Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

2009 06 03 * Il Sole 24 ore * * Lionello Mancini

Per 20 anni la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino (CrRsm) ha drenato quantitativi imbarazzanti di banconote di grosso taglio, ordinandole alla filiale forlivese della Banca d'Italia, grazie agli assegni della succursale del Monte dei Paschi di Siena e alla discrezione della società portavalori Battistolli (si veda «Il Sole-24 Ore» di ieri).

A quantificare l'ingombrante lasso di tempo è Andrea Venturi, responsabile cesenate della Battistolli, interrogato dai Pm di Forlì il 18 giugno 2008. Pochi giorni prima, un suo furgone era stato fermato mentre portava a San Marino 2,6 milioni € in contanti.

Interrogato, Venturi conferma di non aver mai informato la Banca d'Italia che il contante, corrispettivo di assegni Mps, veniva trasportato direttamente a San Marino; ribadisce che le mazzette prelevate dal suo personale sono «tutte timbrate e firmate Monte Paschi » come pure il (poco) denaro versato sul conto c/c 1630 di Mps in Bankitalia, partiva dal Titano già impacchettato con fascette e timbri Mps, tutta cancelleria che la Cassa non dovrebbe proprio avere.

Ma, conclude Venturi, «guardate che questo servizio lo svolgiamo da circa 20 anni». Una datazione confermata da Andrea Badino, direttore di Mps Forlì il quale, sentito tre giorni dopo, trasecola nell'apprendere la quantità di banconote da 500 À che la sua banca favorisce al Titano via Bankitalia,ma - precisa - «io non ne sapevo niente».

Con Badino, si stupiscono i funzionari della Banca d'Italia di Forlì, mentre apprendono dai soliti Pm quanto per anni è avvenuto nei loro uffici. «È assolutamente falso sostenere che la CrRsm abbia trasparentemente versato o prelevato biglietti» mette a verbale il capo divisione di cassa, Giuseppe Spada; «non riesco a individuare una ragione economica che possa indurre la Cassa di San Marino a non figurare nei movimenti di contante» commenta Patrizia Alessandrini, responsabile degli incassi, pagamenti e controlli; «assolutamente no!» sbotta il direttore, Rosario Coppola, richiesto se sapesse che Battistolli prelevava il contante per San Marino. Anzi, precisa Coppola, «ho cominciato a sospettarlo 15 giorni fa, dopo quello che mi avete detto voi». Negli ultimi quattro anni, la CrRsm ha prelevato oltre un miliardo e versato 90 milioni.

Intanto, a partire da giugno 2008, sul tavolo dei magistrati affluiscono le analisi sulle anomalie finanziarie rilevabili nell'area. Anche Via Nazionale si decide a inviare gli ispettori che "scoprono" come «la dimensione e la frequenza dei prelevamenti del taglio da 500 À è un fenomeno di tutto rilievo», perché «nella media del biennio 2006 2007» viene richiesto «il 6% del totale nazionale, che arriva nei primi 5 mesi del 2008 addirittura all'8,8%».

Non solo: «Negli ultimi tre anni dalle filiali di Forlì, Bologna e Reggio Emilia sono usciti 7,1 mln di pezzi da 500 À , il 17% del totale nazionale, che sale al 24% nel gennaio- maggio 2008». Nel periodo 2006-2008, le tre dipendenze forniscono 4,6 mln di pezzi da 500 À
in più di quelli che ritirano, formando così «il 38% dell'intero sbilancio nazionale di quel tipo di banconote, che ammonta a 12,3 mln di pezzi». Chissà dove vanno a finire...

Se in qualunque altra parte d'Italia o d'Europa si fossero rilevati numeri simili, sarebbe scattato almeno l'allarme antiriciclaggio. Perché qui no? Come è stato che per 20 anni nessuno abbia subodorato le liaisons dangereuses tra Cassa San Marino e Monte Paschi, oggi vagliate dal Codice penale? Alla ricerca di una risposta, i Pm hanno analizzato 54 banche attive nelle province di Forlì e Cesena- Rimini, e i loro rapporti con 63 soggetti finanziari del Titano.

È emerso, scrive il Gip, che «nella maggior parte dei casi» la registrazione delle istituzioni sammarinesi nel sistema Gianos ( che fa scattare l'allarme operazioni sospette), faceva apparire le banche extracomunitarie del Titano come soggetti italiani a tutti gli effetti, senza perciò alcuna anomalia da rilevare. Gianos, un sistema d'allarme molto efficiente silenziato da codici di attivazione sbagliati.