Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

2001 04 12 * World Drug Report 2000 :contenuti, omissioni e manipolazioni - Documento della Prof. Carla Rossi Membro del Consiglio di amministrazione dell'OEDT (osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze) inviato ai membri della Commissione libertà e diritti dei cittadini, giustizia ed affari interni del Parlamento europeo

Carla Rossi
Dipartimento di Matematica
Università di Roma "Tor Vergata"
Via della Ricerca Scientifica
00133 Roma

 

 1. Giudizio generale

Analizzando il neonato WDR 2000, non si può fare a meno di confrontarlo con il "fratello maggiore" WDR 1997.

Un primo aspetto inquietante emerge dal confronto del numero di pagine, dei contenuti, dell'assunzione di responsabilità da parte di un gruppo di lavoro chiaramente identificato, della lunghezza dell'introduzione da parte dell'Executive Director rapportata al contenuto informativo, della presenza di interventi specifici di autorevoli esperti internazionali.

Tabella 1. Confronto qualitativo e quantitativo dei volumi WDR 1997 e WDR 2000.

 

WDR 1997

WDR 2000

Numero di pagine

332

172

Titoli dei capitoli

1-Recent trends and development in cultivation, production, trafficking and consumption - an overview,
2-Theories and interpretations of illicit drug use,
3-The health and social consequences of drug abuse,
4-The illicit drug industry: production, trafficking and distribution,
5-Drugs and public policy,
6-Strategic programmes,
7-Country profiles.

1-Recent trends in production, trafficking and consumption: an overview,
2-The three pillars of demand reduction: epidemiology, prevention, treatment,
3-Alternative development.

Numero pagine di introduzione

1

21

Esistenza gruppo di lavoro specifico e assunzione di responsabilità

Si

No

Numero di interventi specifici di autorevoli esperti internazionali

6

Nessuno

Le informazioni riassuntive della Tabella 1 mettono chiaramente in luce l'impostazione limitativa e limitante del WDR 2000. Desta inquietudine, in particolare, la sistematica esclusione di informazioni quantitative sul mercato nero e sul riciclaggio (Cap. 4 WDR 1997), di informazioni sulle politiche implementate a livello nazionale ed internazionale e sui programmi strategici (Capp. 5 e 6 WDR 1997) e di informazioni quantitative rilevanti sull'andamento del fenomeno fornite dai Country profiles (Cap.7 WDR 1997). Ritengo che l'esclusione di tali argomenti, forse inizialmente preventivati, sia spiegabile alla luce delle interpretazioni falsate e delle manipolazioni di dati e informazioni a supporto di una evidente tesi di autodifesa, chiaramente espressa nelle 21 pagine di introduzione. Tali interpretazioni non avrebbero potuto coesistere con informazioni esaurienti sui temi esclusi, come è possibile dimostrare utilizzando vari dati di fonti ufficiali nazionali ed internazionali e come viene esemplificato nel seguito, anche sulla base di alcune informazioni chiave pur presenti nel WDR 2000, in particolare, quanto riportato nel BOX 1A alle pagine 36-38 (grafici riportati nel Grafo 1) e nella Figura 17 a pagina 39 (riportata nel Grafo 2).

Dall'analisi delle informazioni del BOX e della figura, si evince, infatti, il trend continuamente in crescita del mercato e dell'uso di droghe a livello planetario. Il box potrebbe avere come titolo: il fallimento delle politiche di supply reduction a livello planetario, vediamo perché.

Grafo 1. Figure riportate nel BOX 1A alle pagine 36-38 del WDR 2000.

img01

Dalle figure 13 e 14 del Grafo 1, si evince che l'andamento dei sequestri segue esattamente (proporzionalità diretta) l'andamento della produzione. In altre parole, più si produce e più si sequestra. La proporzione di quantità sequestrata è, quindi, costante rispetto alla produzione e questo implica che si possa considerare come una specie di tassa fissa che i trafficanti pagano e che, comunque, è ben inferiore, come proporzione, alle tasse pagate da un qualunque commerciante per esercitare la sua attività (dalla pubblicazione UN ODCCP Global Illicit drug trends 2000 apprendiamo che tale tassa, chiamata "interception rate, non supera il 17% per gli oppiacei e il 46% per la cocaina in anni recenti). Le figure 15 e 16 dello stesso Grafo 1 evidenziano come l'ammontare dei sequestri sia direttamente proporzionale al consumo misurato, per il caso dell'eroina, dai decessi e, per la cannabis, dalle rilevazioni dirette (survey data) tra i 18-enni americani. Queste figure confermano quanto già evidenziato dalle due precedenti: più cresce il mercato e più crescono i sequestri. L'efficacia delle azioni di sequestro non cambia e rimane piuttosto bassa. Il Box, quindi, ci fornisce l'unica informazione reperibile nel volume sull'andamento globale dell'impatto delle politiche attuali sul mercato della droga e non è positiva.

Le quattro figure considerate non ci dicono, però, nulla sugli andamenti nel tempo del mercato e del consumo. I risultati ottenuti dalle analisi precedenti ci permettono, comunque, di affermare che se nel tempo i dati mostrano un aumento nei sequestri dietro c'è, con ragionevole certezza (data dai valori dei coefficienti di correlazione mostrati sopra, tutti molto vicini all'unità), un identico aumento del mercato e del consumo.

Allora consideriamo il Grafo 2 in cui si riporta la Figura 17 pubblicata a pagina 39 del WDR 2000.

Grafo 2. Figura 17 di pagina 39 del WDR 2000.

img02

L'andamento della curva è chiaramente crescente, la conclusione che si trae è che il mercato e il consumo dell'eroina sono in costante aumento a livello mondiale a partire dall'inizio degli anni '80.

Naturalmente, questo non implica che in ogni paese l'andamento sia quello mostrato, ma solo che la media mondiale è in aumento. Ciò significa che, se in qualche paese si osservano delle diminuzioni nel consumo di eroina, ci sono altri paesi in cui il consumo è tanto in aumento, non solo da compensare le diminuzioni, ma da produrre, comunque, a livello globale un andamento crescente come quello mostrato in figura. In altre parole, si osserva un fenomeno ben noto agli economisti: quando un mercato si contrae per naturale saturazione o magari anche per qualche effetto di interventi a livello locale, ci si sposta geograficamente ad aprirne un altro che compensa ampiamente le perdite del primo. Tutto questo contraddice ogni presunto e propagandato effetto positivo delle attuali politiche a livello mondiale. Del resto, nello stesso WDR 2000, si trova la sintesi dei risultati dei questionari standard ARQ, che riportiamo nella Tabella 2, da cui si evidenzia una sostanziale diffusione e ampliamento dei mercati delle droghe a livello mondiale per tutte le sostanze in generale, ma soprattutto per le sostanze stimolanti che costituiscono "la nuova moda" (+100% dei paesi riportano trend in aumento nel 98 rispetto al 92). Se guardiamo nel dettaglio la situazione riferita all'eroina, invece, osserviamo proprio l'effetto di saturazione di vecchi mercati e apertura di nuovi, infatti aumentano sia i paesi che riportano una diminuzione nell'uso (saturazione), sia quelli che riportano un aumento (nuovi mercati). Nel complesso, comunque, come evidenziato dal grafico precedente, a livello mondiale, prevale complessivamente l'aumento.

Tabella 2. Indicatori di abuso di alcune sostanze (fonte: World Drug Report 2000)

% of countries reporting

Increasing use 1992

Increasing use 1998

Decreasing use 1992

Decreasing use 1998

Substance

Cannabis

40

57

13

13

ATS

25

49

13

13

Heroin

42

47

8

13

Cocaine

33

33

8

3

Opium

10

16

19

11

 

2. Breve analisi dei contenuti dei 3 capitoli del WDR 2000.

  • Il capitolo 1, a parte il BOX citato e alcuni risultati della analisi dei questionari "ARQ", è solo una sintesi (familiarmente potremmo dire un "Bignami") dell'altra pubblicazione citata (UNODCCP Global Illicit Drug Trends 2000) che, però, contiene molte più informazioni e dati. Non è possibile verificare le informazioni e la qualità dei dati forniti che sono di fonte UN ODCCP(le tabelle riportate in appendice del WDR 2000 si riferiscono a questo capitolo).
  • Il capitolo 2 è un collage di analisi su dati di varie fonti, molti disponibili anche in rete, che si potrebbe definire solo sciatto, se non ci fossero delle evidenti manipolazioni su cui si torna specificatamente nel seguito (paragrafo 3 e paragrafo 4).
  • Il capitolo 3, di sole 15 pagine, riporta alcuni casi ed episodi relativi ad interventi internazionali. Non è possibile verificare la correttezza delle informazioni fornite che sono soprattutto considerazioni qualitative basate su informazioni interne.

 

3. Le principali manipolazioni ed omissioni "tendenziose?" su dati di fonte EMCDDA.

Iniziamo dalla Tabella 3 (Table 2 di pagina 93 del WDR 2000), dove si fa riferimento alle stime di prevalenza nazionale di uso problematico di droghe citando come fonti dei dati EMCDDA Annual Report 2000, ONDCP Annual Report 2000 e UNDCP ARQ Data. Limitatamente ai dati che provengono dall'analoga tabella EMCDDA (gli altri non possono essere controllati immediatamente) si riporta:

Tabella 3. Table 2. Estimates for 'problem drug users' per 1000 inhabitants, 
age 15-64 in the late 1990s...

Country

Range of estimates

Mid-range estimate

Mean estimate

Finland

0.5-4.2

2.4

1.9

Sweden

2.5-3.5

3.0

3.0

Denmark

2.9-4.0

3.4

3.6

Norway

3.2-4.6

3.9

3.9

Germany

1.4-3-0

2.2

2.2

Austria

2.9-3.4

3.2

3.2

Ireland

1.9-5.7

3.8

3.4

France

3.2-4.6

3.9

4.1

Spain

3.1-6.6

4.9

4.9

Benelux

2.3-7.7

5.0

2.8

UK

2.3-8.9

5.6

6.2

Italy

4.4-8.3

6.4

6.6

In realtà la definizione di 'problem drug use' data da EMCDDA (Annual Report 2000 pagina 14) è la seguente:

'intravenous or long-duration/regular use of opiates, cocaine and/or amphetamines',

che è assolutamente discordante da quella attribuita a EMCDDA dal WDR 2000 nella didascalia della Tabella.

Ancora più gravi, però, sono le manipolazioni dei dati.

La prima manipolazione è di tipo metodologico e consiste nel calcolare le medie riportate nell'ultima colonna della Tabella 3. Tali medie non hanno alcun significato dato che sono ottenute mettendo insieme in modo scorretto tutte le stime per uno stesso Paese ottenute con i diversi metodi e su dati diversi, come sommare pere e libri, per intenderci. Questo genere di errore può essere attribuito a incompetenza metodologica di chi ha prodotto la tabella e a sciatteria.

La seconda manipolazione non può essere giustificabile in una persona che sia un minimo esperta del problema, a meno che non operi per sostenere una tesi assunta a priori forzando i dati osservati nella direzione voluta dato che, senza manipolazione, la tesi non verrebbe supportata. Per spiegare in parole semplici e perché sia facilmente comprensibile a tutti, si riporta sotto la Tabella originale EMCDDA (Tabella 4), limitatamente alle informazioni di interesse (la tabella completa è sul sito www.emcdda.org).

Tabella 4. National prevalence estimates of problem drug use in the EU and Norway (prevalence rates of problem drug use per 1000 inhabitants aged 15-64 1996-1998).

Country

Overall range of estimates

Finland

0.5-4.2

Sweden

2.5-3.5

Denmark

2.9-4.0

Norway

3.2-4.6

Germany

1.4-3-0

Austria

2.9-3.4

Ireland

1.9-5.7

France

3.2-4.6

Spain

3.1-6.6

Luxembourg

6.7-7.7

Belgium

3.0

Netherlands

2.3-2.7

UK

2.3-8.9

Italy

4.4-8.3

Quindi la stima riportata nel WDR 2000 come stima Benelux non compare nella tabella originale e, quindi, non è di fonte EMCDDA, ma è una elaborazione ad hoc che proviene dalle diverse stime ottenute per Belgio, Olanda e Lussemburgo messe insieme in un indegno minestrone (non è stata neppure fatta la media ponderata tenendo conto della diversa popolazione dei tre paesi). I tre paesi si comportano, invece, in modo completamente diverso rispetto al problema. Basti osservare che nel piccolo Lussemburgo i valori sono più che doppi rispetto al Belgio e tripli rispetto all'Olanda. Credo che un'operazione come quella compiuta nel costruire la Tabella del WDR 2000 non possa che essere stata decisa per oscurare i dati olandesi, tanto più positivi di tutti gli altri, utilizzando un trucco ignobile. Particolarmente grave è l'operazione, non solo da punto di vista strettamente metodologico, infatti si suggerisce che i dati, così come vengono presentati, siano di fonte EMCDDA e non si fa alcun cenno a sintesi effettuate ad hoc.

D'altra parte, si legge a pagina 93 del WDR 2000 il seguente commento:

Estimates for Western Europe indicate that "problem drug use" affects on average 4 1/2 persons per 1000 inhabitants age 15-64 (mean estimate of 15 countries). Estimates range from an average 2-3 in Finland and Sweden and some other countries of continental Europe, including Germany and Austria, to level around 4 in France, 5 in Spain and 6-7 in the UK, Switzerland, Italy and Luxembourg.

Che possiamo confrontare con il commento alla Tabella originale, riportato nel rapporto 2000 dell'EMCDDA (pagine 14-15):

...Prevalence rates seem highest in Spain, Italy, Luxembourg and the UK...and lowest in Belgium, Germany, the Netherlands, Austria, Finland and Sweden...Intermediate rates are reported in Denmark, Spain, France, Ireland and Norway.

E' singolare che nel WDR 2000, dall'elencazione originale EMCDDA dei Paesi a più bassa prevalenza siano scomparsi proprio il Belgio e l'Olanda, mentre rimangono ben in evidenza la Finlandia (poco rilevante) e, soprattutto, la Svezia che, invece, nella tabella originale risulta comunque avere una prevalenza media paragonabile al Belgio e certamente superiore all'Olanda. Rimane, invece, il commento esplicito sul Lussemburgo, che non è coerente con la tabella in cui i tre paesi (Belgio, Olanda e Lussemburgo) sono aggregati nel Benelux. In questo caso, lasciare esplicitamente il Lussemburgo equivale a suggerire un analogo comportamento per l'intero Benelux che, ovviamente, è assolutamente falso.

Un'altra manipolazione riguarda il grafico presentato come Figura 11 a pagina 99 e che si dichiara essere di fonte EMCDDA. La figura è riportata nel Grafo 3. Il commento alla figura stessa è riportato nel BOX successivo.

Grafo 3. Figura 11 a pagina 99 del World Drug Report 2000.

img03

Commento alla figura 11 di pagina 99 riportato nel WDR 2000.

Data provided by the European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction suggest that a stabilization - following a strong intensification of demand reduction efforts - was actually achieved in the countries of European Union in the 1990s. Following strong increase in the 1980s, the number of acute drug deaths stagnated in the European Union in the 1990s. If the trends of the 1980s had continued - which might have been the case without appropriate interventions - the number of acute drug-related death cases, less than 7000 a year in the late 1990s, could well have been three times higher in the late 1990s (See figure 11).

In realtà la figura non è di fonte EMCDDA come riportato, infatti, la curva chiara di estrapolazione dei trend non compare in nessun documento EMCDDA, essendo chiaramente un'interpretazione arbitraria e metodologicamente e sostanzialmente scorretta, come pure, non è riconducibile alla fonte citata la curva dei casi osservati. La manipolazione è particolarmente grave perché la didascalia attribuisce l'analisi all'EMCDDA, che invece, nel rapporto 2000, indicato falsamente come fonte, alle pagine 18-19 scrive quanto segue.

Commento EMCDDA

In many countries, acute drug-related deaths increased markedly from the late 1980s to the mid-1990s. This rise has since stabilized in the EU as a whole, but divergent national trends can still be identified.

- In Spain, France and to some extent Germany (although a recent increase was reported), Italy and Austria, acute drug-related deaths have stabilized or decreased. This may reflect levels of problem drug use, reduced injecting and/or increases in access to treatment, including substitution treatment.

- Following few deaths in the early 1990s, Greece, Ireland and Portugal have since reported substantial increases. These may be related to rising heroin use, but also reflect improved recording practices.

- Following significant numbers of drug-related deaths in the early 1990s, increases continue in Sweden, the UK and, to some extent, Denmark. The reasons for this tendency need further investigation.

Come si vede analizzando la fonte, l'Osservatorio europeo non riporta mai dati aggregati a livello sovra-nazionale perché tale aggregazione conduce ad analisi distorte e falsate, sia per la diversa definizione di caso che rende non comparabili i dati di paesi diversi, come ben evidenziato nelle didascalie delle tabelle EMCDDA, sia perché la situazione epidemica relativa all'uso di oppiacei nei diversi paesi è ben diversa. A maggior ragione sono false le estrapolazioni e interpretazioni sulla presunta efficacia di azioni di riduzione della domanda. Non a caso proprio in Svezia, dove la politica repressiva è molto vicina all'impostazione UNDCP, l'andamento dei decessi in anni recenti risulta crescente. L'estrapolazione con una curva esponenziale è chiaramente effettuata per sostenere l'interpretazione che si vuole per forza dare del fenomeno, infatti, tutti quelli che lavorano nel campo sanno che nessun andamento effettivo potrebbe mostrare un trend esponenzialmente crescente indefinitamente essendo il fenomeno "uso problematico di droghe" un fenomeno di tipo epidemico a saturazione (v. bibliografia). Per completezza si riportano nel seguito sia i dati originali EMCDDA (Tabella 5), sia i grafici degli andamenti dei decessi droga-correlati in alcuni paesi, come costruiti a partire dalla tabella fornita dall'EMCDDA e disponibile sul sito (Grafo 4). Le curve sono state normalizzate dividendo ciascuna per il totale dei decessi sull'intero periodo osservato in modo da ottenere grafici comparabili senza alterare gli andamenti qualitativi.

Grafo 4. Andamento dei decessi droga-correlati in alcuni paesi europei.

img04_it

Come risulta evidente, in alcuni paesi si osserva un andamento oscillante ma sostanzialmente costante nel tempo (Olanda) con periodi di crescita e decrescita alternati, in altri si osserva il tipico andamento epidemico a saturazione con una fase di crescita cui segue un andamento decrescente più o meno accentuato (Francia e Germania) mentre un andamento crescente, in modo sostanzialmente lineare, si osserva in Svezia e crescente, di tipo prima esponenziale e poi lineare, in Irlanda. Analoghi andamenti differenziati si osservano negli altri paesi non inseriti nel grafico, ma i cui dati sono riportati in Tabella 5. Non si può quindi affermare che ci sia un trend europeo, ma solo dei trend nazionali ben diversi tra loro e tanto meno si può ipotizzare alcunché su possibili andamenti estrapolati con interpretazioni sulla presunta efficacia di non si sa quale politica europea. Per concludere, ci sono evidenti manipolazioni di dati ufficiali dell'Osservatorio europeo e si tenta di nasconderle attraverso didascalie che suggeriscono lo stesso EMCDDA come autore di quanto riportato. In parole semplici, si fa opera di propaganda e disinformazione con veste scientifica, coprendosi le spalle con l'attribuzione ad un organismo che si è finora sempre dimostrato imparziale nella diffusione delle informazioni, per forzare i dati a sostegno di ipotesi precostituite e che i dati originali, invece, non supportano.

Ci sono almeno altri due casi di evidente manipolazione su dati di fonti diverse da EMCDDA, che riportiamo nel paragrafo 4.

Table 5. Drug-related deaths in some EU countries (source EMCDDA Annual Report 2000, tables at www.EMCDDA.org).

Year

Austria

Denmark

Finland

France

Germany

Greece

Luxembourg

Netherlands

Belgium

Portugal

Spain

Sweden

U.K.

1985

 

150

 

172

324

10

1

40

12

 

143

150

1254

1986

 

109

 

185

348

28

3

42

20

18

163

138

1362

1987

 

140

 

228

442

56

5

23

17

22

234

141

1332

1988

 

135

11

236

670

62

4

33

37

33

337

125

1348

1989

20

123

23

318

991

72

8

30

49

52

455

113

1321

1990

36

115

41

350

1491

66

9

43

96

82

455

143

1339

1991

70

188

34

411

2125

79

16

49

90

121

579

147

1411

1992

121

208

27

499

2099

79

17

43

75

156

556

175

1533

1993

130

210

26

454

1738

78

14

38

80

115

442

181

1615

1994

140

271

35

564

1624

146

29

50

46

143

388

205

1796

1995

160

274

51

465

1565

176

20

33

48

198

394

194

1956

1996

179

266

45

393

1712

222

16

63

 

232

429

250

2150

1997

132

275

 

228

1501

232

9

70

 

235

360

 

2144

1998

108

250

 

143

1674

244

16

61

 

337

310

 

 

Totals

1096

 

 

 

 

 

167

618

570

1744

5245

1962

20561

 

4. Le principali manipolazioni, omissioni ed interpretazioni "tendenziose?" su dati di altra fonte.

Consideriamo la Figura 1 di pagina 96 e la Figura 12 di pagina 115 del WDR 2000. Entrambe sono riportate nel Grafo 5.

Grafo 5. Figura 1 di pagina 96 e Figura 12 di pagina 115 del WDR 2000.

img05 

 

img05bis

La Figura 1 è inserita nel testo a supporto della seguente argomentazione:

The largest funds for systematic research into understanding the problem of drug abuse and for implementing prevention and treatment programmes, have been made available over the last decade in the USA. Spending on demand reduction (research, prevention and treatment) increased at the federal level from US$ 0.9 billion in 1985 to US$ 5.6 billion in 1999, equivalent to US$ 20 per inhabitant (a very high figure by international standards), or a third of all drug control spending in the country. Even if inflation is taken into account, there was a more than fourfold increase in annual spending for demand reduction over the 1985-1999 period. Parallel to increase spending, drug abuse (annual prevalence as well as current use of all drugs as revealed in the annual household survey) fell by some 40% and cocaine abuse fell by as much as 70% over the 1985-1998/99 period. Though changes in human behavior are usually the result of a multitude of factors, the above example indicates, nonetheless, that a massive increase in demand reduction efforts, based on in depth research of the problem, seems to play an important role in curbing drug abuse.

Mentre la Figura 12 è inserita a supporto dell'altra argomentazione:

Modern media campaigns, such as ONDCP's current five-year National Youth Anti-Drug Campaign (US$ 200 million), which started in 1997, use more sophisticated and targeted approaches, developed in close consultation with experts from various behavioural sciences, drug prevention, medicine as well as experts from teen marketing and advertising, and representatives from various professional, civic and community based organisations. The approach has been inter alia, based on evidence that social marketing, which involves all parties concerned, segments the audience and tailors messages, usually obtains better results..... The results achieved thus far are impressive. The strong upward trend in drug use among youths (in contrast to the US population as a whole), observed over the 1991-1996 period, was reversed, notably among the younger age groups. The Monitoring the Future studies, which independently collect data on substance abuse among US high school students, showed that annual prevalence of drug use among 8th graders (14 years-old) in the USA fell between 1996 and 1999 by 12% , and was in 1999 a third lower than could have been expected if the prior upward trend had continued (see Figure 12).

Anche in questo caso per verificare i dati originali e l'interpretazione fornita andiamo alle fonti. Il rapporto completo, relativo alla National Household Survey (SAMHSA) per il 1999, si trova sul sito: www.samhsa.gov/OAS/NHSDA/1999. Naturalmente non vi si trova il grafico della prevalenza annuale aggregata mostrata in Figura 1, che, però, si può facilmente ricostruire a partire dai dati riportati nelle varie tabelle contenenti informazioni molto più dettagliate sull'uso (prevalenza) e sul primo uso (incidenza) delle diverse sostanze in vari strati di popolazione suddivisi per sesso, età, etnia.....

Prima di prendere in considerazione alcuni commenti contenuti nel rapporto SAMHSA, che smentiscono clamorosamente l'ottimistica e semplicistica interpretazione del WDR, osserviamo che la Figura 1, almeno a partire dal 1992, mostra in realtà un trend crescente di uso di sostanze nonostante la crescita, questa sì parallela, degli investimenti. Pertanto possiamo rilevare che il commento riportato nel WDR 2000 omette questo aspetto nascondendolo dietro l'analisi di trend sul lungo periodo, che, però, ammette diverse spiegazioni. A voler essere rigorosi e accurati, bisognerebbe suddividere l'intero periodo in due sotto-periodi: il primo, dal 1981 al 1991, in cui al crescere degli investimenti decresce la prevalenza d'uso, e un secondo periodo, dal 1991 in poi, in cui sembra, invece, che al crescere dell'investimento cresca anche l'uso. Questo mostra che in realtà i due trend (investimenti e uso) sono largamente indipendenti e interpretabili solo studiando i diversi fenomeni in modo ben più approfondito.

Ma leggiamo alcune considerazioni di fonte originale SAMHSA, che smentiscono in modo definitivo l'interpretazione semplicistica e falsata riportata nel WDR 2000 a proposito della Figura 1. Ci limiteremo a due sole sostanze rinviando per le altre analisi al sito citato e ricordando solo brevemente che gli altri trend osservati non sono diversi in modo rilevante da quelli per l'eroina e cocaina e crack. Prendiamo direttamente in considerazione l'indicatore "incidenza di nuovo uso" per la sua efficacia come strumento di monitoraggio dei trend evidenziata nei testi citati in bibliografia e largamente accettata a livello internazionale.

Dal Capitolo 2 del rapporto 1999 (fonte: SAMHSA).

Heroin

There was an estimated 149,000 new heroin users in 1998, not statistically different than the 189,000 new users in 1997 or the 132,000 new users in 1996. Estimates of heroin incidence are subject to wide variability and usually do not show any clear trend.

The rate of heroin initiation for the age group 12-17 increased from below 1.0 during the 1980s to nearly 2 during 1996 through 1998.

Cocaine and crack cocaine

The annual number of new users of any form of cocaine rose between 1994 and 1998 from 514,000 to 934,000. However, this was a lower level than during the early and mid 1980s. Recent initiation was at a lower level than it was at its peak in 1983, when the number of new initiates was estimated to be at 1.6 million.

The rates of initiation among different age groups have been increasing in recent years. In particular, the rate among youths age 12-17 increased from 5.1 in 1992 to 13.1 in 1996, remaining level since then. Historically, most initiation of cocaine use has taken place among young adults age 18-25. The rate for that age group fell from a high 30.5 in 1983 and 1984 to 9.1 in 1994. Initiation rates among this age group have increased to 20.8 in 1998.

The number of new crack cocaine users was 371,000 in 1998. While there has been little change in the overall number of new crack users per year since 1985, the age-specific rate of new use for age 12-17 years has increased from 1.4 in 1991 to 4.8 in 1997 and 3.6 in 1998.

Già quanto riportato nel rapporto citato sopra smentisce anche l'interpretazione ottimistica sull'effetto delle campagne di prevenzione rivolte ai giovani e ricordate a commento della Figura 12. Ma per capire meglio da dove viene e come è stata alterata quest'ultima figura, occorre risalire ai risultati originali della ricerca "Monitoring the Future" che si trovano sul sito:http://monitoringthefuture.org/data/data.html.

In effetti, collegandosi alla pagina relativa all'ultimo rapporto della ricerca citata, si trova una figura diversa da quella tagliata e rimaneggiata riportata nel WDR 2000 come Figura 12. Infatti l'originale è quello riportato nel Grafo 6. Confrontando l'originale con la figura del WDR notiamo subito che la seconda riporta solo un particolare ottenuto da una zoomata sulla curva inferiore dell'originale, tagliando tutto il resto. Inoltre, il presunto trend lineare estrapolato non esiste nell'originale. In parole semplici, si è presa la figura originale, sono state cancellate le due curve riferite agli studenti più grandi che non mostrano un trend coerente con la tesi che si intende sostenere, è stata aggiunta una curva estrapolante arbitraria e non riferibile alla fonte citata, naturalmente senza dirlo in modo che l'autorevolezza della fonte corroborasse l'affermazione, e...il gioco è fatto. Non sembra necessario aggiungere altre considerazioni. E' interessante, però, anche alla luce dei risultati dell'altra survey americana riportati sopra, analizzare brevemente i dati della ricerca separatamente per le diverse sostanze. Infatti, tale analisi evidenzia come l'andamento apparentemente decrescente della curva zoomata, che considera tutte le sostanze insieme, si può riferire solo ad alcune sostanze e solo, come già evidenziato, agli studenti più giovani.

Grafo 6. Figura 1 dal rapporto della ricerca Monitoring the Future, 2000.

img06

Riportiamo i dati nella Tabella 6 e non aggiungiamo ulteriori commenti a numeri che parlano da soli.

Tabella 6. Uso nell'ultimo anno per diverse sostanze, confronto tra la rilevazione 1996 e 2000, valori approssimati (fonte: Monitoring the Future).

 

1996 8th

2000 8th

1996 10th

2000 10th

1996 12th

2000 12th

Ecstasy

2.2%

3%

4.4%

5.6%

4.4%

8.4%

Crack

1.8%

1.8%

2%

2.2%

2%

2.2%

Cocaine

2%

1.8%

3.8%

3.9%

4%

4.3%

Heroin

1.6%

1.1%

1.2%

1.4%

1%

1.5%

Cannabis

19%

17%

34%

32%

35%

36%

A chiusura di questa breve analisi critica del World Drug Report 2000 si può concludere dicendo che: il volume non può considerarsi di alcun valore né informativo né, tanto meno, scientifico, prevalentemente si fa opera di propaganda e disinformazione con veste scientifica, coprendosi le spalle nel presentare dati contraffatti, mediante l'attribuzione di quanto presentato ad enti e organismi che godono di rispetto a livello internazionale, con l'unico immaginabile scopo di forzare i dati a sostegno di ipotesi precostituite per nulla supportate dalle osservazioni epidemiologiche reali.

 

 

Bibliografia essenziale

  1. European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction. Study on incidence of problem drug use and latency time to treatment in the European Union. Report CT.99.EP.05. Lisbon: EMCDDA, 2000.
  2. Hser YI, Anglin MD, Grella C, Longshore D, Prendergast ML. Drug treatment careers. A conceptual framework and existing research findings. J Subst Abuse Treat 1997;14:543-58.
  3. Hughes PH, Rieche O. Heroin epidemics revisited. Epidemiol Rev 1995;17:66-73.
  4. Hunt LG, Chambers CD. The heroin epidemics. New York, NY: Spectrum Publications Inc., 1976.
  5. Ravà L., Calvani M.G., Heisterkamp S., Wiessing L., Rossi C. "Incidence indicators for policy making: models, estimation and implications, UN Bulletin on Narcotics, 2001, in press.
  6. Wiessing LG, Hartnoll R, Rossi C. Epidemiology of drug use at macro level: indicators, models and policy-making. UN Bulletin on Narcotics, 2001, in press.