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2010 10 26 * Il Corriere della Sera * Lo IOR verso l’ingresso nella «lista bianca» dell'OCSE... * G.G.V.

La lettera è arrivata da Parigi alla Segreteria di Stato vaticana alla fine della settimana scorsa e segna l'inizio della procedura di ingresso della Santa Sede nella «white list», l'elenco di Paesi che assicurano scambi di informazione e aderiscono alle normative antiriciclaggio.

Le tre pagine spedite dal «Gruppo di azione finanziaria internazionale» dell'Ocse sono la risposta alla «manifestazione di volontà di aderire alle raccomandazioni del Gafi» firmata dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e mandata a Parigi a metà settembre. «Un atto irreversibile», spiegano Oltretevere.

Ora Parigi ha accettato la «volontà» della Santa Sede e la procedura può iniziare. Non che sia una cosa semplice, peraltro. Entro un mese, si fa sapere in Vaticano, il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi ed il direttore generale Paolo Cipriani torneranno nella sede parigina del Gafi - dov'erano già andati in primavera ad impostare l'operazione - per ricevere e discutere il «questionario» al quale la Santa Sede dovrà rispondere.

La procedura è molto complessa e ci vorranno settimane, si tratta ad esempio di chiarire quali sono gli organi vaticani che operano movimentazioni, di che tipo, in quali Paesi, con quali altre istituzioni o banche e così via. Un passo decisivo del «nuovo corso» voluto dal Papa e dal suo Segretario di Stato, la «linea di trasparenza» per la quale alla fine del 2009 venne chiamato Gotti Tedeschi.

Davanti alle indagini della Procura di Roma sullo Ior, del resto, Oltretevere hanno assicurato che «tutto verrà chiarito» ma insieme spiegato che «in dieci mesi è stato fatto più che in vent'anni» e «ci sono decenni di abitudini da cambiare». Proprio per rispondere al «questionario» e completare le procedure è stata istituita una commissione presieduta dal cardinale Attilio Nicora, presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

Ma non basta: lo stesso Nicora è stato designato alla guida dell'Autorità di Vigilanza che potrà partire dopo l'ingresso nella «white list» e avrà, cosa mai accaduta, il compito di controllare tutte le attività finanziare della Santa Sede - dall'Amministrazione allo Ior a Propaganda Fide. Il cardinale, a ulteriore garanzia di trasparenza, diventerà una sorta di banchiere centrale del Vaticano.