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2008 07 05 * La Cronaca di Cremona * Il radicale Turco: «Quell’impianto va chiuso»

E’ stata la seconda volta a Cremona nel giro di due settimane per Maurizio Turco, deputato dei radicali, invitato dall’associazione Pietro Welby per illustrare la nuova iniziativa parlamentare avente per oggetto la situazione Tamoil. Ha fatto gli onori di casa Sergio Ravelli, in una conferenza stampa, ieri, a palazzo Cittanova, nella quale è stato presentato il testo di una nuova interrogazione protocollata presso i ministeri dell’Industria e dell’Ambiente all’indomani dell’ordine del giorno passato all’unanimità in Comune lunedì scorso, in cui si impegna la giunta a vigilare con attenzione le attività della raffineria, anche ala luce delle prescrizioni che saranno contenute nella autorizzazione in corso di istruttoria a Roma (Aia).

Turco dichiara di «non aver fiducia in una risposta della politica; in seconda istanza potrebbe esserci quella della magistratura ma non ho fiducia nemmeno in quella; questo intervento è finalizzato soprattutto alle istanze europee. Stiamo cercando di tessere quella tela che ci consentirà in tempi molto più brevi di quelli italiani, di ottenere dei risultati.

Non è la prima volta che la salute dei cittadini viene minacciata; nell’interesse di pochi si attenta all’interesse di tutti». Turco chiede pertanto al ministro la controprova che Tamoil realizzi o abbia già realizzato quello che per ora ha messo per iscritto nella richiesta di autorizzazione per l’impianto Autoil II (produzione di benzina con minore tenore di zolfo): ad esempio se la realizzazione degli interventi sia avvenuta secondo le tempistiche indicate; quali iniziative siano state prese per l’aumento dell’efficienza energetica e la riduzione di anidride carbonica oltre che degli altri prodotti da combustione; chiede se, oltre all’installazione di nuovi impianti, la società intenda dismettere quelli vecchi; quale sia il piano di intervento o messa in sicurezza per l’inquinamento già riscontrato, ed altro ancora.

Per l’esponente radicale, tuttavia non servono tante circonlocuzioni: «Una raffineria tanto a ridosso della città va semplicemente chiusa; d’altro canto mi risulta che fosse già in un piano di dismissioni degli anni Ottanta». E rincara con una buone dose di cinismo: «Non ho dubbi che alla fine le procedure autorizzative saranno positive … »