ROMA. "L'Apsa faceva quello che non doveva, perché è diventata una seconda banca del Vaticano concorrente dello Ior. Il caso Giampietro Nattino lo segnalai prima degli altri. I correntisti laici sono nascosti dietro conti cifrati, fondazioni, rubriche, lettere dell'alfabeto". Chi parla è un uomo che l'Apsa, l'Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica, la conosce bene, perché ne è stato il contabile per 22 anni, fino a quando non è finito agli arresti nell'estate del 2013: monsignor Nunzio Scarano. Di sé dice di essere "una vittima", pur essendo imputato in due processi: a Roma per corruzione per il tentativo di far rientrare dalla Svizzera in Vaticano 40 milioni di euro degli armatori D'Amico ("dai D'amico ho avuto solo del bene, quello che mi hanno chiesto l'ho fatto con amore e se qualcuno mi ha truffato sarà punito dalla legge"), a Salerno per il riciclaggio di 560mila euro di donazioni fasulle ("mi sono fidato, sbagliando, del commercialista "). Non solo: a Salerno, sua città natale, è indagato anche per esercizio abusivo dell'attività finanziaria, per un prestito di 50mila euro. Ora, per la prima volta da quando sono iniziati i suoi guai con la giustizia, rompe il silenzio rispondendo nello studio del suo avvocato Silverio Sica.
A chi segnalò che
c'era qualcosa che non andava con il presidente di Banca Finnat Nattino?
"Ai magistrati italiani che mi
stavano interrogando a Regina Coeli. Gli parlai di possibili operazioni di
aggiotaggio e spiegai che all'Apsa girava di tutto. Il tempo mi ha dato
ragione".
Cosa disse,
esattamente?
"La verità. E cioè che Nattino
faceva parte del pacchetto di clienti dell'Apsa, con privilegi particolari
perché essendo un uomo ricco e potente aveva tutto quello che voleva. Ma gli
affari non erano chiari".
Come ha fatto
Nattino a diventare cliente Apsa?
"Era un amico di amici. Così si
diventa correntisti, conoscendo i delegati che dirigono le due sezioni, o il
cardinale preposto o il segretario. La dirigenza, insomma. Ma di questo ne
parlerò sotto confessione solo con il Santo Padre".
Di chi è amico
Nattino?
"Non lo so".
Di quanti
correntisti laici parliamo?
"Non ho una cifra precisa, molti
sono stati mandati via. Erano soprattutto gli amici di quello che era il
delegato della sezione straordinaria quando c'ero io, Paolo Mennini (ha
lasciato l'Amministrazione nel novembre 2013, ndr), e dei suoi collaboratori.
C'erano nomi eccellenti, tra i correntisti. Non mi risulta però che ci fossero
politici italiani".
Che vantaggi offre
un conto Apsa?
"È esente da tassazione e agisce
in un altro Stato, per cui può entrare e uscire denaro dal Vaticano a nome
dell'Apsa".
Quindi può sevire
anche a riciclare?
"C'erano servigi e cortesie che
non erano confacenti all'ufficio, a livello di operazioni finanziarie ".
Quanti soldi sono
transitati?
"Tantissimi, i clienti ricchi
non spostano certo 100 euro".
Lei ha sostenuto di
averne parlato con il cardinale Tarcisio Bertone, ma lui ha smentito di averla
incontrata.
"Appena fu nominato segretario
di Stato, lo incontrai alla Torre San Giovanni una prima volta, poi una seconda
nel salotto della segreteria di Stato. Gli parlai degli abusi e delle anomalie
nella contabilità, per difendere la dignità della Santa Sede".
Lui come reagì?
"Mi ascoltò, ma poi non ha fatto
niente. Ne ho parlato anche ad altri superiori della Segreteria di Stato, ma
furono solo buchi nell'acqua. L'Apsa era diventata come una proprietà privata,
che non portava più servigi alla Chiesa né opere di carità".
Ma chi erano i
proprietari?
"I capi della gestione, guidati
da fame di potere e rivalità. La prima battaglia che feci era per un terreno
che valeva cento e lo volevano vendere a dieci, poi qualcuno mi minacciò
facendomi capire che non era il caso di insistere ".
Da chi erano
protetti?
"Da alcuni cardinali. Ma non è
detto che sapessero cosa succedeva davvero all'Apsa, dipende da come venivano
dette loro le cose. Forse avrei dovuto alzare la voce, denunciare davanti a
testimoni. Ma ho la coscienza a posto ".
Davvero? Con due
processi in corso e un terzo forse in arrivo?
"Io ho servito la chiesa e non
me ne sono servito".
Non ha mai
sbagliato niente?
"Ho combattuto contro tutti e
non mi sono mai sporcato le mani. Non ho niente da rimproverarmi ".
Conosce Francesca
Choauqui o monsignor Balda?
"Mai visti né sentiti".