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1993 07 30 * Camera, Interrogazione a risposta orale - senza risposta * MAIOLO Tiziana, MISTO (Forza Italia)

Legislatura: XI

Ramo: Camera

Tipo Atto: INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

Numero atto: 3/01320

Data presentazione: 30-07-1993

Seduta di presentazione: 228

PRESENTATORE: MAIOLO Tiziana (MISTO)

STATO ITER : Iter in corso

DESTINATARI : MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA 30-07-1993

Testo dell'Atto

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: numerosi provvedimenti adottati dal Ministro di Grazia e Giustizia sono intesi a limitare fortemente i diritti nell'ambito carcerario dei cittadini detenuti;

la decretazione 20 luglio 1992 con la quale è stato disposto il regime di cui all'articolo 41-bis, comma 2, della legge penitenziaria, ha ricevuto conferma con i decreti ministeriali del 16 luglio 1993, i quali prorogano al 31 gennaio '94 il regime speciale concernente numerosi detenuti;

le limitazioni imposte, lungi dal rappresentare eccezioni ai benefìci ai detenuti, costituiscono agevolazione, benché involontaria, di condizioni di degrado del detenuto, tanto che ne viene compressa sul piano fisico, psicologico ed intellettuale ogni dignità della personalità;

in particolare viene attuata una politica medioevale di isolamento pressoché totale della persona, tanto da impedire corrispondenza e da limitare i colloqui con gli stessi familiari ad uno solo al mese, nonché la ricezione di pacchi contenenti generi ed oggetti igienico-alimentari, oltre al divieto di dedicarsi a qualunque attività ricreativa o sportiva od attività di lavoro artigianali;

le motivazioni dell'incredibile serie di iniqui provvedimenti sono insieme incostituzionali e capziose, giacché essi sono del tutto avulsi da indicazioni personalizzate di pericolosità per i singoli destinatari e d'altra parte, si richiamano agli infami episodi di stragi avvenuti quando i detenuti destinatari dei decreti erano già ristretti in carcere in condizione di regime speciale, sicché è da escludere ogni collegamento - d'altra parte neppure ipotizzato da alcuno - tra i medesimi e gli episodi criminosi richiamati;

la stessa Corte Costituzionale ha segnalato la inopportunità se non proprio l'antigiuridicità del ricorrente estremo rigore dei decreti ministeriali in oggetto -: se il Ministro intenda, per tutte le ragioni socio-giuridiche sopradette, e soprattutto per la recente pronunzia della Corte Costituzionale, revocare detti provvedimenti ministeriali o ridurre il dispositivo quanto alla limitazione dei diritti dei detenuti e la durata.

(3-01320)