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2009 11 14 * Libero * TURCO (RADICALI) «Ordinanza suicida. Potrei dire di no alla misura cautelare» * Al. March.

Che l'ordinanza di rinvio a giudizio per il sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino non fosse un testo «convincente», lo aveva già detto il relatore Antonino Lo Presti (PdL). Ora però, dopo una prima lettura delle 350 pagine inviate dal gip di Napoli Raffaele Piccirillo, si aggiungono le perplessità del radicale Maurizio Turco che parla di «un'ordinanza suicida, se tecnicamente esistono sentenze suicide». Ovvero, un testo che sarebbe viziato dalle «pressioni degli organi di stampa e dei giornalisti che hanno chiesto ai magistrati "qualcosa" su Cosentino», ha spiegato ieri a Libero il parlamentare eletto nelle liste del Pd. Turco, come gli altri colleghi della Giunta per le autorizzazioni a procedere, attende comunque l'udienza con il sottosegretario fissata per mercoledì prossimo, «in cui gli chiederò se sa di essere intercettato non essendoci nel testo, aunaprimalettura, alcun riferimento a intercettazioni o altri tipi di riscontri». Il testo dell'ordinanza, firmata dai pm Alessandro Narducci e Giuseppe Milita, riporta (e contesta a Cosentino) fatti risalenti persino al 2001. «Inoltre i pentiti sono anni che parlano», insiste Turco, «dunque non è certo un'ordinanza improvvisa o piovuta per caso». I giudizi di Turco, espressione della cultura giuridica "garantista" dei Radicali, anche se ancora prematuri fanno capire quanto poco politico sia il dibattito sulle accuse a Cosentino. «Noi non abbiamo nulla a che fare politicamente con Cosentino e non voglio fare paragoni con il caso Tortora, ma l'ambiente giudiziario napoletano è rimasto lo stesso. E con esso il rapporto perverso fra magistrati e stampa», conclude il parlamentare che, malgrado i forti dubbi, non ha ancora fatto esplicita dichiarazione di voto. «Aspetterò l'udienza del sottosegretario e una rilettura attenta dei documenti per decidere».