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1985 08 06 * La Repubblica * Arrestato ad Ankara Spadaccia Manifestava contro fame e guerra * Vittorio Mimmi

A BELGRADO la polizia ha fermato i cinque radicali, quattro italiani e uno belga, che manifestavano in mattinata davanti alla sede dell'assemblea federale. Ai giovani sono stati ritirati i passaporti. Ad Ankara sono stati fermati dalla polizia il deputato Gianfranco Spadaccia e due obiettori di coscienza: Gaetano Dentamaro e Maurizio Turco. I tre, alle 12 locali, avevano distribuito manifestini in lingua turca e sventolato uno striscione con le parole "Vita, pace, libertà" in piazza Ulus, la maggiore di Ankara dove c'è il monumento di Ataturk. A Praga sono stati arrestati in piazza Venceslao cinque radicali, quattro italiani e uno belga. Gli italiani sono Sergio Marini, Enrico Olivo, Maria Sequenza e Paolo Morandini, tutti di Verona. Dopo alcune ore di interrogatorio i cinque sono stati rilasciati. A Berlino est sono stati fermati Marianna Buttignoni, Ester Galazzi e Paolo Ghersina. A Bruxelles cinque radicali sono stati fermati e subito rilasciati. Le altri capitali dove i radicali, in tutto un centinaio, hanno manifestato sono: Washington, Mosca, Varsavia, Budapest, Berlino ovest, Atene, Parigi, Roma, Madrid. In un comunicato del gruppo parlamentare radicale al Parlamento europeo si afferma che "i radicali manifestano dinanzi alle sedi del supremo potere politico dei principali stati del mondo per chiedere una nuova e autentica politica di pace e di sicurezza internazionale, che non può essere che in primo luogo fondata sul diritto alla vita e su grandi atti internazionali di solidarietà volti a sconfiggere l'olocausto dei nostri giorni, lo sterminio per fame che ogni anno condanna a morte oltre quaranta milioni di uomini, donne, bambini". "Scopo della manifestazione - è ancora detto nel comunicato - oltre a quello dell'ottenere concreti ed effettivi atti di pace, per la sopravvivenza, la vita, lo sviluppo di milioni di esseri umani, è il rivendicare una nuova normativa europea e internazionale che garantisca in ciascun paese il diritto all'obiezione-affermazione di coscienza, diritto sinora negato, represso o solo formalmente rispettato da parte sia dei paesi dittatoriali che di diversi stati di cosiddetta democrazia politica". Tra i radicali impegnati nelle manifestazioni vi sono 00 il segretario del partito Giovanni Negri (a Mosca), il presidente Marco Taradash (a Varsavia, dove nella piazza del Mercato della città vecchia si è tenuta una manifestazione di circa un'ora senza alcun intervento della polizia), il parlamentare europeo Cicciomessere (ad Atene). Nel volantino diffuso nelle 14 capitali si legge, tra l'altro: "Noi affermiamo che i governi dei nostri paesi a regime parlamentare non potranno rivendicare la loro supremazia democratica finchè le loro scelte saranno condizionate e spesso determinate dagli interessi del complesso militare-industriale, finchè negheranno il pieno esercizio del diritto all'affermazione di coscienza per tutti coloro che cercano di aprire la difficile ma obbligata strada per concepire una società e una difesa fondate sulla vita e sul diritto". Il manifesto conclude con l'auspicio che oggi 6 agosto, anniversario dell'esplosione della prima bomba atomica, "non sia giornata di paura e di rassegnazione per la violenza e la barbarie che incombe sul genere umano, ma sia giorno nel quale esprimere un sì di speranza per il diritto e per la vita". Un altro gruppo di radicali, guidato dal deputato Francesco Rutelli, ha manifestato davanti alla base militare di Chioggia. "In Italia - ha dichiarato Rutelli - non c'è solo Comiso: sulla laguna di Venezia si affacciano due basi di missili Nike Hercules, affidati all'Aeronautica italiana e le cui testate nucleari sono in mani statunitensi. Si tratta di una testimonianza dell'assurdità di molte dottrine e strutture della guerra nucleare: queste armi dovrebbero essere infatti impiegate per fermare in cielo lo schieramento dei bombardieri nemici. Quasi che avessimo a che fare con un'aviazione da seconda guerra mondiale e che fosse concepibile arrestarla con delle esplosioni nucleari sopra lo stesso territorio italiano".