Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

2007 11 29 * Il Corriere della Sera * Concorso esterno: 7.190 accusati, solo 542 sentenze * Felice Cavallaro

IL RAPPORTO SEDICI ANNI DI INCHIESTE SU POLITICI E PROFESSIONISTI PER L'APPOGGIO INDIRETTO ALL'ASSOCIAZIONE MAFIOSA

linea-blu I numeri

7.190 Il totale degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa tra il 1991 e il settembre 2007

1.643 Gli indagati che hanno ancora oggi inchieste pendenti

5.547 Gli indagati con indagini preliminari definite

2.959 Il totale delle persone il cui procedimento è stato archiviato o la richiesta di archiviazione è in corso

1.992 Il totale con richiesta di rinvio a giudizio

542 Il totale dei procedimenti definiti con sentenza

54 Il totale dei procedimenti conclusi con sentenza di «non doversi procedere»

DAL NOSTRO INVIATO PALERMO - Si parlerà delle «mafie in Europa», confrontando le politiche penali ed extrapenali nei vari Paesi. Ma l'attenzione del convegno organizzato oggi e domani all'università di Palermo anche dagli atenei di Milano, Napoli e Trento è tutta concentrata su una prima inedita mappatura di indagini, sentenze e procedimenti archiviati o aperti dal 1991 ad oggi sul «concorso esterno in associazione mafiosa». Un reato che colpisce i fiancheggiatori di Cosa Nostra e delle altre mafie. Uno stuolo di fiancheggiatori, fra uomini politici, avvocati, medici, burocrati e così via.

Una platea che, stando ai dati forniti, sulla base di rilevazioni informatiche, dalla Direzione nazionale antimafia e dal Massimario della Cassazione, tocca in 16 anni quota 7.190. Tanti risultano infatti gli indagati sui quali dal '91 sono stati avviati accertamenti non sempre sfociati in processi e sentenze.

Con sorpresa dei ricercatori del Dipartimento di Studi europei a Palermo, primi destinatari della rilevazione, quando hanno notato l'esiguità dei procedimenti già definiti con sentenza di condanna o assoluzione. Appena 542. E, stando a una analisi non ancora completa, le assoluzioni tenderebbero a prevalere. Con una ipotizzata media che avrebbe consentito di colpire quindi meno di 15 fiancheggiatori all'anno. Un risultato modesto se raffrontato alla platea dei 7.190.

Ecco un argomento che stimolerà il dibattito soprattutto fra docenti di diritto e magistrati impegnati a riflettere sul «concorso esterno», su questa figura valorizzata ai tempi del primo pool antimafia miscelando due articoli del codice penale, il 110 e il 416 bis.

Hanno rifatto i conteggi tante volte nel dipartimento diretto dal professore Giovanni Fiandaca, gran regista del convegno, negli anni Novanta componente laico del Csm per il centrosinistra, leader dei Movimenti in Sicilia, adesso scettico sullo strumento: «Il "concorso esterno" sembra un comodo strumento di investigazione spesso insufficiente per sostenere l'ipotesi accusatoria e reggere fino a sentenza». Altra sorpresa, scorporando il dato sulle indagini ancora in corso.

Gli elaborati arrivati dagli uffici di Piero Grasso e da oggi sotto esame al convegno organizzato in collaborazione con Commissione Antimafia e ministero dell'Università indicano in 1.643 i presunti fiancheggiatori sui quali sono aperte inchieste.

Ma sarebbe «un dato clamoroso, una cifra eccessiva», come spiega il professore Costantino Visconti, anche lui puntello accademico dei magistrati più impegnati sulla trincea della lotta alla mafia: «La verità è che vanno considerati in questo primo gruppo anche indagini abbandonate, filoni risultati improduttivi...».

Quel che importa è che, al netto della sottrazione fra il totale degli indagati, 7.190, e questi 1.643 casi ufficialmente ancora aperti, le indagini preliminari definite sono 5.547. Per le Procure sono «definite» le indagini per le quali è stata formulata una richiesta di archiviazione, e sono 2.959, ovvero è stato chiesto un rinvio a giudizio, com' è accaduto in 1.992 casi.

Davanti all'alto numero di archiviazioni, poco meno della metà degli indagati, è possibile «una doppia lettura», come dice il docente che legò il suo nome alla «Commissione Fiandaca» del primo governo Prodi: «O c'è un accanimento investigativo o c'è grande scrupolo. In fondo è la stessa magistratura a invocare l'archiviazione quando non trova materiale sufficiente». Ma sembrano tanti anche i 1.992 procedimenti in corso. Altra voce da inserire fra le indagini definite sono infine le sentenze concluse con il «non doversi procedere», 54 casi, e quel contenitore di condanne e assoluzioni indicato dai 542 verdetti. Dati da oggi ai raggi X per il consulto sul «concorso esterno», un esame non rinviabile per Fiandaca: «Parola al legislatore per precisare meglio un istituto che per la sua genericità e indeterminatezza oggi più che al processo è utile all'avvio delle indagini».