Sul dibattito Polo/D'Alema sulle droghe la posizione dei radicali è
stata ripresa solo dal Giornale, dall'Unità e dal Messaggero. Gli altri
hanno pubblicato dichiarazioni di una decina di politici, più o meno
esponenti di qualcosa, raramente esposti sul fronte delle politiche sulle
droghe La Stampa di Torino è riuscita a fare peggio di tutti. Non solo
censura la posizione radicale ma addirittura sostiene che "I radicali storicamente
antiproibizionisti" sono confluiti nel Polo.
Ci piacerebbe sapere a quale scuola si ispira questo giornalismo straccione
e burocratico che distorce la realtà e censura una forza politica che
alle europee è stata secondo partito in Piemonte. I radicali storicamente
antiproibizionisti non sono confluiti né nel Polo né nell'Ulivo
ma si trovano nelle aule giudiziarie imputati per disobbedienza civile contro
le leggi criminogene sulle droghe. Ci dispiace dunque per i lettori del giornale
di Agnelli : evidentemente sarà concesso loro di saperlo soltanto quando
sarà rottamato anche, insieme alle auto della "famiglia", questo tipo
di giornalismo.