Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

2008 04 11 * Panorama * Ignazio Ingrao

LA FINANZA IN PARADISO - CAMBIO ALLO IOR, LA BANCA DEL PAPA: ANGELO CALOIA LASCIA DOPO 16 ANNI - A CHI LE CHIAVI DELLA BANCA VATICANA? IL CARDINALE BERTONE HA IN MENTE ETTORE GOTTI TEDESCHI (OPUS DEI)….

Tra qualche mese le chiavi della cassaforte del Vaticano potrebbero passare di mano. Il «banchiere del Papa», Angelo Caloia (69 anni), sarebbe pronto a lasciare la presidenza dello Ior (Istituto opere di religione) dopo 16 anni. Il sostituto più accreditato è Ettore Gotti Tedeschi. Cattolico di orientamento liberale, 62 anni, sposato con cinque figli, amico del cardinale Giovanni Battista Re e in ottimi rapporti con l’Opus Dei, Gotti Tedeschi attualmente cura gli interessi in Italia di una delle più importanti banche internazionali, lo spagnolo Banco Santander Central Hispano, oltre a far parte dei cda della Cassa depositi e prestiti e del Sanpaolo-Imi.

Uomo di punta della finanza bianca, molto legato a Gianmario Roveraro (il manager sequestrato e ucciso nel luglio 2006), Gotti Tedeschi ha pubblicato un libro-intervista: “Denaro e paradiso”. Regista dell’operazione ai vertici della banca vaticana è il segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Ai primi di marzo, senza clamore, Bertone è stato infatti nominato presidente della commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior, in sostituzione di Angelo Sodano. Sono entrati a far parte della commissione tre nuovi cardinali: il francese Jean-Louis Tauran, l’indiano Telesphore Placidus Toppo e il brasiliano Odillo Pedro Scherer. Escono il messicano Juan Sandoval Iniguez e lo statunitense Adam Joseph Maida (superiore della «missione sui iuris» delle isole Cayman). Resta in carica l’italiano Attilio Nicora, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa). Dalla commissione cardinalizia dipende il Consiglio di sovrintendenza della banca presieduto, per l’appunto, da Caloia.

Per la poltrona dello Ior negli anni scorsi si era parlato di Hans Tietmeyer e di Antonio Fazio al posto di Caloia. Stavolta però Bertone sembra deciso: sono già stati nominati il nuovo direttore dell’Istituto, Paolo Cipriani, e il suo vice Massimo Tulli. Resta da chiarire il ruolo di monsignor Piero Pioppo, che nel 2006 il cardinale Sodano ha voluto prelato dello Ior (la carica che fu di Donato De Bonis, braccio destro di Paul Marcinkus).

Lo Ior è il fulcro delle finanze vaticane: 130 dipendenti, un patrimonio stimato di 5 miliardi di euro; 40 mila conti correnti (riservati a dipendenti vaticani, ecclesiastici e a una ristretta clientela selezionata) con interessi medi annui che oscillano dal 4 al 12 per cento esentasse; rilevanti investimenti esteri (solo in titoli Usa avrebbe in portafoglio oltre 300 milioni di dollari).

A Caloia viene riconosciuto il merito di aver risollevato l’Istituto dopo lo scandalo del Banco ambrosiano. Ma i cardinali gli rimproverano un’eccessiva autonomia, come quando corse in salvataggio dell’amico Giovanni Bazoli assediato dalla Mediobanca.

Infine un ultimo incidente: lo scontro con Giovanni Mazzali, economo dei salesiani e presidente della Polaris investment Italia, società di gestione del risparmio etico dedicata agli enti ecclesiastici.