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2000 09 26 * promemoria interno di Francisco Thoumi, responsabile del World Drug report 2000

Come concordato quando Lei mi ha assegnato la coordinazione della pubblicazione del World Drug Report 2000, Le invio un breve resoconto di questa esperienza e accludo qualche suggerimento per il futuro.

Quando ho assunto questo incarico, la squadra addetta al World Drug Report stava lavorando da due anni. Essa aveva seguito uno schema da Lei approvato all'inizio del progetto e aveva già elaborato bozze esaurienti della maggior parte dei capitoli. Per ultimare il lavoro è stato necessario rivedere alcuni capitoli, riscriverne altri, e curare l'edizione del manoscritto in merito a stile e contenuti in modo da assicuraci che non vi fossero inesattezze. Come Le ho accennato all'epoca, né Lei né io saremmo stati pienamente soddisfatti del prodotto finale perché il progetto era già in fase avanzata, era necessario rispettare la scadenza a breve termine e pertanto dovevamo lavorare con quanto già avevamo. Ho potuto solamente prometterLe che il prodotto finale sarebbe stato di buona qualità e che sarebbe stato un contributo importante alla letteratura e che l'ODCCP avrebbe potuto andarne fiero.

Ultimare il World Drug Report è stato estremamente difficile. Avrei voluto che quanti lavoravano al Rapporto avessero potuto interagire in modo più diretto con Lei, considerato il fatto che era molto difficile, e a volte impossibile, immaginare che cosa Lei volesse o pensasse che avrebbe dovuto trovarsi in un particolare capitolo. A dire il vero il problema consisteva semplicemente nel fatto che la maggior parte dei professionisti non riceveva da Lei direttive chiare e temeva una Sua possibile reazione negativa. Talvolta ho avuto l'impressione che l'intera squadra fosse impegnata nella risoluzione di un rebus nel tentativo di indovinare che cosa Lei volesse. La recente decisione di servirsi di un autore esterno per scrivere un'introduzione generale che presentasse gli argomenti principali ha ulteriormente ritardato la produzione in quanto è stato necessario attendere che una tale introduzione fosse ultimata per controllarne la consistenza e verificare che non fosse in contraddizione con quanto affermato nel resto del volume. Inoltre, alcuni dei professionisti ai quali era stato chiesto un contributo sono stati costantemente riassegnati a nuovi incarichi e, pertanto, non hanno potuto dedicarsi completamente al compito imminente. In particolare ciò è accaduto a quanti lavoravano ai profili nazionali e al direttore della banca dati sulle droghe. Più specificamente il lavoro è andato incontro a frequenti interruzioni perché il signor Pietschmann ha ricevuto incarichi urgenti da Lei e dal signor Von der Schulenburg. In realtà, ad eccezione della signora Tullis, tutte le persone che lavoravano a questo progetto avevano molte altre cose da fare. Di fatto la squadra che ha lavorato al World Drug Report era formata da collaboratori part-time.

Lavorare con i signori Chawla, Moican e Pietschmann è stato un vero piacere. Questo gruppo ha dimostrato un grande impegno verso il World Drug Report, è altamente professionale e possiede un buono spirito di squadra. In realtà, in un'organizzazione nella quale la maggior parte dei professionisti lamentano la mancanza di collaborazione da parte dei colleghi, lavorare con questo gruppo ha avuto l'effetto di una ventata d'aria fresca. Ciascuno di loro è un vero professionista nella sua particolare area di specializzazione. Mi sento anche in dovere di encomiare il signor Chawla per le sue doti manageriali che hanno contribuito ad amalgamare con successo le varie persone e al pregevole lavoro della sua squadra. La signora Tullis ha dato prova delle sue doti organizzative e ha fatto ogni sforzo per mantenere la produzione entro i tempi stabiliti in circostanze estremamente difficili. Ha inoltre contribuito in modo significativo al contenuto del rapporto. Il signor Pietschmann è un professionista di alto livello e ha lavorato in circostanze molto stressanti. Il signor Moicean è un professionista di categoria junior che ha superato ogni mia aspettativa.

Mi disturba il fatto che così tardi Lei voglia cambiare lo schema di base di questo rapporto, eliminare alcuni capitoli e ridurne altri. Il Capito 3 sulle droghe sintetiche è molto importante. Come Lei ben sa, queste droghe costituiscono una fiorente industria illegale. Trovo difficile pensare a un World Drug Report senza un capitolo a loro dedicato. Esse sono fra gli argomenti più attuali dei mass media. Nel corso degli ultimi mesi sia Newsweek che Time hanno dato molto spazio a questo problema in costante crescita. Inoltre non esiste letteratura che contenga le informazioni e l'analisi fornite in questo capitolo. È possibile che Lei possa trovare il capitolo sterile e per certi versi di difficile lettura, in ogni caso è proprio con questo capitolo che diamo il nostro maggiore contributo nel campo della conoscenza delle droghe illegali. Sfortunatamente acquisire una conoscenza talvolta può non essere piacevole. Desidero inoltre encomiare gli sforzi e la collaborazione della signora Barbara Remberg, autrice di questo capitolo, che ha prestato molta attenzione ai commenti e ai suggerimenti fatti da me e dal signor Chawla. Trovo inoltre difficile concepire un World Drug Report senza un capitolo sulla marijuana, la legalizzazione delle droghe e il legame tra droghe illegali e crimine organizzato.

Sin dall'inizio mi sono attenuto a quanto viene affermato nell'ultima pagina del precedente rapporto, "Il World Drug Report è un'analisi esaustiva e autorevole della questione delle droghe illegali e delle sue ramificazioni globali". E inoltre, "Questo rapporto, commissionato dall'UNDCP, ci conduce oltre la retorica che di norma circonda questo argomento e fornisce spiegazioni pragmatiche e concise di molti aspetti della questione delle droghe illegali". Non metto in dubbio la Sua autorità decisionale per quanto attiene cosa includere nel rapporto. Comunque, Le chiedo un favore personale: se il World Drug Report dovesse essere pubblicato come Lei suggerisce, cioè comprendente solo l'introduzione, un capitolo sulle tendenze, un capitolo sulla riduzione della domanda, un capitolo sugli sviluppi alternativi, escludendo le sezioni che riguardano le coltivazioni illegali e i profili nazionali, sarei molto grato se il mio nome non comparisse affatto come membro della squadra che ha elaborato il rapporto. La mia preoccupazione è che un tale rapporto risulterebbe una pubblicazione incompleta e descrittiva e sento che la mia reputazione professionale ne risentirebbe se il mio nome venisse associato ad esso.

Date le circostanze, vedo molte nuvole all'orizzonte del World Drug Report. Sono conscio del fatto che l'ODCCP è impegnato dall'UNGASS-1998 a presentare un rapporto ogni due anni. Sfortunatamente l'ODCCP non possiede né le risorse né l'organizzazione per produrre un rapporto di qualità ogni due anni. Durante gli anni '70 e '80 ho fatto parte di diverse squadre che hanno curato i rapporti annuali sul Progresso Economico e Sociale della Inter-American Development Bank sull'America Latina e i Caraibi e queste esperienze mi hanno permesso di valutare i requisiti necessari per la stesura di un buon rapporto. Primo, i contenuti dettagliati devono essere concordati e non devono essere modificati. Secondo, dovrebbe essere assegnata una squadra al progetto il quale dovrebbe costituire priorità assoluta per ciascun membro della suddetta squadra. In altre parole la quantità di tempo che ogni professionista assegnato alla squadra dovrebbe dedicare al World Drug Report dovrebbe essere rispettato a qualunque costo. Terzo, dovrebbe essere istituita una commissione di revisione che dovrebbe esaminare ogni bozza a mano a mano che esse vengono stese. La risposta della commissione dovrebbe essere veloce. Se necessario, dovrebbero essere assunti revisori esterni per capitoli o argomenti particolari. Quarto, alcuni capitoli, principalmente quello quantitativo sulle tendenze e sui profili nazionali, potrebbero consistere in aggiornamenti di precedenti rapporti. Nel caso in cui questi due capitoli costituissero il nucleo centrale del rapporto, alcune notizie di rilievo attirerebbero l'attenzione dei giornalisti, ma il rapporto sarebbe di scarsa utilità per la maggior parte degli addetti sul campo che hanno bisogno di molto di più di una descrizione del fenomeno droga. In realtà noi abbiamo alcuni professionisti che lavorano alla stesura di 15 profili nazionali mentre altre istituzioni quali la World Bank e altre agenzie delle Nazioni Unite, come la Commissione Economica per l'America Latina, impiega diverse figure professionali per ogni nazione. È vero che i nostri uffici sul campo contribuiscono a tali profili, però noi non abbiamo uffici in molti paesi e le nostre rappresentanze sono orientate ai progetti e mancano di personale in grado di elaborare analisi significative delle nazioni, sull'economia e le istituzioni sociali di ogni nazione. Con le nostre risorse possiamo produrre solo rapporti descrittivi pieni di luoghi comuni e privi di analisi originali.

C'è stato un monumentale spreco di risorse nella produzione dell'attuale World Drug Report. La sezione ricerca ha dedicato ad esso moltissime risorse e ha anche commissionato numerosi box, articoli e contributi esterni. Alla fine Lei ha deciso che molti di questi non sarebbero stati pubblicati. Inoltre è stato dedicato a questo progetto molto del mio tempo e di quello della signora Joyce. Francamente per produrre un rapporto che rispetti i termini che Lei adesso suggerisce, non ci sarebbe stato affatto bisogno di affrontare tutto questo processo.

Comprendo e rispetto il Suo desiderio di avere l'ultima parola su quanto affermato nel rapporto. Comunque, come ho già avuto modo di affermare durante alcune delle nostre conversazioni, temo che Lei stia concentrando troppe decisioni dell'ODCCP nelle Sue mani e, in tutta franchezza, Lei non ha il tempo necessario per occuparsi in modo esaustivo di tutte quante. Come Le ho detto prima, affinché l'ODCCP lavori con efficienza è di fondamentale importanza che Lei decentralizzi alcune decisioni. Nel caso specifico del World Drug Report Le devo dire che, senza volerlo, Lei è diventato un impedimento. La prima bozza del rapporto Le è stata consegnata nel novembre 1999. Ha ricevuto la versione definitiva nell'aprile 2000 e ha espresso soltanto alcuni commenti generali sul fatto che non Le piaceva. Nel memorandum nel quale Lei mi assegnava la coordinazione del rapporto Lei ha fissato alcune scadenze che io ho cercato di rispettare. Comunque la difficoltà nell'interagire con Lei hanno finito con l'ostacolare il rispetto di tali scadenze.


Francisco Thoumi