzionalmente garantite alle regioni. Scopo del provvedimento deve essere, infatti, la promozione delle cure palliative nelle regioni in cui queste non sono ancora sufficientemente sviluppate, senza ledere l'autonomia organizzativa delle regioni in cui esiste già un livello sufficiente di servizi.
Livia TURCO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene che sarebbe opportuno sospendere la seduta alle 15.30, per l'inizio dello svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Assemblea.
Giuseppe PALUMBO, presidente, fa presente, rivolto alla collega Livia Turco, che lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata in Assemblea non è mai stato considerato incompatibile con l'esame di un provvedimento in sede referente da parte di una Commissione.
Livia TURCO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede da che cosa dipenda l'evidente fretta con cui la maggioranza procede nell'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento in titolo e, in particolare, se tale fretta non sia dettata esclusivamente dalla volontà di iniziare l'esame del provvedimento in materia di dichiarazione anticipata di trattamento. Stigmatizza, inoltre, la conduzione dei lavori della Commissione nella fase finale dell'esame del provvedimento in oggetto.
Giuseppe PALUMBO, presidente, ricorda, rivolto alle colleghe Livia Turco e Farina Coscioni, che l'ordine del giorno della seduta odierna prevede, tra l'altro, l'inizio dell'esame delle proposte di legge in materia di dichiarazione anticipata di trattamento. Peraltro, è chiaro che nella seduta odierna sarà svolta soltanto la relazione introduttiva.
Giuseppe PALUMBO, presidente, avverte che, in seguito all'approvazione del subemendamento 0.5.100.42 del relatore, i subemendamenti Murer 0.5.100.38, Sbrollini 0.5.100.23, Livia Turco 0.5.100.24, Argentin 0.5.100.25 e Bossa 0.5.100.27 risultano preclusi.
Livia TURCO (PD) chiede di conoscere l'opinione del Governo sul subemendamento in esame.
Livia TURCO (PD) dichiara di non comprendere le ragioni della contrarietà del relatore e del Governo al subemendamento Calgaro 0.5.100.30.
Paola BINETTI (PD) illustra il subemendamento Livia Turco 0.10.100.2, di cui è firmataria, rilevando come le risorse attualmente previste nel provvedimento in esame risultino palesemente insufficienti per la realizzazione della rete per le cure palliative e della rete per le terapie del dolore nelle regioni caratterizzate da una carenza di strutture.
Livia TURCO (PD) ricorda che il progetto «Ospedale senza dolore - Territorio senza dolore» rappresentava un punto qualificante della proposta di legge in esame. Proprio tale progetto, tuttavia, perde totalmente di significato e di valore in mancanza di adeguate risorse finanziarie.
Livia TURCO (PD), preso atto delle precisazioni dei colleghi Polledri e Bernardo, ritiene che, se si vuole andare oltre le buone intenzioni, sia necessario sospendere la seduta e attendere che le Commissioni competenti verifichino la disponibilità di risorse ulteriori.
Maurizio TURCO (PD) esprime il proprio stupore per il fatto che il Governo non si sia pronunciato sulla proposta del collega Duilio, dal momento che le risorse rappresentano l'aspetto più controverso del provvedimento in esame e il Governo non può affidarsi alle sole valutazioni delle Commissioni V e VI.
Il sottosegretario Eugenia Maria ROCCELLA chiarisce che, per il Governo, il divario tra le regioni in ambito sanitario, anche nel settore delle cure palliative, non può essere colmato con il continuo ricorso a risorse aggiuntive. Il meccanismo di finanziamento individuato nel provvedimento in esame, pertanto, appare preferibile, in quanto responsabilizza le regioni, legando le risorse agli obiettivi del Piano sanitario nazionale. Un meccanismo diverso comporterebbe, infatti, il rischio di un mancato o parziale utilizzo delle risorse stanziate o l'impiego di tali risorse ad altri fini.
Livia TURCO (PD) ritiene che quanto testé affermato dal sottosegretario Roccella confermi l'inutilità del provvedimento in esame. Gli obiettivi del Piano sanitario nazionale, infatti, prescindono totalmente da tale provvedimento, che, infatti, si limita a vincolare una parte delle risorse stanziate dal precedente Governo per la realizzazione di detti obiettivi.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, i subemendamenti Argentin 0.10.100.3 e Binetti 0.10.100.4.
Pag. 102Livia TURCO (PD) giudica incomprensibile la contrarietà del relatore del Governo sul subemendamento Burtone 0.13.100.3.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Burtone 0.13.100.3 e Calgaro 0.13.100.4.
Livia TURCO (PD) invita il relatore e il Governo a riconsiderare il parere precedentemente espresso sul suo subemendamento 0.14.100.3, che risponde, a suo avviso, a esigenze di mero buonsenso.
Giuseppe PALUMBO, presidente, riconsiderando il parere espresso in precedenza esprime parere favorevole sul subemendamento Livia Turco 0.14.100.3.
Il sottosegretario Eugenia Maria ROCCELLA esprime parere conforme a quello del relatore.
La Commissione approva il subemendamento Livia Turco 0.14.100.3. Approva quindi l'emendamento 14.100 del relatore (vedi allegato 1).
Maurizio TURCO (PD) osserva, rivolto al collega Ciccioli, che, nel caso del provvedimento in esame, l'esistenza di risorse aggiuntive fa la differenza tra una legge efficace e una totalmente inefficace. Rileva, inoltre, che una «legge manifesto» in materia di cure palliative appare priva di senso, in quanto il diritto alle cure palliative, in linea di principio, è già sancito dall'ordinamento.
La Commissione respinge il subemendamento Mosella 0.14.102.1.
Paola BINETTI (PD) illustra il subemendamento Livia Turco 0.16.100.1, di cui è firmataria.
Livia TURCO (PD) illustra il subemendamento Murer 0.17.100.2, di cui è firmataria, che dovrebbe essere condiviso dal Governo, in quanto corrisponde al finanziamento che il viceministro Fazio, dopo aver a lungo garantito che il provvedimento in esame sarebbe stato finanziato con risorse aggiuntive, aveva infine proposto alla Commissione, vincolando le risorse del Piano sanitario nazionale.
La Commissione respinge il subemendamento Murer 0.17.100.2. Approva quindi il subemendamento 0.17.100.4 del relatore, nonché l'emendamento 17.100 del relatore.
Livia TURCO (PD), premesso di condividere le considerazione della collega Farina Coscioni, ritiene che la scelta di iniziare questa sera l'esame delle proposte di legge in titolo rappresenti una grave mancanza di rispetto verso i deputati e verso l'intera Commissione.
Maurizio TURCO (PD), dopo aver ricordato come, negli scorsi giorni, si fosse da più parti ribadito che l'esame delle proposte di legge in titolo non sarebbe dovuto iniziare prima della conclusione dell'esame del provvedimento in materia di cure palliative, osserva che la decisione di svolgere questa sera la relazione rappresenta, tra l'altro, una mancanza di riguardo nei confronti del relatore. Ritiene, inoltre, che si possa tranquillamente rinviare l'inizio dell'esame a domani mattina.
Maurizio TURCO (PD), premesso che la proposta di legge C. 2350, approvata dal Senato, recante disposizioni in materia di alleanza terapeutica, di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento, è stata assegnata in sede referente alla Commissione affari sociali, con il parere, tra le altre, della Commissione affari costituzionali, esprime l'avviso che,
Pag. 29in ragione dei numerosi riferimenti a valori costituzionali presenti nel testo, questo avrebbe dovuto essere invece assegnato in sede referente alla Commissione affari costituzionali: fa presente che, proprio in considerazione della rilevanza costituzionale del testo, al Senato in sede di esame da parte dell'Assemblea in circa sessanta occasioni la presidenza ha ritenuto fondata la richiesta di ricorso al voto segreto. Invita pertanto la presidenza della Commissione a verificare la possibilità di sollevare una questione di competenza ai sensi dell'articolo 72, comma 4, del regolamento per chiedere al Presidente della Camera di rivedere l'assegnazione del provvedimento in sede referente.
Donato BRUNO, presidente, fa presente che il deputato Turco ha posto la questione anche in una lettera a lui indirizzata del 7 luglio scorso: considerato che la decisione di sollevare una questione di competenza davanti al Presidente della Camera deve essere deliberata dalla Commissione a maggioranza, il punto è stato sottoposto all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il quale ha ritenuto che non sussistano, nel caso di specie, le condizioni per sollevare una questione di competenza.
Maurizio TURCO (PD) prende atto della risposta del presidente.
Modifiche al titolo V della parte seconda della
Costituzione, in materia di soppressione delle province.
C. 1694 cost. Nucara, C. 1836 cost. Scandroglio, C. 1989 cost.
Casini, C. 1990 cost. Donadi, C. 2010 cost. Versace e C. 2264 cost.
Pisicchio.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta del 27 luglio 2009.
Maurizio TURCO (PD) non comprende perché oggi si
continui a discutere in maniera del tutto irrituale e non conforme
al Regolamento della Camera e, più grave ancora, alla Costituzione.
Non può esimersi dal ricordare le battaglie del Partito radicale
contro gli insabbiamenti e i vari «porti delle nebbie», tra i quali
occorre annoverare anche la Commissione inquirente. Si trattava in
sostanza di una giustizia politica, nella quale la corporazione dei
ministri si avvaleva della copertura compiacente della maggioranza
parlamentare che li sosteneva. Nel 1987, neanche 10 anni dopo la
conclusione del giudizio sullo scandalo Lockheed, per mezzo di
referendum la legge del 1978 sulla Commissione inquirente fu
abrogata e un vasto schieramento parlamentare optò per sottrarre a
un giudizio meramente politico e troppo spesso corporativo le
condotte penalmente illecite dei membri del Governo. C'era stato
però, come molti ricorderanno, l'episodio di Sigonella, che cambiò
le regole del gioco. In quella occasione il Presidente del
Consiglio Craxi aveva deciso un atto illecito internazionale: il
rilascio di alcuni palestinesi accusati da Israele di essere dei
terroristi. Non sa se fu giusto o sbagliato: riconosce però che fu
un atto politico, sia pure con risvolti penali. La causa di
giustificazione di cui all'articolo 9, comma 3, della legge
costituzionale n. 1 del 1989 ha quindi in mente questo tipo di
atti. Ripete che si tratta di condotte in cui l'eventuale aspetto
penale è grandemente marginalizzato da un preponderante aspetto
politico e statuale, specialmente sotto il profilo della proiezione
internazionale, data l'importanza che la politica estera ha per uno
Stato sovrano: non è un caso che nei primi governi del dopoguerra
De Gasperi tenne per sé il portafoglio degli esteri e che lo stesso
Presidente Berlusconi, nella XIV legislatura, è stato varie volte
ministro degli esteri ad interim. Al di fuori di queste
ipotesi, non crede sia immaginabile un delitto politico ai fini
auspicati dalla maggioranza. L'articolo 9 della legge
costituzionale n. 1 del 1989 richiede infatti una maggioranza -
quella qualificata - che non è richiesta neanche per il voto di
fiducia a un governo, come a sottolineare che la scriminante non
può essere concessa secondo volubili logiche di schieramento.
La discussione odierna neanche dovrebbe toccare questi profili.
L'applicazione dell'articolo 9, infatti, può intervenire quando vi
sia una formale richiesta di autorizzazione, la quale può essere
negata a maggioranza assoluta dei componenti solo per quei
tipizzati motivi. Oggi in effetti, come è stato già ricordato, si
discute del nulla. Non intende in sostanza pronunciarsi sulla
colpevolezza o sulla innocenza del collega: non sono questi i
compiti cui la Giunta dovrebbe essere chiamata. Conclude con la
richiesta di aggiornare la discussione a quando essa sarà
incardinata sui binari propri previsti attualmente dal Regolamento
della Camera.
Maurizio TURCO (PD) insiste.
(Il deputato Consolo si allontana dall'Aula).
La Giunta, a maggioranza, respinge la proposta di rinvio.
(Il deputato Consolo viene invitato a rientrare nell'Aula).
Maurizio TURCO (PD) si associa a quanto sostenuto dal collega Palomba.
Maurizio TURCO (PD), intervenendo per un richiamo al regolamento, ricorda che l'articolo 30, comma 5, del regolamento stabilisce che, salvo autorizzazione espressa del Presidente della Camera, le Commissioni non possono riunirsi nelle stesse ore nelle quali vi è seduta dell'Assemblea. Chiede, pertanto, se sia stata acquisita l'autorizzazione espressa del Presidente della Camera, essendo già iniziata la seduta dell'Assemblea.
Livia TURCO (PD), premesso di concordare con il presidente sull'opportunità che il relatore replichi al termine dell'esame preliminare, dà atto alla presidenza di aver creato le condizioni di un confronto costruttivo e sereno. Condivide, altresì, la decisione del presidente di considerare decaduti dal diritto di intervenire i colleghi che risultino assenti al momento di prendere la parola. Peraltro, in considerazione di quanto concordato ieri in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ritiene che sarebbe
Pag. 40opportuno concludere la seduta entro le ore 10.
Maurizio TURCO (PD), nell'illustrare l'interrogazione in titolo, afferma che quest'anno per la prima volta il questore di Roma ha vietato la manifestazione di commemorazione della Breccia di Porta Pia, la cui ricorrenza dovrebbe essere festa nazionale e che invece si fa di tutto per far dimenticare agli italiani. Il questore ha infatti sostenuto che il percorso proposto dai manifestanti è diverso da quelli stabiliti in base al un protocollo 10 marzo 2009, che tuttavia reca soltanto linee guida in materia e non impedisce, ove vi siano fondate ragioni, lo svolgimento di cortei anche fuori dei percorsi stabiliti, soprattutto quando, come nel caso delle manifestazioni organizzate dai radicali, i precedenti testimoniano che non vi sono rischi per l'ordine pubblico.
Maurizio TURCO (PD), replicando, prende atto che il rappresentante del Governo ha fatto proprie le motivazioni della questura, in tal modo implicitamente avallandole. Fa tuttavia presente che la questura non ha proposto un percorso alternativo ma, di fatto, una manifestazione alternativa: la manifestazione, in ogni caso, si terrà, nel luogo in cui è stata autorizzata. I radicali intendono tuttavia
Pag. 4presentare un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica avverso la decisione del questore in modo da esperire al più presto i rimedi e poter adire la Corte europea dei diritti dell'uomo. Aggiunge che il protocollo sulla base del quale il questore di Roma ha motivato il diniego è stato definito e sottoscritto in assenza dei radicali, i quali non sono stati invitati, nonostante siano state invitate anche forze politiche che non hanno propri rappresentanti in Parlamento. Si tratta quindi di una inaccettabile discriminazione, che lede i diritti fondamentali dei cittadini, salvo che appartengano alle organizzazioni chiamate a partecipare alla definizione del protocollo, e che si sta perpetrando in tutta Italia, in quanto ovunque le prefetture e le questure preferiscono, per comodità, imporre percorsi prestabiliti piuttosto che verificare caso per caso i rischi specifici di ciascuna manifestazione.
Intervengono quindi per formulare quesiti e osservazioni Giulia BONGIORNO, presidente, Gaetano PECORELLA (PdL), relatore per la I Commissione, Donatella FERRANTI (PD), Nicola FORMICHELLA (PdL), Anna Paola CONCIA (PD), Maurizio TURCO (PD) e Rita BERNARDINI (PD).
Maurizio TURCO (PD), sul piano della coerenza degli atteggiamenti, rivendica la propria, preannunziando che voterà per la sindacabilità e rimarcando l'incoerenza di quanti oggi per l'occasione rovesciano la loro abituale posizione.
Maurizio TURCO (PD) riterrebbe necessario che la Commissione concludesse in tempi brevi l'esame della proposta di legge sull'istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla vendita del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera.
Pag. 64Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Maurizio TURCO (PD), Giuseppe CALDERISI (PdL), Donatella FERRANTI (PD), Federico PALOMBA (IdV) e Manlio CONTENTO (PdL), relatore per la II Commissione.
Maurizio TURCO (PD) ricorda che nella precedente seduta era stata posta la questione dell'organizzazione dei lavori della Commissione relativi alle proposte in titolo. Invita pertanto la presidenza a chiarire quale sia il programma di lavoro, stabilendo un termine per la discussione di carattere generale.
Maurizio
TURCO (PD) sottolinea come le
proposte in esame riguardino le frontiere interne dell'Unione
europea e non, chiaramente, quelle esterne che sono già chiuse.
Ritiene quindi anch'egli importante sopprimere l'ultimo periodo
della lettera a) delle osservazioni della proposta di
documento presentata, poiché sono molto utili anche le visite senza
preavviso.
Con tali precisazioni, preannuncia il voto favorevole sulla
proposta di documento presentata.
Maurizio TURCO (PD) ricorda che la codecisione non riguarda il singolo Stato membro.
Maurizio
TURCO (PD) ricorda che lo scopo
delle proposte in esame è quello di garantire la trasparenza e la
correttezza della competizione elettorale, prevenendo la
commissione di reati. Quanto ai partiti più piccoli, osserva che la
raccolta delle sottoscrizioni è un istituto ragionevole in quanto
volto a impedire la presentazione di liste senza alcun collegamento
con la realtà del corpo elettorale, tuttavia questo scopo sarebbe
raggiunto anche se il numero di firme da raccogliere fosse molto
più basso. Fa presente che in Inghilterra sono sufficienti le
sottoscrizioni di 18 elettori per presentare una candidatura. La
previsione di un numero di sottoscrizioni sproporzionato fa sì che
anziché servire allo scopo per cui è pensato, l'istituto della
raccolta delle sottoscrizioni per le candidature si trasformi in
strumento per conservare gli equilibri politici sfavorendo le forze
politiche nuove.
Ritiene comunque che le forze politiche già presenti negli organi
rappresentativi dovrebbero essere sempre esentate dalla raccolta
delle firme in quanto hanno già provato il proprio collegamento col
corpo elettorale. Giudica infine impraticabile la proposta del
deputato Calderisi, recepita dal relatore nel testo base, di
anticipare il termine per la presentazione delle liste rispetto al
termine per il deposito delle sottoscrizioni, in quanto in questo
modo si rischia di comprimere enormemente il tempo per la raccolta
delle firme.
Maurizio TURCO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva come vi sia un evidente divorzio tra quanto dichiarano i leader politici sugli organi di stampa e nelle televisioni e l'iter parlamentare del provvedimento in esame. Chiede quindi di definire, nell'ambito dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentati dei gruppi, un calendario dei lavori che consenta di giungere in tempi certi all'approvazione di un testo da sottoporre alla discussione dell'Assemblea, come avvenuto in analoghe occasioni.
Donato BRUNO, presidente, tenuto conto di
quanto testé evidenziato dal collega Turco, si riserva di
presentare nella prossima riunione dell'ufficio di presidenza,
integrato dai rappresentati dei gruppi, un calendario dei lavori
della Commissione che consenta di giungere in tempi certi alla
conclusione dell'esame in sede referente dei provvedimenti in
titolo.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito
dell'esame ad altra seduta.
Istituzione della Commissione nazionale per la
promozione e la protezione dei diritti umani.
Testo base C. 4534, approvato dal Senato, C. 1720 Giulietti
e C. 1918 Maran.
(Rinvio del seguito dell'esame).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 novembre 2011.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Maurizio TURCO (PD),
Pag. 26Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Silvano MOFFA, presidente, a più riprese, Maurizio TURCO (PD), Angelo SANTORI (Misto), Giulio SANTAGATA (PD), Barbara MANNUCCI (PdL), Marialuisa GNECCHI (PD), Cesare DAMIANO (PD), Giuliano CAZZOLA (PdL), Lucia CODURELLI (PD), Fiorella CECCACCI RUBINO (PdL), Massimiliano FEDRIGA (LNP) e Amalia SCHIRRU (PD).
Formulano, quindi, specifiche richieste di chiarimenti i deputati Maurizio TURCO (PD), Giulio SANTAGATA (PD), Marialuisa GNECCHI (PD), a più riprese, Lucia CODURELLI (PD), Donata LENZI (PD), Silvano MOFFA, presidente, a più riprese, e Massimiliano FEDRIGA (LNP).
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Maurizio IAPICCA (Misto-G.Sud-PPA), Mario TASSONE (UdCpTP), Roberto ZACCARIA (PD), Giuseppe CALDERISI (PdL), Salvatore VASSALLO (PD), a più riprese, Paolo GENTILONI SILVERI (PD), Pierguido VANALLI (LNP), Carmelo BRIGUGLIO (FLpTP), Pierluigi MANTINI (UdCpTP), Maurizio TURCO (PD) e Oriano GIOVANELLI (PD).
Maurizio TURCO (PD), constatato come il relatore sul provvedimento in esame sia assente anche oggi, rinnova alla presidenza la richiesta già formulata nella seduta di ieri di procedere alla sua sostituzione. Ricorda infatti che la discussione di carattere preliminare si è di fatto esaurita e che la Commissione sta attendendo ormai da tempo di poter discutere sulla proposta di testo unificato che il relatore avrebbe dovuto presentare.
Maurizio TURCO (PD) osserva che la materia della trasparenza dei bilanci dei partiti e del controllo sugli stessi è parte integrante del provvedimento all'esame della Commissione affari costituzionali e che trasfonderla in un emendamento al decreto-legge n. 16 del 2012 comporterà, data l'ampiezza di questo decreto e la ristrettezza dei tempi di conversione residui, che su questo tema non potrà esserci un vero e approfondito dibattito pubblico.
Maurizio TURCO (PD), ricordato che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, riunitosi oggi ha convenuto su un calendario di esame delle proposte di legge relative all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate), il quale prevede l'adozione del testo base il 9 maggio e subito dopo la votazione degli emendamenti ad esso riferiti, chiede al presidente di valutare l'opportunità di prevedere tempi più ampi per la discussione di carattere generale sul testo base, prima del passaggio alla fase emendativa. Ritiene infatti essenziale che sul testo base si svolga un ampio dibattito.
Maurizio TURCO (PD) ricorda che la Commissione ha
avviato l'esame delle proposte di legge in titolo nel mese di
aprile 2011. Paventa il rischio che qualsiasi gruppo potrà rinviare
ulteriormente ed indefinitamente l'esame preannunciando la
presentazione di ulteriori proposte di legge sulla materia. Ricorda
infatti che in precedenza era stato fissato un calendario
differente che è stato poi posticipato considerato che dovevano
essere presentate nuove proposte. Sottolinea quindi come il
relatore si trovi di fatto in una situazione che non dipende da
lui.
Ritiene che si stia continuando a procedere, sotto altri profili,
con una fretta eccessiva. Richiama ad esempio i rilievi contenuti
dalla documentazione fornita dagli uffici sulla proposta di legge
C. 5123, che sono di particolare interesse ma che probabilmente i
relatori non hanno fatto in tempo a leggere prima di svolgere la
relazione illustrativa.
Sottolinea come, a suo avviso, l'attuazione dell'articolo 49 della
Costituzione si risolva preliminarmente definendo cos'è un partito
politico, come evidenziato anche dalle audizioni svolte sulla
materia
dalla Commissione. Se non viene infatti definita la cornice, l'iter parlamentare rischia di proseguire all'infinito sulla base di proposte di legge che vengono continuamente preannunciate sulla materia.
Salvatore VASSALLO (PD) si associa ai deputati Turco
e Vanalli. Fa presente che anche dal testo predisposto dal relatore
come contributo ai lavori si ricava che i controlli sui bilanci dei
partiti rientrano nella materia più generale dell'attuazione
dell'articolo 49 della Costituzione, rappresentando il momento
finale di un ragionamento che deve partire dalla definizione di che
cosa siano i partiti politici ed affrontare, oltre al resto, la
questione delle condizioni di accesso dei partiti al finanziamento
pubblico.
Chiede pertanto alla presidenza di rivedere l'organizzazione dei
lavori, anche perché, allo stato, il conferimento del mandato ai
relatori sulla proposta di legge C. 5123 dovrebbe intervenire ben
14 giorni prima del conferimento del mandato al relatore sulle
proposte di legge in titolo, il che è irragionevole e
incomprensibile, anche perché le proposte di legge per l'attuazione
dell'articolo 49 della Costituzione sono già previste nel programma
dei lavori dell'Assemblea per il mese di maggio. Trattandosi,
quindi, di materie oggettivamente intersecate e di calendari di
lavoro paralleli, non si vede la ragione di non discutere i
provvedimenti insieme.
A suo avviso, se la volontà è quella di dare un segnale al
Paese, si rischia in questo modo di mandare un segnale sbagliato,
dal momento che si lascia capire che si è pronti ad approvare una
parte della disciplina che serva al paese su questa materia, mentre
sul resto si vedrà.
Maurizio TURCO (PD) si associa al collega Vanalli, chiarendo che nella precedente seduta c’è stato un problema nella trasmissione audio della seduta.
Maurizio
TURCO (PD) prende atto che
l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi,
ha ritenuto di confermare l'irragionevole separazione dell'esame
del provvedimento in titolo rispetto a quelli relativi
all'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e
abbinati) e di estenderla alle proposte di legge in materia di
finanziamento pubblico dei partiti: una decisione con la quale si è
sancita la completa inversione della sequenza Pag.
29logica del ragionamento, che vorrebbe che, prima
che le modalità dei controlli sui loro bilanci, si stabilisse che
cosa sono i partiti e quali le loro fonti di finanziamento.
Ciò premesso, chiede ai relatori di tenere conto di tutti i
rilievi segnalati nella documentazione predisposta dagli uffici in
merito alla proposta di legge in esame e, in particolare, di
formulare proposte volte ad attuare le 16 raccomandazioni contenute
nel rapporto del Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO)
sull'Italia, nel quale vengono indicate criticità notevoli in
materia di attribuzione di risorse pubbliche ai partiti politici e
dei relativi controlli. Quanto poi alla disposizione che vieta ai
partiti di investire la propria liquidità derivante da risorse
pubbliche in strumenti finanziari diversi dai titoli di Stato
italiani, ricorda ai relatori che essa contrasta con il principio
europeo di libera circolazione dei capitali, nonché con la
giurisprudenza della Corte di giustizia in materia.
Infine, ritiene che i controlli previsti dalla disposizione
transitoria per l'ultima rata dei rimborsi elettorali non ancora
corrisposta dovrebbero essere estesi a tutti i rimborsi successivi
al 2008, in quanto essa fa parte del pacchetto di rimborsi di
questa legislatura, a tal fine si dovrebbero prendere in esame i
bilanci pubblicati dai partiti per verificare se essi siano
veritieri e se le somme erogate a carico del bilancio pubblico
siano state destinate agli usi per i quali sono previste, fermo
restando che è noto a tutti che, come la Corte dei conti ha
segnalato, al di là delle spese documentate nei bilanci, possono
esistere spese molto ingenti non documentate.
Maurizio
TURCO (PD) ricorda che la prima
proposta di legge per l'attuazione dell'articolo 49 della
Costituzione fu presentata nel 1956 da Luigi Sturzo. Sono passati
da allora oltre cinquanta anni senza che si arrivasse a una legge.
È quindi evidente che il dibattito su questa materia è maturo e che
non si vuole arrivare a una legge e non si vuole parlare delle
funzioni dei partiti. La sua parte politica ritiene necessario che
si faccia una volta per tutte chiarezza su questa resistenza di
fondo della politica rispetto a questo argomento.
Per quanto riguarda il relatore, ricorda che la sua assenza non è
di una settimana, ma dura ormai da mesi, che lo stesso ha
presentato una bozza imbarazzante, dalla quale ha preso le distanze
nel momento stesso in cui la presentava, e che ci sarebbe stato il
tempo in questi mesi di svolgere una discussione vera
sull'argomento, mentre invece non si è fatto nulla di concreto.
Preannuncia infine che, se giovedì il relatore sarà nuovamente
assente, rinnoverà alla presidenza la richiesta di sostituirlo.
Maurizio
TURCO (PD), condivide quanto
affermato dall'onorevole Amici.
Riguardo a quanto esposto in sintesi dal relatore sul contenuto
del testo unificato in via di predisposizione, ritiene che
Pag. 6l'adozione di un sistema analogo a
quello tedesco richieda un adeguato momento di riflessione.
Sul termine per gli emendamenti e sul loro esame chiede che sia
mantenuto quanto già stabilito. Si era infatti convenuto di dare ai
deputati almeno ventiquattro ore dall'adozione del testo base per
la presentazione degli emendamenti e di dedicare due sedute al loro
esame.
Maurizio TURCO (PD) chiede alla presidenza di poter disporre di un lasso di tempo per la predisposizione dei subemendamenti, evitando la concomitanza con la seduta della Commissione.
Donato BRUNO, presidente, tenuto conto della richiesta testé formulata dal collega Turco, sospende brevemente la seduta.
La seduta sospesa alle 9.10 è ripresa alle 9.35.
Maurizio TURCO (PD) ritiene che la motivazione dei relatori sul proprio articolo aggiuntivo 01.01, così come su altri emendamenti presentati dalla collega Amici al fine di valorizzare il principio della rappresentanza di genere, non possa limitarsi a fare riferimento all'opportunità che il tema sia affrontato nell'ambito dell'esame delle proposte di legge di attuazione dell'articolo 49 della Costituzione (C. 244 e abbinate).
Maurizio
TURCO (PD), dichiara di non
ritirare i trenta emendamenti di cui è firmatario. Non ritiene in
questo modo di intralciare i lavori della Commissione, il cui
dovere è quello di esaminare gli emendamenti.
L'impianto delle sue proposte emendative parte dall'articolo 49
della Costituzione e dalla necessità di una sua attuazione. Il
problema vero sono infatti a suo avviso le riforme da attuare e che
non si vogliono fare, come quella legata alla disciplina dei
partiti politici. La controprova è fornita dal parere dei relatori,
che per esprimere il parere contrario hanno richiamato l'estraneità
alla materia trattata di qualsiasi aspetto riguardante la
disciplina dei partiti. Questa legge andava discussa dopo aver
disciplinato, con la legge di attuazione dell'articolo 49, i
partiti realmente democratici. Dopo la sua approvazione, invece,
avremo dei partiti di stato, centralizzati, in cui la dimensione
locale viene azzerata.
Non è stata accettata l'impostazione di alcune proposte
emendative di prevedere servizi e sgravi, perché la partitocrazia
conosce solo il denaro.
Invita la maggioranza a fare presto ad approvare la legge, sia
alla Camera che al Senato, in modo che già dal 1o
ottobre il suo partito possa iniziare la raccolta delle firme per
il referendum abrogativo, per fare in modo che i cittadini si
esprimano ancora una volta contro il finanziamento dei partiti.
Osserva che la proposta di legge all'esame non è prevista dal
programma del Governo Monti e non fa quindi parte di quelle misure
impopolari ma necessarie per fronteggiare la crisi economica ma
nasce dall'iniziativa di tre partiti. È rilevante poi l'entità del
danno politico che questa proposta ha arrecato al dibattito
democratico, dal quale è stato espulso ogni argomento, ad eccezione
del denaro.
Si dichiara in assoluto non contrario a rimborsi ma non per
partiti le cui decisioni sono prese da un numero esiguo di
persone.
Rileva inoltre come il controllo dei mezzi di informazione sia
dimostrato dai titoli di molti organi di stampa che parlano di
riduzione del rimborso e non di reintroduzione del finanziamento
pubblico. Gli stessi relatori hanno espresso parere contrario a un
emendamento a sua firma finalizzato a dare ai cittadini spazi
informativi per decidere quali partiti finanziare colo loro
contributo. La conclusione è che non si vuole attuare l'articolo
Pag. 2249 della
Costituzione e non si vogliono dare ai cittadini dei partiti
democratici.
Maurizio
TURCO (PD), intervenendo con
riguardo al proprio articolo aggiuntivo 01.01 e preso atto del
parere contrario espresso dai relatori, fa presente che nella
riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti
dei gruppi, chiederà che sia inserito nel programma dei lavori
della Commissione l'esame della propria proposta di legge, già
presentata nella scorsa legislatura, di attuazione dell'articolo 39
della Costituzione.
Sottolinea come la disposizione da lui proposta sia ciò che manca
a questa legge: nel testo non viene infatti chiarito cosa s'intenda
per partiti politici mentre con l'articolo aggiuntivo in questione
si individua proprio la loro natura giuridica. Al contempo, si
stabilisce che lo statuto di ogni partito politico debba, tra
l'altro, indicare le modalità per assicurare che negli organi
collegiali nessun genere sia rappresentato in misura superiore a
due terzi, come proposto da altri emendamenti presentati. Rileva
quindi come nel proprio articolo aggiuntivo vi siano le risposte
alle questioni sollevate ma che di fatto non si vogliono
affrontare. Ricorda oltretutto che il contenuto dell'articolo
aggiuntivo 01.01 è analogo a quello della proposta di legge C. 506
Castagnetti recante attuazione dell'articolo 49 della
Costituzione.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 1.11 volto a togliere finalmente il velo dell'ipocrisia sulla materia in discussione, facendo espressamente riferimento al termine «finanziamenti» anziché a quello di «contributi».
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 1.11.
Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 1.26, che prevede che, per le elezioni dal 2008 al 2011, siano erogati ai partiti rimborsi esclusivamente per le spese effettivamente sostenute e documentate.
Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 1.32, volto a mettere per iscritto in modo chiaro che il provvedimento in esame tratta di finanziamenti pubblici per i partiti.
Donato BRUNO, presidente, avverte che gli identici emendamenti Stracquadanio 2.1, Favia 2.2 e Rubinato 2.3, nonché gli emendamenti Favia 2.4, Cambursano 2.5, Giachetti 2.6 e Maurizio Turco 2.7 sono stati ritirati.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Meroni 2.8 e approva l'emendamento 2.100 dei relatori.
Maurizio TURCO (PD) illustra il suo subemendamento 0.2.101.2, che reca una disciplina volta ad assicurare che il servizio pubblico radiotelevisivo soddisfi il diritto dei cittadini a conoscere per poter deliberare con cognizione di causa in campo politico, nonché per porre a disposizione dei partiti politici, al posto di risorse pubbliche, mezzi e servizi o agevolazioni fiscali o tariffarie.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Maurizio Turco 0.2.101.2 e approva l'emendamento 2.101 dei relatori, come risultante dai subemendamenti approvati.
Donato BRUNO, presidente, avverte che risultano così preclusi gli emendamenti Zeller 2.13, Moroni 2.14, Vassallo 2.15 Lanzillotta 2.21, Iapicca 2.16 e Maurizio Turco 2.17. Avverte inoltre che l'emendamento 2.18 è stato ritirato.
Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 2.19.
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 2.19.
Maurizio TURCO (PD) illustra il suo emendamento 4.8.
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 4.8.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 4.12, volto a sopprimere una previsione del testo unificato che non ritiene in alcun modo condivisibile, in quanto fa riferimento a coloro «che abbiano almeno un rappresentante eletto alla Camera o al Senato o al Parlamento europeo o a un Consiglio regionale».
Pag. 31Maurizio TURCO (PD) ritira il proprio emendamento 4.12, riservandosi di presentarlo ai fini della discussione in Assemblea.
La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Volpi 4.01.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.4.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.4, approva l'emendamento 5.100 dei relatori e respinge gli emendamenti Maurizio Turco 5.7 e 5.8.
Maurizio TURCO (PD), preso atto del parere dei relatori, ritira il proprio emendamento 5.11. Si sofferma quindi sul proprio emendamento 5.12, ricordando che tale formulazione era contenuta nella proposta Pag. 32Sturzo degli anni Cinquanta. Si prevede che anche i terminali dei partiti abbiano diritto alla propria soggettività: rileva in ogni modo come si trattava di altri tempi e di un'altra politica.
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.12.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.13, con il quale si ritiene necessario specificare quanto, ad avviso dei relatori, sarebbe superfluo. Si precisano infatti una serie di divieti per i partiti, tra cui quelli di accettare i contributi di enti o banche di diritto pubblico o di interesse nazionale.
La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Maurizio Turco 5.13 e 5.14, nonché l'emendamento Favia 5.15.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.20, che istituisce presso la Corte dei conti una sezione del controllo sulle associazioni.
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.20.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.24, che stabilisce che il controllo in questione avvenga, da parte della Corte dei conti, secondo le disposizioni previste per il controllo sulla gestione finanziaria degli enti sovvenzionati.
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.24.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.25, che stabilisce sanzioni reali ed effettive anziché quelle «simulate» previste nel testo unificato.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.25 ed approva l'emendamento 5.101 dei relatori.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 5.46 che amplia l'applicazione della norma agli esercizi finanziari dal 2008 al 2012.
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 5.46.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento 8.2 che è rivolto al Governo affinché vengano recepiti i rilievi contenuti, a partire dal 1994, nei referti formulati dal collegio di controllo sulle spese elettorali costituiti presso la Corte dei conti sui consuntivi presentati dai rappresentati di partiti e movimenti politici, liste e gruppi di candidati. In tali referti ci sono infatti ampie illustrazioni, di particolare rilievo, con riguardo all'utilizzo delle risorse pubbliche.
La Commissione respinge l'emendamento Maurizio Turco 8.2.
Maurizio TURCO (PD) illustra il proprio emendamento Tit.1 volto ad eliminare ogni incertezza, anche nel titolo del provvedimento, in merito agli interventi che si stanno assumendo.
La Commissione respinge l'emendamento Tit.1.
Maurizio
TURCO (PD) preannuncia che, pur
nutrendo riserve sul testo presentato dal relatore, voterà a favore
della sua adozione come testo base per permettere alla discussione
di andare avanti.
Riservandosi di proporre emendamenti alla luce di una più attenta
riflessione, si limita a svolgere in questa fase due osservazioni.
In primo luogo rileva che il testo contiene una definizione del
partito politico che di fatto esclude tutta una serie Pag.
36di movimenti che svolgono a pieno titolo attività
politica. Infatti vengono definiti come partiti politici soltanto
quelli che partecipano alle elezioni, laddove è possibile prendere
parte alla vita politica di un Paese senza partecipare alle
elezioni.
Quanto alle elezioni primarie, ritiene che, se si fa la scelta di
prevederle, sia pure in modo facoltativo, occorre poi mettere i
partiti nelle condizioni di svolgerle, ponendo a loro disposizione
locali e personale. Diversamente, è preferibile non affrontare
l'argomento. Osserva inoltre che non si comprende la ragione per la
quale gli statuti dovrebbero essere trasmessi ai Presidenti delle
Camere, e non invece al Ministero dell'interno.
Maurizio TURCO (PD) voterà per la sindacabilità, rimarcata l'evidente differenza con il caso da poco esaminato dalla Giunta e dall'Assemblea dell'on. Barani.
Maurizio
TURCO (PD), replicando, si
dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal Governo, che ha
insistito sulle prerogative spettanti allo Stato Città del Vaticano
in relazione alla Basilica di san Paolo, laddove quest'ultima non
ha in realtà nulla a che vedere con l'enorme complesso edilizio
oggetto dell'atto di sindacato ispettivo: tale complesso, infatti,
non fa parte del complesso della Basilica, anche se si trova nelle
immediate vicinanze della stessa.
Sottolinea che l'articolo 15 del Trattato del Laterano,
richiamato dal sottosegretario Gullo nella sua risposta, non può
interpretarsi nel senso che lo Stato Città del Vaticano possa
costruire nuovi edifici nel territorio italiano senza il consenso
dello Stato italiano, limitandosi l'articolo a sancire che gli
edifici che sorgono sul territorio italiano godranno delle immunità
proprie delle sedi degli agenti diplomatici di Stati esteri.
5-07138 Maurizio Turco: Magistratura italiana e IOR.
Maurizio
TURCO (PD), replicando, si
dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal Governo, che, a
suo avviso, si basa su un quadro informativo non aggiornato. Fa
presente, infatti, che il Moneyval, l'organismo del Consiglio
d'Europa affiliato al Gruppo di azione finanziaria internazionale,
cui il sottosegretario Gullo ha fatto riferimento nella parte
finale della sua risposta, si è riunito, circa quindici giorni fa,
per valutare l'adeguatezza del sistema antiriciclaggio vaticano,
senza che alla riunione prendesse parte alcun rappresentante dello
Stato italiano. Nella risposta, inoltre, si fa riferimento a una
normativa che è stata modificata e le cui modifiche sono state
oggetto di critica proprio da parte del Moneyval.
Esprime quindi l'avviso che l'Italia sbagli a considerare lo
Stato Città del Vaticano come un qualunque altro Stato estero, in
quanto la Città del Vaticano è una monarchia assoluta nella quale
il sovrano detiene tutti i poteri e può ingerirsi, con facoltà di
decisione ultima, in ogni attività interna. In tale ordinamento,
non ha evidentemente senso prevedere un'autorità di controllo
antiriciclaggio, dal momento che questa, come si è poi dimostrato,
non ha autonomia.
Prende atto che di questo evidentemente la Repubblica italiana
non intende interessarsi, considerato che, come già detto, alla
riunione del Moneyval su questo tema non ha inviato propri
rappresentanti.
5-07142 Maurizio Turco: Anniversario dei Patti Lateranensi 2012.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal Governo.
5-07146 Maurizio Turco: Direzione dei servizi di sicurezza e protezione civile della Città del Vaticano.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal Governo. Sottolinea la gravità del fatto che un ufficiale della Guardia di finanza italiana, il quale ha prestato servizio per il SISDE, possa diventare il responsabile globale della sicurezza di uno Stato estero: si tratta di un fatto che non sarebbe probabilmente consentito con altri Stati esteri, ma viene tollerato con la Città del Vaticano: questo, a suo avviso, perché probabilmente qualche Governo ancora confonde tra il Vaticano come potere spirituale, e quindi come Santa Sede, e il Vaticano come lo Stato estero Città del Vaticano.
Maurizio TURCO (PD) ritiene che la Commissione affari costituzionali non possa non rilevare come il termine della delega di cui lo schema in esame costituisce l'attuazione sia ormai scaduto e come la proroga prevista dal comma 2 dell'articolo 1 della legge di conversione del decreto-legge n. 79 del 2012 sia incostituzionale, avendo la Corte costituzionale chiarito nella sentenza n. 22 di quest'anno l'incostituzionalità della prassi di introdurre nei decreti-legge in sede di conversione disposizioni estranee all'oggetto proprio dei decreti stessi. Quanto al merito della questione politica, ricorda come il Governo proroghi ormai da anni senza fornire spiegazioni il commissariamento della Croce rossa. Preannuncia pertanto il proprio voto contrario sulla proposta di rilievi del relatore, qualora essa non sia riformulata con la soppressione degli ultimi due periodi.
Maurizio TURCO (PD) ribadisce che l'inserimento di una proroga di delega legislativa in un disegno di legge di conversione di un decreto-legge è incostituzionale alla luce dei chiarimenti resi dalla sentenza n. 22 del 2012.
Maurizio TURCO (PD) chiede che la votazione della proposta di rilievi del relatore avvenga per parti separate, nel senso che gli ultimi due periodi della stessa siano posti in votazione separatamente.
Maurizio TURCO (PD), replicando, sottolinea che la sua interrogazione risale a tre anni fa, quando il colonnello De Caprio era ancora senza scorta. Si dichiara parzialmente insoddisfatto perché il sottosegretario non ha risposto alla parte dell'interrogazione in cui si chiedeva quali provvedimenti fossero stati presi nei confronti del delegato nazionale del Cocer, Alessandro Rumore, che aveva dichiarato con un comunicato stampa che 120 carabinieri del Nucleo scorte di Palermo avevano Pag. 5deciso di scortare a turno il colonnello De Caprio. Preannuncia al proposito la presentazione di un'altra interrogazione.
5-07117 Maurizio Turco: Affermazioni del banchiere Fiorani sull'acquisto di una quota della Cassa Lombarda di proprietà dello Stato Città del Vaticano.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara del tutto soddisfatto sia perché per la prima volta il Governo italiano riconosce che lo IOR non vada annoverato tra gli organismi della curia romana, sia perché si riconosce che i Patti Lateranensi possano essere oggetto di revisione se viene riconosciuta la loro incompatibilità con la normativa comunitaria. Ritiene che sulla base della risposta del sottosegretario possa essere avviato un proficuo lavoro in tal senso.
Intervengono, per formulare quesiti ed osservazioni, i deputati Fabio EVANGELISTI (IdV), Ermete REALACCI (PD), Ludovico VICO (PD), Fabrizio CICCHITTO (PdL), Raffaella MARIANI (PD), Stefania PRESTIGIACOMO (PdL), Arturo IANNACCONE (Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia), Benedetto DELLA VEDOVA (FLpTP), Lorenzo CESA (UdCpTP), Maurizio TURCO (PD), Alessandro BRATTI (PD), Francesco BARBATO (IdV), Andrea LULLI (PD) e Sergio Michele PIFFARI (IdV).
Maurizio
TURCO, relatore, espone che la domanda in
titolo inerisce a un'azione civile risarcitoria intentata per 150
mila euro da Altero Matteoli. Il processo pende innanzi al
tribunale di Vicenza. Il sen. Matteoli si duole di un'intervista
resa dal collega Conte e pubblicata il 21 ottobre 2011 sul
Fatto Quotidiano. In tale intervista, il collega Conte
narrava delle sollecitazioni che gli sarebbero pervenute in
prossimità del voto sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi
del 14 dicembre 2010. Nell'occasione, egli avrebbe riferito
sostanzialmente di essere stato sottoposto a un «ricatto morale» da
parte dei ministri La Russa, Meloni e Matteoli i quali gli
rammentavano che l'opzione della deputata Gardini per il Parlamento
europeo, fatto che gli aveva consentito il subentro come deputato,
era dovuta alle loro premure. Di qui la pretesa che egli non
«tradisse», restasse fedele al PdL e non votasse la sfiducia.
Secondo il sen. Matteoli, queste affermazioni sarebbero false e
offensive giacché l'implicito dell'intervista sarebbe che il
sen. Matteoli non sia una «persona perbene». Ricorda che nella
seduta dell'11 luglio 2012 la Giunta unanimemente concordò di
sollecitare una composizione stragiudiziale e in tal senso il
Presidente della Giunta Castagnetti ha inviato lettere alle parti.
Il sen. Matteoli, per il tramite dei suoi difensori, ha dichiarato
che egli sarebbe ragionevolmente incline ad accettare un sincero
gesto di scuse da parte dell'on. Conte e che tali scuse sarebbero
particolarmente apprezzate ai fini di una composizione della
vertenza. L'on. Conte non ha fatto pervenire per iscritto le sue
determinazioni, riservandosi di farle conoscere alla Giunta in sede
di audizione.
In via generale, crede che la vicenda abbia un saldo ancoraggio
parlamentare, giacché il voto di fiducia ottenuto per soli tre voti
dal Governo Berlusconi il 14 dicembre 2010 fu un evento cruciale
della legislatura in corso, su cui quasi tutti i parlamentari hanno
espresso la loro opinione, anche facendo riferimento al cosiddetto
«mercato dei voti».
Ricorda per esempio il caso dell'on. Gino Bucchino, che
pubblicamente dichiarò di essere stato contattato e di aver
ricevuto offerte per cambiare orientamento di voto. Sulla
Stampa del 25 febbraio Pag. 182011, a
pag. 12, si riporta che tale Graziani avrebbe agito per conto di
Denis Verdini per offrire danaro e la rielezione a Bucchino. Il
collega Mario Pepe (allora del gruppo IR) avrebbe smentito il
Bucchino dicendo che questi non era mai stato nell'elenco dei
«malpancisti» da reclutare (secondo il Quotidiano
Nazionale-Resto del Carlino, la frase esatta di Pepe sarebbe
stata «Bucchino non è mai stato nell'elenco dei reclutabili»),
implicitamente confermando che un elenco ci fosse. L'ex Presidente
della Camera, Pierferdinando Casini, a sua volta, per come riporta
Repubblica della stessa data, non si stupì affatto della
notizia dicendo che «se volete ve ne porto altri 20, di questi
esempi». Denis Verdini dichiarò che era tutto falso ma non
risulta che arrivò mai a sporgere querela nei confronti del collega
Bucchino. Sul Sole24ore dello stesso 25 febbraio 2011
risulta che un altro esponente di FLI, il collega Aldo Di Biagio,
sostenne che i fatti narrati da Bucchino, qualora confermati,
sarebbero stati gravi e avrebbero recato un danno al Paese. Fa
inoltre presente che Giorgio Conte aderì al gruppo di FLI e quindi
risulta impegnativa per la sua posizione parlamentare la
dichiarazione di voto di Italo Bocchino, il quale fece esplicito
riferimento – proprio il 14 dicembre 2010 – alle accuse reciproche
di tradimento che le varie anime dell’ex centrodestra si
lanciarono in quei giorni. Dalle accuse di Bucchino scaturì
un'inchiesta che poi fu archiviata. In definitiva, Giorgio Conte –
il quale prese parte alla votazione nell'aula della Camera dei
deputati il 14 dicembre 2010 – non ha fatto molto di più che
divulgare sul Fatto Quotidiano il contenuto del suo voto
(che risulta dal resoconto stenografico della seduta) e le
motivazioni che lo hanno guidato.
Si riserva comunque di avanzare una proposta all'esito della
discussione, anche alla luce del fatto che il sen. Matteoli è
l'unico che si duole in giudizio tra i tre ministri che – nella sua
ipotesi – sarebbero stati offesi dal Conte e che egli chiama in
giudizio solo il deputato Conte e non anche la testata
giornalistica.
(Viene introdotto il deputato Giorgio Conte).
Maurizio TURCO (PD), relatore, precisato che non è compito della Giunta indagare su dettagli di fatto, quasi a svolgere il processo civile, crede che i fatti attengano a vicende parlamentari notorie e quindi propone l'insindacabilità, la quale peraltro si collocherebbe in un ampio solco di precedenti di questa Giunta.
Maurizio PANIZ (PD), chiarito di essere legato all'on. Conte da un consolidato rapporto di amicizia, rammenta di essere sempre stato favorevole a soluzioni stragiudiziali di simili vertenze, tanto più in un caso come questo che pone oggettivamente la Giunta in imbarazzo. Esso ripropone l'annoso tema della ricerca del nesso funzionale, vuoi nel dato tecnico di un pregresso atto tipico, vuoi nel più elastico concetto della partecipazione alla vita del gruppo parlamentare. Premesso che non si sottrarrà al dovere di esprimersi nel merito della proposta del relatore, tuttavia intravede ancora spazi per un autorevole intervento del Presidente della Giunta, eventualmente affiancato dal relatore Turco, volto a prospettare alle parti l'esigenza di una composizione bonaria. Chiede pertanto al Presidente Castagnetti di considerare questa ipotesi.
Il sottosegretario Vieri CERIANI fa presente che il Governo non è in grado di rispondere al momento alle interrogazioni presentate dall'onorevole Maurizio Turco e chiede un rinvio per poter svolgere i necessari approfondimenti.
Maurizio TURCO (PD), nel sottolineare come le interrogazioni in discussione risalgano al 2010 e come esse, originariamente presentate in Assemblea, siano state sollecitate per ben quindici volte, rileva che il Governo ha avuto un tempo più che congruo per definire la risposta, che, a suo avviso, dovrebbe essere semplicemente affermativa rispetto ai quesiti posti. In ogni caso chiede al presidente di iscrivere nel calendario dei lavori della prossima settimana lo svolgimento delle medesime interrogazioni.
Giancarlo GIORGETTI, presidente, accoglie la richiesta dell'onorevole Maurizio Turco e rinvia lo svolgimento delle interrogazioni in esame ad altra seduta da convocare nella settimana successiva.
La seduta termina alle 12.55.
Pag. 41Maurizio TURCO (PD) replica evidenziando come la risposta fornita dal Governo non rechi elementi di informazione ulteriori rispetto a quelli già in suo possesso. Sottolinea come il problema che ha ispirato l'interrogazione riguardi le attività svolte dai militari soci fondatori dell'associazione carabinieri in servizio Podgora, che ha ottenuto anche altri affidamenti per il medesimo servizio, poi revocati in sede giudiziaria. Si rammarica, quindi, che anche quest'ultimo tentativo di dialogo e di stimolo a risolvere la questione in via preventiva non abbia sortito esiti positivi e, pertanto, si attende che la vicenda venga affrontata e risolta in altre sedi.
Pag. 345-07516 Farina Coscioni: Sull'esclusione dei posti afferenti al Corpo sanitario nei bandi di concorso per ufficiali di ruolo speciale.
Maurizio
TURCO (PD), replicando in
qualità di cofirmatario, esprime insoddisfazione per la risposta
fornita dal rappresentante dell'Esecutivo. Osserva, infatti, che le
disposizioni della legge n. 43 del 2006 – che prevede
l'articolazione del personale infermieristico per offrire livelli
assistenziali adeguati ai bisogni di salute in diversi livelli
della professione, fino al livello di coordinamento e dirigenziale
– risultano non applicate pur essendo state recepite all'articolo
212 del codice dell'ordinamento militare.
La disciplina infermieristica è tradizionalmente e universalmente
considerata un settore a sé stante, anche a livello accademico e
militare, tanto da avere scuole, corpi e ruoli ben distinti. A
differenza degli italiani, gli infermieri militari delle nazioni
aderenti alla NATO (come ad esempio la Spagna e il Regno Unito) e
anche di altre nazioni con le quali il nostro Paese è impegnato nei
vari teatri operativi, sono inquadrati nel ruolo States Army
Medical Command. Anche il capo di tutti servizi sanitari
militari degli Stati Uniti è un ufficiale generale infermiere.
Attualmente, invece, nel settore militare, ad eccezione di casi
sporadici, proprio per la conformazione in ruoli alquanto anomala,
nonché per limiti di età stringenti superati da quasi tutti gli
infermieri, tale possibilità di progressione di carriera non è
possibile, così come viene pregiudicata la possibilità di erogare
un'assistenza infermieristica migliore. Sarebbe quindi necessario
che le Forze armate si adoperino per dare agli infermieri il ruolo
che meritano per competenze e autonomia professionale, ivi compresa
la totale riarticolazione dei ruoli del personale sanitario tale da
consentirne l'ingresso nel ruolo ufficiali.
In conclusione, auspica che nel corso della discussione dell'atto
di Governo n. 500, recante ulteriori modifiche e integrazioni al
decreto legislativo n. 66 del 2010 (Codice dell'ordinamento
militare) possano essere accolte le istanze che il presente atto di
sindacato ispettivo ha posto all'attenzione dell'Amministrazione
della difesa.
Maurizio TURCO (PD) osserva che per ottenere una risposta non particolarmente complessa sono stati necessari due anni e quindici solleciti. In ogni caso, rileva che la risposta fornita dal rappresentante del Governo non coincide pienamente con quella resa dalla Commissione europea ad un analogo atto di sindacato ispettivo presentato presso il Parlamento e si riserva, pertanto, di approfondirne meglio il contenuto.
Maurizio TURCO (PD) replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal rappresentante del Governo, in quanto numerosi tribunali del lavoro hanno già puntualmente smentito quanto affermato dal Ministero, ossia che gli insegnanti di religione cattolica non godano di un particolare «privilegio professionale ed economico». Osserva, infatti, che i docenti precari non di religione cattolica subiscono un'ingiustificata discriminazione rispetto ai docenti precari di religione cattolica, gli unici che maturano, oltre agli scatti biennali di anzianità, anche una progressione economica di carriera, dopo quattro anni di insegnamento, con classi di stipendio corrispondenti all'80 per cento di quelle attribuite ai docenti laureati di ruolo, secondo quanto previsto dalla legge n. 312 del 1980. Auspica, pertanto, un tempestivo intervento del Governo volto a porre termine fine a tale sperequazione nei confronti dei docenti non di ruolo, da un lato rispetto ai docenti con contratto a tempo indeterminato, dall'altro rispetto agli insegnanti non di ruolo di religione.
5-07190 Siragusa: Sui fatti accaduti al Conservatorio musicale Antonio Scontrino di Trapani.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Fabio MERONI (LNP) e Mario TASSONE (UdCpTP), Maurizio TURCO (PD) e Doris LO MORO (PD).
Maurizio
TURCO (PD), replicando in
qualità di cofirmatario, si dichiara assolutamente insoddisfatto
della risposta che non tiene conto di quanto ormai accertato a
livello scientifico e della necessità di superare pregiudizi
antiquati. Non appare assolutamente accettabile che si interpreti
in senso favorevole alle posizioni assunte dalla Difesa alcuni
passi della sentenza della Corte costituzionale concernente il
giudizio di legittimità costituzionale sull'articolo 6 della legge
n. 135 del 1990.
Evidenzia come i codici di condotta e le raccomandazioni
predisposte a livello internazionale vietino l'obbligo di
effettuare il test HIV anche con riguardo al personale delle Forze
armate e, pertanto, ribadisce come la Difesa – richiedendo nei
bandi concorso sia interni che esterni l'obbligo della
presentazione del test – continui ad operare in maniera contraria
alle leggi e alle raccomandazioni internazionali.
5-07481 Maurizio Turco: Sulla partecipazione dell'associazione carabinieri in servizio Podgora alla gara per la somministrazione di vivande a mezzo di distributori automatici presso le caserme dei carabinieri del Comando legione Toscana e sulle eventuali iniziative da assumere.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che riproduce integralmente i contenuti di un suo analogo atto di sindacato ispettivo.
5-07484 Maurizio Turco: Sulla gara per la somministrazione di vivande a mezzo di distributori automatici presso le caserme dei carabinieri del Comando legione Lazio e sull'affidamento dell'appalto all'associazione carabinieri in servizio Podgora.
Maurizio
TURCO (PD), replicando, si
dichiara insoddisfatto della risposta che, oltretutto, interviene
dopo più di due anni dalla presentazione dell'atto di sindacato
ispettivo.
Peraltro, si eludono le vere problematiche evidenziate
nell'interrogazione, mentre ci si sofferma sopra un aspetto –
quello relativo ai distributori automatici – che è del tutto
marginale. La risposta, infatti, non approfondisce le questioni
sulla legittimità dell'associazione Podgora a svolgere attività
commerciali, così come non dice nulla sull'eventuale
incompatibilità da parte dei soci fondatori o di associati con
altre cariche, quali lo svolgimento di funzioni di delegato della
rappresentanza militare dei carabinieri o di consigliere
comunale.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita. Rileva, in particolare, come il rappresentante del Governo abbia precisato che lo IOR è un ente della Santa Sede che pertanto gode delle guarentigie previste dall'articolo 11 del Concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, mentre pochi giorni addietro il Governo, presso la Commissione Affari costituzionali della Camera, ha affermato esattamente il contrario e, cioè, che lo IOR non godrebbe di quelle guarentigie, aprendo sostanzialmente la possibilità di una rilettura degli ultimi 50 anni della storia Italiana. Ritiene inoltre inaccettabile che risulti impossibile reperire talune richieste di rogatoria, ritenendo che questo costituisca la prova di una grave disattenzione verso la ricostruzione storica e processuale di fatti di primaria rilevanza per la storia del Paese.
5-07386 Bernardini: Sulla sistemazione dei detenuti del penitenziario di Ferrara e sulle condizioni della struttura in seguito al recente terremoto in Emilia Romagna.
Maurizio TURCO (PD), replicando, sottolinea, in primo luogo, come l'interrogazione sia stata presentata tre anni fa. Si dichiara quindi non solo insoddisfatto ma, addirittura, stupefatto della risposta fornita dal Governo, atteso che tutto il fenomeno del pentitismo si basa sulle dichiarazioni de relato, alle quali sembra che solo in questo caso non si possa attribuire rilevanza ai fini dell'avvio di specifiche indagini, relative a fatti gravi, che comportano la violazione della legalità sia nazionale che internazionale.
5-07137 Maurizio Turco: Sulle richieste di rogatorie nei confronti dello Stato Città del Vaticano riguardanti l'omicidio di Roberto Calvi, sulle indagini della procura di Roma sui rapporti sospetti tra lo IOR e alcune banche italiane.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta.
5-07145 Maurizio Turco: Sull'accertamento di attività investigative o di intercettazione da parte di personale dello Stato Città del Vaticano in territorio italiano nei confronti di un cittadino italiano.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta fornita dal Governo, dalla quale sembra quasi potersi evincere che non esista il principio di obbligatorietà dell'azione penale, posto che non si ritiene di dover intervenire persino di fronte ad un fatto noto. Evidenzia, inoltre, come la risposta sia imprecisa e generica, soprattutto con riguardo allo specifico quesito relativo agli strumenti dei quali dispongano le autorità italiane per evitare indebite intercettazioni sul territorio italiano da parte di uno Stato estero.
5-07387 Bernardini: Sulle criticità igienico-sanitarie del carcere di Bari.
Maurizio TURCO (PD), preannunciando la propria insoddisfazione, si riserva di replicare sull'interrogazione in discussione nell'ambito della sua replica alla interrogazione n. 5-07128.
5-07127 Maurizio Turco: Sul bilancio della società ARCUS – Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura.
Maurizio TURCO (PD), preannunciando la propria insoddisfazione, si riserva di replicare sull'interrogazione in discussione nell'ambito della replica all'interrogazione n. 5-07128.
5-07128 Maurizio Turco: Sul bilancio della società ARCUS – Basilica di Pompei.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto delle risposte fornite dal rappresentante del Governo alla interrogazione in oggetto e alle interrogazioni n. 5-07120 e n. 5-07127, vertenti su analoga materia, risposte che precisa giungono a distanza di due anni dalla presentazione dei relativi atti di sindacato ispettivo, dopo svariati solleciti rivolti al Governo per ottenere la risposta. Osserva, in particolare, come si chiedesse nelle interrogazioni se il dottor Balducci e il dottor De Lise avessero, quali funzionari dello Stato italiano, comunicato ovvero chiesto l'autorizzazione per far parte di un dicastero della curia romana della Santa Sede ovvero se gli stessi, nell'espletamento degli orari di ufficio, si fossero occupati di questioni della Santa sede o di enti dipendenti o collocati alla stessa. Rileva come a tali domande il rappresentante del Governo non fornisca alcuna risposta, evitando altresì di fornire indicazioni circa i rapporti relativi al Governo e la Santa Sede e Città del Vaticano in merito a tali problematiche. Ricorda, fra l'altro, come anche l'attuale sottosegretario Massimo Mari si trovasse in una di tali condizioni e che solo dopo un'apposita interrogazione parlamentare abbia lasciato tali incarichi a seguito dell'accettazione dell'incarico di sottosegretario nell'attuale Esecutivo. Lamenta quindi, in conclusione, l'atavica abitudine del ministro ad eludere le domande che vengono poste negli atti di sindacato ispettivo del Parlamento.
5-07188 Zazzera: Sulla comparazione delle qualifiche per accedere a posizioni accademiche.
Maurizio TURCO (PD) non sa se sia corretto chiamare «intimidazione» la citazione per danni in titolo, ma ritiene si tratti senz'altro di un caso di molestia giudiziaria. Di fronte a tanto accanimento voterà a favore della proposta del relatore.
Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, ricorda che nella seduta del 7 novembre ebbe a rendere comunicazioni su una causa penale pendente innanzi al giudice di pace di Roma su querela del deputato Maurizio Turco nei confronti di Aldo Di Biagio, in ordine a fatti che sono suscettibili di due diverse interpretazioni. Nel lasciare a tutti i componenti il tempo per farsi un'idea sulla questione, aveva anche registrato il consenso unanime della Giunta su un ulteriore tentativo di conciliazione. Ha inviato le relative lettere alle parti e attende una risposta. Per completezza, informa che, in esito all'udienza dello stesso 7 novembre 2012, il giudice ha disposto un rinvio della causa al 20 febbraio 2013.
La seduta termina alle 10.30.
AVVERTENZA
I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:
DOMANDE DI DELIBERAZIONE IN MATERIA DI INSINDACABILITÀ:
SEGUITO DELL'ESAME DELLA DOMANDA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ AVANZATA DALLA DEPUTATA PAOLA GOISIS, NELL'AMBITO DI UN PROCEDIMENTO PENALE PENDENTE PRESSO L'AUTORITÀ GIUDIZIARIA DI PADOVA (PROC. N. 15533/07 RGNR) (REL.: SANTELLI)
SEGUITO DELL'ESAME DELLA DOMANDA DI DELIBERAZIONE IN MATERIA D'INSINDACABILITÀ NEL PROCEDIMENTO CIVILE NEI CONFRONTI DEL DEPUTATO SILVIO BERLUSCONI PENDENTE PRESSO IL TRIBUNALE DI CAGLIARI (ATTO DI CITAZIONE DEL DOTTOR RENATO SORU) (REL.: BIANCONI)
Maurizio TURCO (PD) ritiene che non sia possibile stabilire per legge dei criteri per l'istituzione delle autorità portuali e, al tempo stesso, prevedere che anche chi non vi rientra viene comunque qualificato come tale per espressa disposizione di legge.
Maurizio TURCO (PD) ricorda come l'esame degli emendamenti presentati al testo unificato elaborato dal relatore dovesse avere luogo circa due mesi fa ma continue assenze del relatore e, da ultimo, del Governo, hanno portato la Commissione a rinviare l'esame degli stessi.
Maurizio TURCO (PD) informa la Commissione di aver scritto al Presidente della Camera per segnalargli una recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che ha accertato la violazione, da parte della Bulgaria, dell'articolo 3 del protocollo addizionale n. 1 in materia di diritto a libere elezioni. Ritiene che la sentenza sia rilevante anche per l'Italia e chiede che possa essere oggetto di una discussione.
Jole SANTELLI, presidente, fa presente che la lettera del deputato Turco è stata inoltrata dal Presidente della Camera alla presidenza della Commissione e che di essa sarà data comunicazione nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Maurizio
TURCO (PD), cofirmatario,
replicando si dichiara del tutto insoddisfatto. Osserva che i
vigili del fuoco saranno delusi nell'apprendere che esiste un
sistema di sicurezza più idoneo di quello attualmente in uso, ma
che sarà utilizzato a partire dalla prossima fornitura. Sottolinea
che i vigili del fuoco rimasti ustionati erano vigili del fuoco
esperti e che, quindi, non regge l'ipotesi che gli incidenti in
questione siano stati causati dalla loro imperizia.
In ogni caso, la notizia di un nuovo bando per la fornitura di
guanti è senz'altro una rilevante novità che risponde parzialmente
ai quesiti posti nell'interrogazione che non sono solo degli
interroganti ma ancora di più dei vigili del fuoco.
5-05262 Marco Carra: Su una procedura selettiva per l'assunzione di Vigili del fuoco.
Donato
BRUNO, presidente, avverte che, constatata
l'assenza dell'onorevole Livia Turco, s'intende che abbia
rinunciato all'interrogazione in titolo.
Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni
all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.45.
COMITATO PERMANENTE PER I PARERI
Mercoledì 5 dicembre 2012. — Presidenza del presidente Isabella BERTOLINI.
La seduta comincia alle 15.50.
Disposizioni concernenti l'etichettatura dei
farmaci contenenti gliadina a tutela delle persone affette dal
morbo celiaco.
Nuovo testo C. 4894 Palagiano.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).
Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.
Maurizio TURCO (PD) riferisce che ai cittadini italiani residenti in Belgio è pervenuta nei giorni scorsi una comunicazione del consolato italiano con la quale li si avverte che saranno chiamati a votare nel mese di aprile 2013. Considerato che la data delle elezioni non è stata ancora stabilita formalmente, ritiene che il Governo dovrebbe spiegare l'accaduto in una prossima seduta.
Il sottosegretario Carlo DE STEFANO si riserva di approfondire le questioni segnalate dai deputati Fiano e Turco e di riferire eventualmente alla Commissione.
La seduta termina alle 12.30.
SEDE LEGISLATIVA
Martedì 11 dicembre 2012. — Presidenza del presidente Donato BRUNO. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Carlo De Stefano.
La seduta comincia alle 13.05.
Pag. 171Sulla pubblicità dei lavori.
Maurizio TURCO (PD) preannuncia la propria astensione dalle votazioni.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli articoli 1, 2 e 3 del testo base.
Maurizio TURCO (PD) preannuncia la propria astensione dalle votazioni.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli articoli da 1 a 30 della proposta di legge.
Maurizio TURCO (PD) preannuncia la propria astensione dalle votazioni.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli articoli da 1 a 28 della proposta di legge.
Maurizio TURCO (PD), pur dando atto al rappresentante del Governo di aver affrontato la questione sollevata nell'atto di sindacato ispettivo a differenza di quanto avvenuto in altre occasioni e particolarmente con il precedente Governo, si dichiara comunque insoddisfatto della risposta.
5-07724 Maurizio Turco: Sugli impianti di potabilizzazione istallati sulle unità navali militari di ultima generazione.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta fornita dal Governo alla sua interrogazione.
5-08148 Contento: Sull'istanza presentata dal comune di Maniago per l'utilizzazione di una parte del terreno demaniale dell'area del condominio Baldassarre.
Maurizio
TURCO (PD), replicando, esprime
soddisfazione solo per il fatto che, non avendo il Governo fatto
pervenire alcuna risposta alle numerose interrogazioni presentate
in materia, il Presidente della Camera ha accolto la richiesta
formulata Pag.
98dall'interrogante ai sensi dell'articolo 134, comma
2, del regolamento di porre immediatamente l'interrogazione
all'ordine del giorno della Commissione. In tale contesto rileva
come l'interrogazione stessa presupponga, in un certo senso, i
fatti segnalati e le richieste di chiarimento contenuti nei
predetti precedenti atti di sindacato ispettivo, cui il Governo non
ha ancora risposto, in merito all'operatività nel territorio
italiano dell'Istituto per le opere di religione (IOR).
Sottolinea, quindi, come il Sottosegretario si sia limitato, in
questa sede, a dare conto di quanto comunicato dalla Banca
d'Italia, la quale ha precisato di non avere autorizzato lo IOR ad
operare sul territorio della Repubblica italiana tramite
succursali, ovvero in regime di prestazione di servizi senza
stabilimento.
A tale proposito, fa presente che lo svolgimento dei citati altri
atti di sindacato ispettivo, presentati in precedenza, avrebbe
consentito agli interroganti di evidenziare fatti alla luce dei
quali sarebbe oggi palese l'inconsistenza della risposta fornita
dal Sottosegretario, che considera pertanto del tutto
insoddisfacente.
Chiede, pertanto, che siano sollecitamente poste all'ordine del
giorno della Commissione, come richiesto dal Presidente della
Camera, anche le altre interrogazioni cui ha fatto riferimento.
Cosimo
VENTUCCI, presidente, con riferimento alle
osservazioni espresse dal deputato Turco sottolinea, in primo
luogo, come alla Commissione non sia pervenuta alcuna richiesta di
porre all'ordine del giorno interrogazioni a prima firma dello
stesso deputato, diverse da quella svolta oggi. Si riserva,
comunque, di segnalare al Presidente della Commissione la richiesta
avanzata nel corso della seduta odierna.
Segnala, peraltro, come la Commissione stessa abbia svolto, lungo
l'intero arco della Legislatura, un'intensa attività di sindacato
ispettivo, svolgendo ogni settimana interrogazioni a risposta
immediata.
La seduta termina alle 14.50.
RISOLUZIONI
Mercoledì 12 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Cosimo VENTUCCI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vieri Ceriani.
La seduta comincia alle 14.50.
7-01035 Barbato: Revisione della politica
tributaria.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione.
Maurizio TURCO (PD) voterà a favore delle proposte della relatrice, ipotizzando che siano stati proprio gli uffici della Camera a suggerire all'on. Colombo di espungere dall'atto ispettivo la frase di cui si discute, peraltro sulla base di una circolare che risale alla Presidenza Pivetti.
Maurizio TURCO (PD) concorda interamente con le proposte del Presidente, osservando tuttavia che l'Ufficio di Presidenza, in materia di sanzioni, non sempre raggiunge risultati condivisibili e ragionevoli.
Maurizio TURCO, replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta che giunge con estremo ritardo da parte del Ministero, evidenziando come permanga da parte dello Stato la rinuncia a disciplinare le modalità di insegnamento della religione, rimettendo alla CEI la decisione esclusiva al riguardo.
5-07613 De Pasquale: Sull'incarico del signor Antonio Corsi presso il MIBAC.
Maurizio TURCO, replicando in qualità di cofirmatario, si dichiara soddisfatto della risposta.
5-08049 Siragusa: Sull'attività lavorativa di modelli viventi presso Accademie e licei artistici.
Maurizio
TURCO (PD), nel ricordare che
la raccolta delle firme serve a verificare in via preliminare che i
movimenti politici che intendono presentarsi alle elezioni abbiano
un qualche seguito nel corpo elettorale, sottolinea come il numero
delle sottoscrizioni richieste sia di per sé alto – come viene
riconosciuto nella stessa relazione introduttiva, che parla delle
«numerosissime sottoscrizioni richieste dalla legge» – e rimanga
comunque spropositatamente alto anche a seguito dell'adozione del
decreto-legge in esame, che riduce il numero delle firme da
raccogliere, ma non in misura proporzionale alla diminuzione di
tempi della campagna elettorale, costringendo quindi i movimenti
politici ad uno sforzo assai più gravoso di quello richiesto
normalmente.
Rilevato che nella relazione di accompagnamento del disegno di
legge in titolo si legge che «le forze politiche, tenute alla
raccolta delle firme per le prossime consultazioni politiche, non
hanno presumibilmente avviato tale adempimento con il dovuto
anticipo, perché si era in attesa dell'approvazione delle nuove
regole introdotte dalla auspicata riforma del sistema elettorale»,
osserva che tale passaggio mette per tabulas che c'era la
volontà di modificare la legge elettorale alla fine della
legislatura, il che costituisce una aperta violazione dei ripetuti
richiami del Consiglio d'Europa alla elementare regola di
democrazia secondo cui non si può modificare la legge elettorale
nell'ultimo anno della legislatura. Ricorda, ancora, che da ormai
cinque anni non sono assicurati a tutti i movimenti politici gli
spazi di tribuna previsti dalla legge e che il controllo degli
organi deputati è di fatto inesistente.
Nel ricordare come nel 2008, quando si modificò la legge
elettorale all'ultimo momento, si previde l'esonero dalla raccolta
Pag. 33delle
sottoscrizioni per i movimenti politici che fossero presenti in
almeno una Camera con due rappresentanti eletti, esprime l'avviso
che sia incongruo prevedere oggi, con tempi di campagna elettorale
più brevi, una agevolazione soltanto per i partiti e movimenti
politici che alla data di entrata in vigore del decreto siano
costituiti in gruppo parlamentare almeno in una delle Camere e che
quindi abbiano eletto almeno venti deputati o dieci senatori.
Chiede infine di posticipare il termine di presentazione delle
sottoscrizioni e di assicurare nella campagna elettorale la parità
delle condizioni di partenza, evitando il più possibile di
escludere qualcuno dalla competizione elettorale.
Maurizio TURCO (PD) ritiene necessario che siano garantiti tempi adeguati per la presentazione degli emendamenti in Assemblea.
Maurizio TURCO (PD), ringrazia il Governo per aver fornito risposta a numerosi atti di sindacato ispettivo da lui sollecitati. Si tratta di un merito di questo Esecutivo, ben diverso da quello precedente, che tuttavia non permette di portare ad un livello accettabile la percentuale delle interrogazioni parlamentari evase. Purtuttavia si dichiara insoddisfatto delle risposte ricevute.
5-07485 Maurizio Turco: Sulla gestione del servizio di distributori automatici di bevande nella Legione dei Carabinieri Lazio e sui relativi intendimenti del Governo.
Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.
5-07486 Maurizio Turco: Sulle notizie stampa relative all'associazione Carabinieri in servizio Podgora e sulle iniziative che il Governo intende assumere in merito.
Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.
5-07506 Maurizio Turco: Sulle vicende connesse al rinnovo del contratto economico 2008-2009 del comparto sicurezza difesa.
Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.
5-07477 Maurizio Turco: Sul trasferimento del comandante della Legione Carabinieri Trentino Alto Adige, generale Finelli.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta, che non affronta il punto principale della sua interrogazione. Ricorda, infatti, che il generale Finelli si è assunto la responsabilità di denunciare fatti che, dopo alcuni anni, si sono dimostrati fondati in sede giudiziaria. Nonostante ciò, è stato trasferito d'ufficio dall'Amministrazione della Difesa, con evidente scopo punitivo e con l'intento di fare mobbing sul soggetto in questione. Dalla risposta non emerge alcuna volontà né di riparare al torto subito dal generale, né di riconoscergli alcun merito per il coraggio dimostrato né di voler verificare le responsabilità dei comandanti Pag. 86che hanno posto in essere la condotta descritta.
5-08614 Maurizio Turco: Sulle iniziative per riconoscere i meriti del generale Finelli.
Maurizio TURCO (PD), richiama le valutazioni già espresse con riguardo al precedente atto di sindacato ispettivo.
Maurizio
TURCO (PD) sottolinea come
buona parte della risposta fornita dal Governo si limiti a ripetere
il contenuto dei quesiti posti nelle interrogazioni, senza fornire
alcun elemento informativo, mentre l'unico elemento di novità,
peraltro molto rilevante, è costituito dal dato relativo
all'ammontare dei capitale rimpatriati dallo Stato Città del
Vaticano, che ammontano complessivamente a 1,5 milioni di euro. A
tale ultimo proposito ritiene che la Banca d'Italia abbia
certamente proceduto agli accertamenti del caso in materia,
rilevando tuttavia come l'indirizzo internet cui fa
riferimento la risposta non contenga le elaborazioni effettuate
dalla stessa Banca d'Italia su tali Pag. 135capitali,
ma rechi solo il testo della norma in base alla quale la Banca è
stata autorizzata a richiedere i relativi dati.
Sottolinea, quindi, come l'inconsistenza della risposta, la quale
era, del resto, ampiamente prevedibile, rafforzi ulteriormente le
ragioni che hanno indotto alla presentazione degli atti di
sindacato ispettivo.
In tale contesto evidenzia, inoltre, come, nonostante la
sollecitazione in merito, non siano state poste all'ordine del
giorno due ulteriori interrogazioni a sua firma: la n. 5-07527, con
la quale si chiedevano chiarimenti circa la notizia, riportata
dalla stampa, secondo cui il Capo dell'unità di informazione
finanziaria della Banca d'Italia avrebbe ritirato i funzionari
delegati a partecipare ad una riunione del Moneyval
convocata per approfondire l'eventuale coinvolgimento dello IOR in
attività di riciclaggio, e la n. 5-07141, la quale intende
approfondire i rapporti tra l'allora Ministro Tremonti e l'allora
Presidente dello IOR Gotti Tedeschi in relazione alle agevolazioni
ICI sugli immobili della Chiesa cattolica.
Auspica quindi che sia possibile svolgere tali atti di sindacato
ispettivo in un'altra seduta della Commissione.
Gianfranco CONTE, presidente, con riferimento alla richiesta avanzata dal deputato Maurizio Turco, rileva come l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, abbia convenuto, nella riunione odierna, di non convocare ulteriori sedute della Commissione per lo svolgimento di atti di sindacato ispettivo, in considerazione dell'imminente scioglimento delle Camere.
5-07131 Maurizio Turco: Segnalazioni antiriciclaggio effettuate dall'UIF in relazione all'inchiesta sulla cosiddetta «cricca degli appalti».
Maurizio
TURCO (PD) evidenzia come la
risposta fornita dal Sottosegretario non colga il tema posto
dall'interrogazione, la quale non è volta a verificare la capacità
della Banca d'Italia di svolgere i compiti in materia di
antiriciclaggio che la normativa le assegna, né intende ottenere
dati coperti dal segreto istruttorio ovvero sottoposti agli
obblighi di riservatezza previsti dalla legge, ma solo conoscere le
risultanze delle attività antiriciclaggio svolte dalla stessa Banca
d'Italia con riferimento all'operatività dello IOR.
Rileva, quindi, come a tale quesito non sia stata data, come
prevedibile, alcuna risposta.
5-08397 Pes: Esclusione dall'IMU dei terreni agricoli ubicati nei comuni montani.
Maurizio TURCO (PD) fa presente che valuterà se ritirare gli emendamenti presentati una volta preso atto dei parere dei relatori su tutte le proposte emendative presentate.
Maurizio TURCO (PD) concorda sull'opportunità di una breve sospensione così da poter svolgere un incontro per cercare di definire un'intesa tra i gruppi.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta resa. Ringrazia infatti il rappresentante del Governo per i chiarimenti forniti, ma ritiene che la gestione dell'emergenza migranti di cui all'interrogazione in titolo sia criticabile sotto più aspetti: l'afflusso massiccio di migranti poteva non essere un'emergenza, dal momento che era prevedibile; Pag. 14è stata costituita in fretta, al costo di 2 milioni di euro, una struttura per accogliere i migranti, laddove si sarebbero potute utilizzare strutture già esistenti e disponibili, come la ex base militare di Sigonella; il prefetto responsabile era ad Agrigento.
5-08618 Maurizio Turco: Accesso ispettivo antimafia nel comune di Manduria.
Maurizio TURCO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta. Prende atto, infatti, che il Governo non ha ancora deciso la data delle elezioni per il rinnovo dell'amministrazione comunale del comune di Manduria, che rischia quindi di restare commissariato ancora per molti mesi.
Intervengono i deputati Maurizio TURCO (PD) e Carlo CICCIOLI (PdL).