Atto Camera
Risoluzione in Assemblea 6-00087
presentata da
MAURIZIO TURCO
testo di
martedì 6 settembre 2011, seduta n.513
La Camera,
premesso che:
la relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nel 2011 ribadisce l'impegno dell'Italia a favore dello sviluppo della strategia di allargamento, precisando che a tal fine «si lavorerà per assicurare il necessario dinamismo al processo negoziale con la Turchia, anche mediante un rilancio del gruppo informale Turkey focus group promosso dall'Italia»;
si condividono le conclusioni del secondo rapporto della Commissione indipendente sulla Turchia del settembre 2009, presieduta da Martti Ahtisaari, ex Presidente della Repubblica di Finlandia e Premio Nobel per la pace 2008, secondo le quali «La Commissione indipendente resta convinta dei numerosi vantaggi che presenterebbe la convergenza della Turchia con l'Europa e l'eventuale adesione all'Unione europea di una Turchia trasformata, sia per il Paese che per l'Unione stessa. Gli enormi progressi realizzati dalla Turchia in tutti i campi negli ultimi 10 anni sono stati chiaramente legati allo status della Turchia di Paese candidato all'Unione europea e al relativo processo di adesione. Per garantire un seguito al processo di trasformazione della Turchia, è necessario preservare la sua prospettiva europea. Nessuno può prevedere l'esito del processo di adesione e se l'obiettivo dichiarato potrà essere raggiunto, ma la possibilità di centrare l'obiettivo dipende anche dalla credibilità dell'Unione europea, dal suo interesse e dalla correttezza dovuta a tutti i Paesi candidati.»;
si ricorda la risoluzione approvata all'unanimità dalla Commissione affari esteri, emigrazione del Senato della Repubblica del 14 gennaio 2009, la quale «ribadisce la centralità della Turchia, la cui prospettiva europea rappresenta un potente fattore di equilibrio geopolitico e di stabilità nell'area del Mediterraneo e del Medio Oriente. Saluta con favore l'apertura di due ulteriori capitoli negoziali in occasione della Conferenza di adesione del dicembre 2008 ed auspica che la dinamica del processo di adesione possa proseguire con slancio nel corso della Presidenza ceca e di quella svedese nella seconda metà del 2009. Auspica, pertanto, che al Governo turco venga concesso il massimo sostegno in vista delle riforme politiche necessarie perché il Paese risponda ai criteri di Copenaghen e possa fruire di un'ulteriore accelerazione del processo negoziale. Invita, quindi, il Governo e tutti gli altri attori in campo a profondere il massimo impegno, in tutte le sedi, per incoraggiare la Turchia nel processo di allineamento all'acquis comunitario, nonché per favorire il buon esito dei negoziati tra i leader delle comunità greco-cipriota e turco-cipriota e la normalizzazione dei rapporti bilaterali tra Turchia e Cipro»;
si ricorda, infine, che la mancata soluzione della questione cipriota è dovuta al fatto che, a pochi giorni dalla formalizzazione definitiva dell'ingresso nell'Unione europea dell'intera isola, sia i cittadini greco-ciprioti che quelli turco-ciprioti avrebbero votato un referendum per l'adozione o meno del piano dell'Onu, il «piano Annan», che avrebbe portato alla riunificazione dell'isola. Il piano era stato negoziato ed approvato dalle due comunità con l'accordo di Grecia e Turchia e con l'apporto della Commissione europea attraverso il Commissario all'allargamento Günter Verheugen. Dopo aver ottenuto la formalizzazione dell'ingresso nell'Unione europea, il Governo e le forze politiche greco-cipriote cambiarono d'avviso e la maggioranza greco-cipriota votò contro, a differenza della comunità turca che lo approvò. Il 21 aprile 2004, tre giorni prima del voto referendario, durante il dibattito al Parlamento europeo, il Commissario Verheugen affermò: personalmente mi sento tradito dal Governo della Repubblica di Cipro«. Continuare ad attribuire la mancata riunificazione dell'isola e a farne pagare le conseguenze alla Turchia e ai cittadini turchi è immotivato ed ingiusto,
impegna il Governo:
a sostenere l'ingresso della Turchia nell'Unione europea alle stesse condizioni poste ad altri Paesi candidati all'adesione;
ad adoperarsi, in coerenza con le indicazioni del programma di 18 mesi delle Presidenze polacca, danese e cipriota, per una soluzione globale del problema di Cipro, che contempli anche la ripetizione della consultazione dei cittadini della Repubblica di Cipro in merito al piano dell'Onu («piano Annan»), al fine di procedere alla riunificazione dell'isola.
(6-00087) «Maurizio Turco, Farina Coscioni, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti».