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2014 02 07 * Partito Radicale * Senato * lettera a Marco Pannella * Maurizio Turco

Durante i lavori del Senato del Partito radicale che si sono tenuti l’8 e 9 febbraio, il tesoriere del Partito Maurizio Turco è intervenuto citando ampi stralci di una lettera che aveva inviato a Marco Pannella, Presidente del Senato, che si pubblica integralmente. 

*   *   * 

Roma, 7 febbraio 2014

Caro Marco,
in vista della riunione del Senato del Partito, alla luce di alcuni fatti che sono accaduti e che stanno accadendo, credo che sia ormai non solo opportuno ma necessario e indispensabile procedere a un’opera di verità a fronte di mezze verità o menzogne vere e proprie che corrono via mail, telefono e in incontri privati.
Lo dobbiamo a tutti quegli iscritti che ci hanno fatto e ci fanno ancora fiducia e che sono investiti da chi - con la scusa di renderli partecipi, sapendo tutto e facendo finta di essere anche loro all’oscuro - può meglio manipolare i fatti.
Tutto quello che emerge in modo lampante dal combinato disposto di quanto ha scritto Gaetano Dentamaro come risposta a Valerio Federico
[i] e quanto scrive un compagno come Tony Garrani[ii] con conseguente risposta di Gaetano[iii], è davvero un caso di scuola illuminante. Ed è giusto che Tony Garrani conosca quello che scrive Gaetano Dentamaro, come è giusto e doveroso ripetere tutte le volte che vien richiesto quello che è risaputo[iv] e che magari a chi si iscrive oggi per la prima volta è completamente ignoto.
Consentimi una premessa, anch’essa non è una novità, l’ho già detta nel corso dell’assemblea di Potenza che è stata trasmessa in diretta da Radio radicale. A mia conoscenza, e finora non ci sono state obiezioni, non esiste un'altra esperienza simile alla nostra, cioè quella di un partito libertario con le caratteristiche che gli sono proprie e che Simone Baldelli, Daniele Capezzone, Eugenia Roccella e Roberto Giachetti hanno ben ricordato in occasione della commemorazione di Sergio Stanzani alla Camera dei Deputati
[v]. Così come sono convinto che quest’esperienza sia stata possibile grazie alla tua volontà, caparbietà, esempio, tenuta. E al contributo che ciascuno nella sua individualità e individuale irripetibilità ha dato o tentato di dare. E quindi credo che la prosecuzione di questa esperienza non sarà possibile o meglio, ancora possibile, nelle forme attuali.
Abbiamo retto in questi decenni sulla base di un rapporto fiduciario, non solo nei tuoi confronti ma ciascuno nei confronti dell’altro, che ci ha portato dove siamo; non sono poche le occasioni nelle quali abbiamo rifiutato apparenti e facili scorciatoie in cambio di varie accuse, sospetti ed insulti inannzitutto provenienti dal contesto radicale. Se avessi tempo da perdere potrei dimostrare che
tutti coloro che avevano una brillante idea da opporre a quella del partito, dopo aver abbandonato il partito, hanno subito dopo abbandonato anche la loro idea. O per dirla con Gramsci …”Tutti i più ridicoli fantasticatori che nei loro nascondigli di geni incompresi fanno scoperte strabilianti e definitive, si precipitano su ogni movimento nuovo persuasi di poter spacciare le loro fanfaluche. D’altronde ogni collasso porta con sé disordine intellettuale e morale. Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà”.
Se oggi i rapporti fiduciari per alcuni di noi non hanno valore e per altri non hanno più valore - avendolo avuto fino al momento in cui tale rapporto era evidentemente di convenienza e non di convinzione - hai fatto bene a rilevare che non vi è stato alcuno che abbia messo in dubbio come sino a oggi – e da mezzo secolo, che è un valore in se – sia stata efficacemente retta la baracca; anzi, apprezzamenti e felicitazioni.
Detto questo torno all’oggetto di questa lettera. Onde evitare che si possa avere la possibilità di trasmettere riduzioni false di ragionamenti complessi, è bene che sia fatta chiarezza su quello che oggi è oggetto di massima attenzione: la Roba. Distinguendo tra chi la vorrebbe capitalizzare oggi e chi, comunque, non la vorrebbe perdere domani avendo la certezza - così si pensa e si dice - di sopravviverti. 

Il Senato del Partito radicale
Il primo appunto è sul Senato del Partito radicale. Ho notato con stupore che compagni di lunga data erano meravigliati quando ho fatto presente nel corso dell’ultimo Comitato Radicali italiani che Segretario e Tesoriere del Partito non fanno parte del Senato. Forse hanno anche “dimenticato” che del Senato non hanno mai fatto parte i soggetti imprenditoriali[vi]; mentre abbiamo considerato di fatto parte del Senato il soggetto elettorale[vii]. Ed anche sui soggetti politici[viii] che ne fanno parte ritengo che sia necessario una formale “verifica dei poteri”, sia sull’attualità dell’essere soggetti costituenti che sulle politiche economiche e finanziarie che ciascuno persegue. Così come, anche alla luce dell’emendamento presentato all’ultima mozione del Comitato di radicali italiani[ix] si ha/da l’idea di chissà quali poteri sia titolare il Senato[x] e da alcune cose sentite parrebbe addirittura che sia l’equivalente di una cupola che tutto può. 

La Roba
Il secondo è proprio sulla roba, il patrimonio, gli assetti proprietari. Parliamo in sostanza del soggetto elettorale, la Lista Pannella, in quanto detentrice del 75% delle quote del Centro di Produzione spa (radio radicale) e del 75% delle quote della Tass spa (la sede di Via di Torre Argentina a Roma). Per quanto riguarda 3,5 milioni del patrimonio va chiarito che 1,5 milioni sono un credito nei confronti della Tass spa mentre circa 2 milioni rappresentano una entrata molto ipotetica[xi]

La Lista Pannella (LP)
Sulla LP (Associazione Politica Nazionale Marco Pannella-Notizie Radicali), penso che, a questo punto, dobbiamo mettere da parte la modestia ed evitare che altro silenzio la trasformi in presunzione e quindi tracciare i vari passaggi.
Non credo, per esempio, che sia stata una buona opera quella di rinunciare a denunciare le cose false dette sul Partito e su di te in particolare nel corso dei decenni – mentre apprendo con soddisfazione che con Cecilia Angioletti avete denunciato il cosiddetto Guido Tricarico – compresa la menzogna scritta, purtroppo e me ne dispiace davvero, da un attento lettore e nostro profondo conoscitore nonché ex deputato radicale
[xii] apparso sul Foglio ancora il 2 marzo 2007 “Del resto ha (Pannella, ndr) già provveduto a farsi attento proprietario unico dei beni materiali e dei sigilli rappresentativi della famiglia radicale, e a esercitare il suo indubbio fascino per possedere i destini materiali e spirituali dei suoi fedelissimi.”
Innanzitutto la LP NON è nata come forziere, polmone finanziario, cassaforte o chissà quale altra definizione, a volte estrapolata da alcuni tuoi discorsi politici e strumentalizzati come dati tecnico giuridici.
In vista delle elezioni del 5/6 aprile 1992 nel corso delle consuete riunioni allargate che si tengono in vista delle elezioni in cui si decide per consensus, viene deciso che, visto il contesto, l’unico simbolo che avrebbe potuto consentirci un qualche risultato poteva essere la presentazione di una lista denominata “Marco Pannella”. Non ci furono né votazioni né colpi di mano ma, ripeto, come di consueto agimmo per consensus; anche nel decidere che, per ottemperare alla presentazione delle liste, si recassero dal Notaio - il che avvenne il 21 febbraio 1992 - Marco Pannella, Maurizio Turco, Laura Arconti, Rita Bernardini, Aurelio Candido[xiii] nonché Vittorio Pezzuto e Marco Taradash in seguito decaduti. Alle elezioni la LP ottiene l’1,2% ed elegge 7 deputati[xiv].
Il 27 e 28 marzo 1994 alle elezioni anticipate per il rinnovo del Parlamento italiano la LP si presenta con il simbolo “Lista Pannella Riformatori” ed elegge una senatrice
[xv]; grazie ad un accordo elettorale - senza entrare nella coalizione - con il Polo della Libertà ed il Polo del Buon Governo elegge altri sei deputati[xvi] e un senatore[xvii]. Alla Camera nella quota proporzionale anche se non supera lo sbarramento del 4%, raggiunge il 3,5% nonostante fosse assente in 7 Regioni[xviii].
Il 12 giugno 1994 alle elezioni europee la LP si presenta con il simbolo “Lista Pannella Riformatori”, ottiene il 2,13% e due eletti
[xix].
Nel gennaio 1995 Silvio Berlusconi nomina Emma Bonino commissario europeo.
Il 23 aprile 1995 alle elezioni regionali la LP si presenta con il simbolo “Lista Pannella Riformatori” e non ottiene eletti.
Il 21 aprile 1996 alle elezioni anticipate per il rinnovo del parlamento italiano la LP si presenta con il simbolo “Lista Pannella Sgarbi”, elegge un senatore
[xx] mentre alla Camera ottiene l’1,88% e nessun eletto.
Il 13 luglio 1997 il Movimento dei Club Pannella-Riformatori si scioglie prendendo atto “dell’avvenuto compimento del mandato e del conseguimento delle ragioni associative e sostitutive” e “affida all’associazione politica nazionale “Lista Marco Pannella” l’utilizzo e la tutela, anche in sede giudiziaria, del proprio simbolo, della propria immagine e della propria reputazione”. Eredità politica dunque, non 1 lira.
Nel 1999 si decide di investire parte del patrimonio, paradossalmente valorizzandolo, in quello che fu definito un missile a tre stadi: campagna Emma for President, elezioni europee alle quali la LP si presenta con il simbolo “Emma Bonino” in cui con l’8,45% ottiene sette eletti[xxi]; infine una campagna su 20 quesiti referendari[xxii]. La campagna Emma for President costò 1,5 miliardi di lire, quella elettorale 15 miliardi ed ottenemmo un rimborso di 14 miliardi, la campagna referendaria costò 10 miliardi[xxiii]. Tutte queste operazioni furono gestite da Marco Cappato coadiuvato da Danilo Quinto.
Il 16 aprile 2000 alle elezioni regionali la LP si presenta con il simbolo “Emma Bonino” ed ottiene in Piemonte il 4,46% e 2 eletti; in Lombardia il 3,39% e 3 eletti.
Nel 2000 Marco Pannella riesce a far intestare alla Lista le quote societarie del Centro di Produzione e della Tass appartenenti a persone fisiche[xxiv]. Contrariamente a quanto si sostiene non v’è stata mai decisione che quelle quote fossero d’altri che non delle persone cui erano intestate e che il ritenerle patrimonio comune è solo una convenzione politica senza alcun fondamento giuridico. In altre parole, gli intestatari avrebbero potuto venderle e incassare i proventi della vendita senza che alcun soggetto fisico o giuridico avrebbe potuto eccepire alcunché.
Nel 2001 alle elezioni per il rinnovo del parlamento italiano, alla Camera la LP si presenta con il simbolo “Lista Bonino” e ottiene il 2,24% e nessun eletto.
Nel 2004 alle elezioni europee la LP si presenta con il simbolo “Emma Bonino” ottiene il 2,25% e due eletti
[xxv].
Nel 2009 alle elezioni europee la LP si presenta con il simbolo “Emma Bonino-Marco Pannella” ottiene il 2,43% ma a causa della riforma elettorale che aveva messo uno sbarramento del 4% non ottiene eletti.
Il 28 marzo 2010 alle elezioni regionali la LP si presenta con il simbolo “Emma Bonino-Marco Pannella”. In Piemonte a sostegno della candidata del centro sinistra Mercedes Bresso ottiene lo 0,72% e nessun eletto; in alcune province della Toscana con un proprio candidato Presidente che ottiene lo 0,79% e lo 0,55% la lista; in Lazio a sostegno di Emma Bonino, candidata del centro sinistra, la lista ottiene il 3,30% e due eletti
[xxvi]; in Campania a sostegno del candidato del centro sinistra Vincenzo De Luca ottiene lo 0,45% e nessun eletto; in Puglia a sostegno del candidato del centro sinistra Nichi Vendola ottiene lo 0,30 % e nessun eletto.
Il 15 maggio 2011 al Comune di Bolzano la LP si presenta con il simbolo “Emma Bonino-Marco Pannella” in sostegno del candidato del centro sinistra Luigi Spagnolli, ottiene lo 0,9% e un eletto
[xxvii] grazie alla vittoria del candidato Sindaco.
Il 15 maggio 2011 al Comune di Milano la LP si presenta con il simbolo “Emma Bonino-Marco Pannella” in sostegno del candidato del centro sinistra Giuliano Pisapia, ottiene l’1,72% e un eletto
[xxviii] grazie alla vittoria del candidato Sindaco.
Il 6 maggio 2012 la LP sostiene la lista della Federazione dei Verdi al Comune di Pistoia in sostegno del candidato del centro sinistra Samuele Bertinelli che viene e eletto, la lista ottiene l’1,29% e nessun eletto.
Il 24 febbraio 2013 alle elezioni per il rinnovo del parlamento italiano, alla Camera la LP si presenta con il simbolo “Amnistia Giustizia Libertà”, ottiene lo 0,19% e nessun eletto. Nella stessa data si tengono le elezioni regionali in Lazio, dove la LP si presenta con il simbolo “Amnistia Giustizia Libertà” e un proprio candidato Presidente il quale ottiene lo 0,45% e lo 0,39% la lista.
Il 17 novembre 2013 alle elezioni regionali la LP si presenta in Basilicata con il simbolo della Rosa nel Pugno e un proprio candidato Presidente il quale ottiene lo 0,49% e lo 0,31% alla lista.
Ho riportato la partecipazione alle elezioni per ricordare che dal 1992 ad oggi la LP ha ricevuto dallo Stato per rimborsi elettorali 23,3 milioni di euro spendendone 26,7 milioni (25,5 in spese elettorali e 1,2 milioni restituiti pubblicamente ai cittadini):
la Lista Pannella è l’unico soggetto politico che ha percepito denaro dello Stato a titolo di rimborso elettorale che ha documentato spese, riscontrate dalla Corte dei Conti, per più di quanto ha ricevuto. Per la partecipazione a elezioni comunali, che è avvenuta solo in occasioni particolari, sono stati spesi 0,5 milioni.
Inoltre, dal 1992 ha contribuito con 8,6 milioni di euro alla vita del Partito radicale e delle associazioni Radicali Italiani, Non c’è Pace Senza Giustizia, Associazione Luca Coscioni, Nessuno Tocchi Caino, Associazione Radicale Esperanto. Ed ha interamente devoluto il contributo per l’editoria di partito, pari a 80 milioni di euro, anziché all’informazione di partito - come tutti gli altri soggetti che ne hanno diritto - al Centro di Produzione per il servizio pubblico di Radio radicale. 

Sull’emendamento di Radicali Italiani
Prima di chiudere torno sulla parte di mozione con la quale il Comitato di Radicali italiani vorrebbe chiamare il Senato a dibattere, in particolare, della questione degli assetti statutari e proprietari della galassia radicale. E’ questa una questione – formalmente - improponibile, sia perché non è nelle prerogative del Senato sia perché – formalmente – non esiste una galassia radicale. Diverso è, per l’appunto, non già decidere in una sede informale ma per consensus a cominciare, lo dico giusto per esempio, dalla formazione delle liste e relativa previsione di elezione. Ho voluto sottolineare il passaggio dal consensus alla formalità perché questo è quello che in sostanza oggi ci viene chiesto. 

Sul Contesto interno
Nella ricostruzione dei fatti non può mancare il contesto nel quale viviamo.
Per quanto mi riguarda c’è un passato che non passa e non passerà fino a quando non ci sarà una chiara assunzione di responsabilità politica, cos’altro aspettarsi in una organizzazione che non ha probiviri e alla quale si può iscrivere chiunque? Mi riferisco all’ultimo anno e, in particolare, alle campagne referendarie
Roma si muove e Cambiamo noi. Nell’una e nell’altra sono state raccontate mezze verità o menzogne vere e proprie da parte di dirigenti radicali e di cui non pochi compagni sono a conoscenza, fatti sui quali a tutt’oggi grava un silenzio omertoso. In particolare trovo inspiegabile oltre che incredibile che ad oggi nessuno abbia chiesto scusa in particolare ad Emma Bonino, che ancora in prossimità del Congresso di radicali italiani ha analizzato l’ultimo anno di vita politica radicale a partire da un dato di partenza falso che gli è stato propinato come vero e certo e che – a mio modestissimo parere – ha messo in pericolo l’esistenza stessa dei radicali in questo paese e i cui postumi della menzogna sono a tutt’oggi all’origine dell’ennesimo tentativo di voler farci diventare come gli altri. Menzogna che – sempre a mio modestissimo parere –continua e continuerà a vivere perché, a seconda dei protagonisti, non riconosciuta o non denunciata.

Conclusioni
In queste condizioni, di testo e contesto, è indispensabile un momento di verità, quella dei fatti. Ritengo che sia necessario un passaggio come quello del luglio 2005, quando il tesoriere del Partito fece il quadro degli assetti societari, proprietari e patrimoniali e pose le questioni che oggi ci vengono riproposte e a cui, allora, nessuno intese aderire. Oggi il Comitato di Radicali italiani ha riproposto quelle richieste ovvero, con qualche anno di ritardo, più di uno a quelle richieste ha aderito. La questione oggi non può essere affrontata per consensus - ripeto: così come ci viene richiesto - e quindi i dati formali devono avere una loro … formalità. Ad esempio, rispondendo alla convocazione inviata ieri sera alle 22.03, Yuri Guaiana, segretario dell’associazione costituente Certi diritti ci fa presente che “A termini di Statuto (art. 2.9.4) il Senato è convocato dal suo Presidente con almeno tre giorni di preavviso. Di conseguenza la convocazione attuale non rispetta la norma statutaria.”. Ovvero, dovremmo iniziare i lavori formali non prima delle 22.04 di domenica. All’obiezione si può rispondere o sconvocando la riunione o prendendo atto che si tratta di una riunione informale.
Come ho scritto in premessa non possiamo non partire - formalmente! - da una “verifica dei poteri”, sull’attualità dell’essere soggetti costituenti, sul rispetto dei singoli statuti, sulle politiche economiche che ciascun soggetto persegue e, per quelli che hanno rapporti economici con il pubblico, una verifica sulla correttezza di questi rapporti.
Naturalmente non so dove andremo a finire, insieme o ciascuno per i fatti suoi, comunque grazie a te e al Partito dei chiunque, dei compagni con cui ho potuto spartire il pane della verità e di quelli con cui non voglio spartire quello della menzogna, 

Maurizio

NOTE

[i] Egregio Valerio Federico,
ho ricevuto la tua lettera, l'ho letta e non ho potuto fare a meno di notare che la citazione, apparentemente testuale perché tra virgolette, di un passaggio della comunicazione di Pannella, a cui fai riferimento, è imprecisa poiché manchevole di due parole e di un inciso e addizionata di un gerundio. Un'inezia, si potrebbe pensare; o forse no, dato che le due parole e l'inciso sono espunti senza che ciò sia indicato, come sarebbe stato necessario, dai tre punti di sospensione in parentesi; e l'addizione del gerundio è del tutto arbitraria.
Se queste imprecisioni siano intenzionali o meno non lo so; a me sono subito balzate agli occhi, poiché sono tali da cambiare di segno (cioè di significato) a quanto scritto da Pannella.

Riporto dalla tua lettera il passaggio in questione:
=== inizio citazione lettera di Valerio Federico === Da quanto scritto da Marco Pannella, in una mail inviata a quarantamila persone, risulta che il tesoriere di Radicali Italiani potrebbe essere "costitutivo della Associazione denominata Guido Tricarico assieme al direttore D’Amato e altri", "esercitando la funzione di esorcista del Male” radicale.=== fine citazione lettera di Valerio Federico=== 

Nella lettera di Pannella si trova scritto invece quanto segue:
=== inizio citazione lettera di Marco Pannella === (...)  sicché, senza pregiudizi riterrei che il compagno Valerio potrebbe essere costitutivo anch’egli della Associazione denominata Guido Tricarico assieme, naturalissimamente al direttore D’Amato e altri dediti insieme ad esercitare la funzione di … diciamo … esorcista del Male che evidentemente non solamente rappresentiamo ma più semplicemente saremmo, siamo :-( . === fine citazione lettera di Marco Pannella ===

Come si vede, dalla tua citazione tra virgolette sono espunte le parole: "anch'egli", prima, e l'inciso, tra punti di sospensione: "... diciamo ...". Anche il "potrebbe essere" sta nella lettera di Marco, con quel che precede; e che stia fuori dalle virgolette, anche questo è indicativo.
A mio avviso, " (...) senza pregiudizi riterrei che il compagno Valerio potrebbe essere costitutivo anch'egli della Associazione denominata Guido Tricarico (...)", significa, letteralmente, che Marco effettivamente esprime dei pregiudizi nei tuoi confronti: ti pre-giudica un radicale, e in quanto tale, NON costitutivo ("anche tu"!) di quell'Associazione di quanti sono "dediti insieme a esercitare la funzione di ... diciamo ... eccetera.
E poi c'è l'interpolazione evidente, per me: mettendo tra virgolette quel gerundio ("esercitando") sembra che Pannella ti attribuisca specificatamente quella funzione, quando piuttosto sta parlando dell'esercizio di quella funzione ("...diciamo..." significa, per me, che è una funzione ridicola) a cui sono dediti quegli altri.
Nella tua lettera dici che le parole di Pannella sono false e diffamatorie e chiedi a Pannella di smentirle. Ma che vuol dire? Cosa dovrebbe smentire? Di aver scritto quel che ha scritto, che per me è chiarissimo (nella sua testualità) e significa il contrario di quel che tu sembri invece aver capito? Se c'è falso e diffamazione, compagno Valerio, non si chiedono smentite, ma riparazioni e nelle sedi deputate.
Però nella citazione che tu fai, tra virgolette, c'è quanto basta a far apparire proprio le tue affermazioni come false e diffamatorie nei confronti di Marco Pannella stesso. Senza un pre-giudizio positivo nei tuoi confronti, riterrei anch'io che tu potresti essere "costitutivo di quell'associazione dedita eccetera". A me effettivamente questo pregiudizio manca; anzi, da un paio d'anni a questa parte, mi pare che "Radicali Italiani" stia affermando sempre più una propria specificità "italiana" (di "peste italiana") piuttosto che una specificità radicale, e la querelle sul "tesoretto" ne costituisce per me la dimostrazione più eclatante. Per questo da un paio d'anni a questa parte non m'iscrivo a questa associazione di italiani radicali, mentre continuo, come un fesso, a volere la tessera del Partito radicale, nonviolento transnazionale e transpartito. 

[ii] Caro Marco, conoscendoti e seguendoti da ormai più di trentacinque anni, so bene che non una lira di quello che tutta la galassia radicale ha percepito in questo mezzo secolo è andata sprecata o spesa illecitamente. Ma il problema è un altro. Qui si tratta di stabilire se i conteggi del tesoriere sono esatti, e di dare una risposta puntuale sulle cifre. Inutile sdegnarsi. Allegami una tua valutazione reale del patrimonio dell'area radicale, con una puntuale risposta nei fatti e nelle cifre a questo vergognoso articolo, così potrò farmi un'idea precisa di quello che tu ritieni sia l'attuale stato patrimoniale del movimento. Questo credo sia utile e radicale, perché la "roba" è sempre un punto dolente e dirimente per qualunque comunità di uomini e di idee. Saluti come sempre affettuosi”.
Caro Marco, francamente a me di quello che scrive un sedicente Tricarico su un foglietto online che conta quanto il due di briscola non interessa un gran che. In trentacinque anni di militanza radicale ho letto e sentito di molto peggio, e da fonti ben più autorevoli, per sprecare tempo dietro ad un "giornalettiere". Ben più grave invece, politicamente e umanamente, è la tua accusa al tesoriere di Radicali Italiani di aver scritto e diffuso una relazione patrimoniale distorta nel merito e nei numeri, per fare da sponda attiva ad un gruppo di "complottardi antiradicali" di cui secondo te è membro operante. Caro Marco, come già ti scrissi, questo è il problema: quella relazione è veritiera? Perché se non lo è, tu hai il sacrosanto dovere di indire una conferenza stampa per chiarire coram populo come stanno veramente i fatti e i conti, e hai altresì il dovere di invitare il tesoriere Valerio Federico alle dimissioni. Oppure quella relazione è veritiera, e allora non capirei il perché di tanto accanimento contro chi ha solo svolto il proprio compito con puntualità. Insomma, lascia perdere quei quattro cialtroni del "giornalettismo" e, come già ti chiesi di fare, rispondi fermamente, punto su punto, cifra su cifra, alla relazione incriminata. Questo a me, da radicale antico, interessa estremamente. ll resto è silenzio e fegato amaro
Con l'affetto di sempre, Toni
Garrani

[iii] Per Toni Garrani, e p.c. Valerio Federico, Signor Hood, lista satyagraha…
Caro Toni,il tesoriere di "Radicali Italiani", in una sua lettera, mi ha inoltrato le due risposte che hai mandato a Marco Pannella sulla vexata quaestio del patrimonio radicale, quello che "un sedicente Tricarico su un foglietto online che conta quanto il due di briscola" -- come tu scrivi -- definisce "un bel tesoretto.Anche io ho accumulato un bel po' di anni di militanza radicale (solo nelle ultime settimane e mesi, per una serie di motivi, purtroppo, si è rarefatta) avendo preso la tessera del Partito radicale per la prima volta nel 1977. Insomma continuo a onorarmi, a vantarmi persino, di essere un compagno di Marco Pannella. Anzi, con supremo sprezzo del ridicolo, io sono un seguace, un radicale pannelliano.Ma viviamo tempi così orrendi che non si sa mai. Magari mi sono distratto un momento e a mia insaputa, Pannella, che io considero uno dei maggiori, cioè: il maggiore intellettuale politico contemporaneo, "uno degli italiani più Gandhi", come scrisse D'Agostino anni orsono, quel Marco Pannella che il Dalai Lama abbraccia bacia e benedice e a cui regala sciarpe bianche a profusione, all'improvviso è diventato un pezzo di merda, un diffamatore, un fascista!Apprendo infatti dalle tue risposte che Pannella si sarebbe reso responsabile di un fatto "grave", "politicamente e umanamente": avrebbe rivolto al tesoriere di "Radicali Italiani" l'accusa "di aver scritto e diffuso una relazione patrimoniale distorta nel merito e nei numeri" ... "per far da sponda" eccetera eccetera; un fatto indubbiamente grave, diffamazione con l'aggravante del fatto determinato.Pannella sarà impazzito, magari ha fatto indigestione tra un digiuno e l'altro? Come può dire una cosa del genere, se i dati della relazione di Federico sono pubblici?(Veramente, il tesoriere Federico parla di "dati e informazioni in gran parte pubblici" -- anche se a me non riesce di capire quali siano i dati "non pubblici", cioè segreti, o privati, rivelati dalla sua relazione; il tesoriere Federico, che ci legge in copia, dovrebbe eventualmente illuminarci sul punto.)Poiché condividiamo questa militanza ultra-trentennale, ti chiedo per favore di indicarmi in quale "mail", o altro scritto o discorso tu hai trovato questa accusa del compagno Marco Pannella al compagno Valerio Federico: "aver diffuso una relazione distorta nel merito e nei numeri"... ringraziandoti anticipatamente per la risposta, perché io, di un'accusa siffatta, nelle lettere di Marco non ho trovato traccia.Vorrei anche chiederti, caro Toni, qual è la risposta che tu ti aspetti "fermamente, punto su punto, cifra su cifra" da Marco Pannella? Che importanza ha la sua valutazione del patrimonio radicale, se parliamo di dati di bilanci pubblici, visurabili in Camera di Commercio e per quanto d'obbligo per legge, pubblicati sui giornali? (Fosse per me poi, la parte dell'Archivio di Radio radicale che contiene le mie "interviste per strada" vale da sola 395 miliardi di euro, per il resto fate voi, in proporzione).Io ho l'impressione che la domanda che, sotto traccia, si rivolge a Pannella sia la seguente: Marco, a chi lascerai tutta questa "roba?E se questa impressione è non del tutto campata per aria, a me sembra che sia una domanda mal posta. Piuttosto che della roba (futura), bisognerebbe capire cosa fare, oggi, e non domani, del patrimonio di lotte radicali. Alla fin fine, è una questione annosa, che data almeno dal 1975, quando De Gregori dedicò a M.P., "con autonomia", la sua "Signor Hood": profetizzando che, sulla strada di Pescara, Pannella sarà "assalito dai parenti ingordi" e non gli resterà che "scaricare le sue pistole in aria e regalare le sue parole ai sordi.Personalmente, starei molto attento; e in ogni caso, l'eredità di Pannella l'accetterei solo con beneficio d'inventario. Rischiamo infatti di trovarci con un enorme debito da pagare: la "roba" forse basterà a coprire le spese dell'interramento, ma il debito politico, chi lo pagherà? E con quale moneta?Caro Toni, il "tesoro" che Pannella ci lascerà, speriamo il più tardi possibile, non è in quella roba: un paio di appartamenti in centro, quattro-cinque mixer di terza mano, magari le frequenze di Radio radicale, di valore molto aleatorio in tempi di canali digitali multiplexati. Quella "roba" lì, come tutti i patrimoni in tutti i bilanci, sta in una colonna in testa alla quale non c'è scritto: "tesoretto"; bensì PASSIVO.
Il vero tesoro è un altro e non basterà intestarsi quattro soldi di "roba" (pazientemente sottratta alle roberie partitocratiche in quarantanni di lotte) per goderselo, anche se qualcheduno -- di certo non tu -- pensa, furbescamente, che sia proprio questa la migliore scorciatoia e la migliore strategia per potersi fregiare, anche domani, del titolo di "radicali" e magari di "pannelliani -- anche e soprattutto coloro che, oggi, "pannelliano" lo considerano alla stregua, se non proprio di un insulto, di una diminutio del titolo di "radicale". Non so se mi spiego.
Se vorrai rispondere alla mia domanda (in quale occasione Pannella ha accusato Federico di "aver diffuso una relazione distorta nel merito e nei numeri"?) te ne sarò grato.
Grazie e ciao,
G.
ps. Per favore, anche se ti scrivo su fb, indirizza alla mia casella di posta: "satyagraha chiocciola bittertooth punto org", perché da un po' di tempo fb mi fa venire le bolle. Per parte mia, questa lettera la mando, oltre che a Federico, anche alla lista
satyagraha-2009@googlegroups.com ... sulla quale trovi anche, casomai tu abbia voglia di leggerla, anche la mia risposta a Federico, nella quale ho cercato di spiegare quel che ho capito io di quanto Pannella ha scritto a, e su Federico, che è ben lungi dall'essere una diffamazione. Ma naturalmente, ripeto, potrei sbagliarmi e tu me lo puoi dimostrare. Ariciao, 

[iv] Oltre ai bilanci pubblicati ed alle relazioni, Mauro Suttora, Pannella e Bonino SPA, Kaos, 2001; Danilo quinto, Da servo di Pannella e figlio libero di Dio, Fede & Cultura, 2012. 

[v] http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0156&tipo=stenografico#sed0156.stenografico.tit00060

[vi] Centro di Produzione spa, Torre Argentina Società di Servizi spa.

[vii] Associazione Politica Nazionale Marco Pannella – Notizie radicali.

[viii] Associazione Luca Coscioni di promozione sociale, Esperanto Radikala Asocio onlus, Certi diritti, Nessuno Tocchi Caino, Non c‘è Pace senza Giustizia, Lega Internazionale Antiproibizionista.

[ix] Il Comitato invita gli organi dirigenti a chiedere al Senato del Partito Radicale nonviolento transnazionale e transpartito l’inserimento all’ordine del giorno della questione degli assetti statutari e proprietari della galassia radicale e della loro funzionalità per l’iniziativa politica.
In particolare, indica la necessità di discutere in quella sede dei criteri di apertura e democrazia interna indispensabili per i soggetti costituenti di natura più direttamente politica, impegnati a garantire la vita e gli obiettivi del partito radicale sui vari fronti tematici e territoriali, e a discutere delle forme – statutarie e societarie – adeguate per una valorizzazione del patrimonio storico, politico ed economico finalizzata a proseguire quella storia e non a gestirne l’eredità.

[x] 2.9.2 Funzioni.
Il Senato:
- esprime un parere sulle proposte di modifica dello Statuto;
- in caso di inadempienza degli obblighi statutari da parte di un organo del Partito, il Senato, su iniziativa del suo Presidente, subentra nell’esercizio dell’organo inadempiente limitatamente agli atti necessari a ripristinare la legalità statutaria;
- esprime, su iniziativa del suo Presidente o su richiesta del Segretario e del Tesoriere, un parere preventivo sui progetti proposti da uno o più costituenti, dalle associazioni radicali, dalle associazioni e gruppi non radicali federati al Partito;
- può richiedere per iscritto al Segretario e al Tesoriere del Partito, e ai segretari e ai tesorieri dei soggetti costituenti/fondatori, informazioni e chiarimenti sulle politiche finanziarie. Le informazioni e i chiarimenti devono essere comunicati in forma scritta.

[xi] dovute ad una causa in corso e rispetto alla quale abbiamo cercato di transare a 500mila euro con il rifiuto della controparte.

[xii] Massimo Teodori.

[xiii] Ho letto in mailing list chiedere da chi evidentemente non lo conosce,  Candido chi? Chi lo conosce potrà rispondere Quello che ha disegnato gratis il simbolo di radicali italiani… e che dagli anni ’70 è professionalmente generosamente a disposizione del Partito.

[xiv] Marco Pannella, Emma Bonino, Marco Taradash, Roberto Cicciomessere, Pio Rapagnà, Elio Vito, Gianni Elsner.

[xv] Francesca Scopelliti.

[xvi] 5 con la Legna Nord (Emma Bonino, Marco Taradash, Giuseppe Calderisi, Paolo Vigevano, Elio Vito) ed uno con la lista di Forza Italia, Lorenzo Strik Lievers.

[xvii] Sergio Stanzani.

[xviii] Trentino Alto Adige, Veneto 1 e 2, Umbria, Marche, Molise, Basilicata, Calabria.

[xix] Marco Pannella a cui subentra Olivier Dupuis; Emma Bonino a cui subentra Vittorio Pezzuto che si dimette e subentra Gianfranco dell’Alba.

[xx] Piero Milio.

[xxi] Marco Pannella, Emma Bonino, Marco Cappato, Gianfranco Dell’Alba, Benedetto Della Vedova, Olivier Dupuis, Maurizio Turco.

[xxii] Dei 20 quesiti 13 sono stati bocciati dalla Corte costituzionale (Collocamento al lavoro, Tempo determinato, Part time, Lavoro a domicilio, Sostituto d'imposta, Smilitarizzazione della guardia di Finanza, Pensioni di anzianità, Servizio sanitario nazionale, Monopolio Inail, Responsabilità civile dei magistrati, Carcerazione preventiva, Termini ordinatori e perentori, Patronati sindacali) mentre sugli altri sette (Abolizione dei rimborsi elettorali, Abolizione della quota proporzionale Camera, Consiglio Superiore della Magistratura, Separazione delle carriere, Incarichi extragiudiziari, Disciplina dei licenziamenti, Trattenute associative e sindacali) il quorum non fu raggiunto.

[xxiii] E’ da ricordare e rilevare che nessuna delle campagne referendarie promosse dai radicali ha mai ottenuto 1 euro di finanziamento pubblico, finanziamento che è previsto solo dal 1999, dopo che il Partito radicale prima e la Lista Pannella dal 1992 i radicali avevano già autofinanziato con circa 15 milioni di euro, la raccolta di 61 milioni di firme su 110 quesiti referendari.

[xxiv] La persona fisica Marco Pannella acquisì le azioni dalla persona fisica Paolo Vigevano; in seguito Pannella e Sergio Stanzani cedettero le loro quote alla Lista Pannella.

[xxv] Marco Pannella ed Emma Bonino, eletta deputata e Ministro a seguito delle elezioni italiane del 2006 e alla quale subentra Marco Cappato.

[xxvi] Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo.

[xxvii] Achille Chiomento.

[xxviii] Marco Cappato.