Che Lorenzo Cola sia stato al centro di un'anomala triangolazione con il gruppo Finmeccanica e l'Enav lo attestano i documenti dell'inchiesta Telecom Sparkle/Fastweb. Al Sole 24 Ore lo conferma anche una fonte in Selex Sistemi Integrati, la controllata amministrata da Marina Grossi, moglie di Pier Francesco Guarguaglini. «Cola faceva spesso da tramite nei nostri rapporti con l'Enav», ci spiega la fonte. «E per Selex il rapporto commerciale con l'Enav è determinante. Vale un terzo del bilancio. In pratica, con i suoi contratti ci fa fare il bilancio». Emblematico l'esempio offerto dai lavori per l'aeroporto di Palermo al centro della delibera del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, datata 6 novembre 2009. Il provvedimento riguarda «l'ammodernamento tecnologico-infrastrutturale dell'aeroporto Falcone-Borsellino - nodo metropolitano di Palermo». E dispone «l'assegnazione - a favore dell'Enav - dell'importo di 58,356 milioni di euro».
«L'erogazione del contributo», continua il documento del Cipe, «è
condizionata alla presentazione da parte del ministero delle Infrastrutture e
dei trasporti dei crono-programmi di spesa». Insomma, all'Enav i soldi per
l'aeroporto di Palermo sarebbero dovuti andare in seguito a una tempistica che
il 6 novembre 2009 era ancora tutta da definire.
Nonostante ciò, i vertici di
Enav sono accusati di aver affidato l'appalto - e pagato Selex - prima ancora
di quella data. Un documento dell'inchiesta Telecom Sparkle/Fastweb fa
riferimento a «comunicazioni della Guardia di Finanza dalle quali si evince
l'assegnazione dei lavori per l'ammodernamento dell'aeroporto di Palermo alla
Selex e il relativo pagamento prima dell'autorizzazione del Cipe con fatture
emesse per lavori mai eseguiti». E si cita «l'acquisto da parte di Arc Trade,
società nella quale l'indagato (Lorenzo Cola, ndr) ha cointeressenze, di un
lidar doppler wind tracer da installare nell'aeroporto di Palermo».
Dei lavori di ammodernamento dell'aeroporto di Palermo parla Marco
Iannilli, commercialista e socio di Cola, nel suo interrogatorio del 10
novembre 2010: «Si tratta di lavori affidati da Enav a Selex. Il valore
originariamente previsto era di 50 milioni di euro, poi lievitati a 91 milioni.
I lavori si dividevano in due parti: le opere civili e le opere di contenuto
tecnologico. Le opere civili, il cui valore complessivo era previsto di circa
60 milioni, sono state affidate da Selex a Print Sistem di Di Lernia... Le
opere a contenuto tecnologico sono state affidate da Selex a Technosky e poi in
parte subappaltate ad Arc Trade».
Dopo aver dichiarato che i lavori erano «da
anni» affidati senza gara da Enav a Selex, Inannilli spiega: «Enav aveva la
necessità d'implementare i costi, mentre Selex aveva la necessità di fare
fatturato e incassare. Quindi in tale periodo vennero emesse da Selex - e
annotate da Enav - fatture per lavori non eseguiti per circa 10 milioni di
euro... I lavori vennero affidati prima dell'autorizzazione del Cipe».
Alla
faccia del crono-programma.