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2010 05 07 * Il fatto * In segreti segreti in Rai. Lo ammette anche Palazzo Chigi * Marco Palombi

Un nucleo di dipendenti vigila sulle informazioni vitali per l’integrità dello Stato

Esiste un nucleo di dipendenti della Rai che, con tanto di Nos (nulla osta di sicurezza) rilasciato dai servizi, vigila sulle informazioni ritenute vitali per l’integrità dello Stato.

Non si sa quantisiano, cosa facciano esattamente, né se per questo gravoso compito vengano retribuiti, ma ci sono: la struttura ha anche un nome simpaticamente spionistico, "Punto di controllo Nato-Ueo", nel senso dell’Alleanza atlantica e dell’Europa occidentale.

Questa non è un’indiscrezione, ma quello che il governo ha comunicato alla Camera con una nota scritta datata 27 aprile 2010 e firmata dal ministro per i Rapporti col Parlamento Elio Vito.

La storia è questa. Tre anni fa un giornale online pubblica una notizia non confermata: in Rai c’è un nucleo di 50 giornalisti dotati di Nos che si occupa di selezionare quali notizie possono finire sulla tv L’in- discrezione è attribuita all’intelligence militare, irritata per essere stata tenuta all’oscuro dell’esistenza della cosa.

Piovono le smentite: l’allora direttore generale della Rai, Felice Cappon, nega ufficialmente in Vigilanza nel luglio 2007.

Maurizio Turco, un deputato radicale, non si accontenta della risposta e nell’aprile dell’anno successivo presenta un’interrogazione: ma questi 007 in Rai ci sono o no? La risposta si fa attendere due anni, ma quando arriva è sorprendente: si, ci sono.

Scrive la presidenza del Consiglio: l’Ufficio centrale perla sicurezza (l’Ucse, interno al Dipartimento per la sicurezza di Palazzo Chigi) smentisce che ci sia un organo preposto alla tutela del segreto di Stato in Rai.

Però poi la stessa nota ne afferma l’esistenza: "Il ministero dello Sviluppo economico, appositamente interpellato dall’Ucse - scrive Palazzo Chigi - ha confermato che i compiti del ‘Punto di controllo Nato-Ueo’ istituito in ambito Rai ... sono esclusivamente quelli di verifica ed attuazione delle misure volte alla tutela delle informazioni classificate".

Quanto al personale che se ne occupa, esiste anche quello, ovviamente dotato di Nos: "Il nulla osta di sicurezza viene rilasciato ai dipendenti Rai in ragione dell’espletamento di incarichi di natura amministrativa - mette a verbale il governo - e non riguarda, quindi, l’attività di giornalista".

L’ammissione dell’esecutivo merita qualche nota a margine.

Le notizie "classificate" sono quelle, dice la legge del 2007 che regola il segreto di stato, la cui "diffusione sia idonea a recare danno all’integrità della Repubblica", alla difesa delle istituzioni, degli accordi internazionali, della difesa militare.

A voler applicare un’interpretazione estensiva, praticamente ogni notizia politica, anche i lavori di ristrutturazione - per dire - della villa sarda di un presidente del Consiglio.

Di che genere sono le "informazioni classificate" maneggiate c/o protette dal "Punto di controllo" di viale Mazzini? La risposta dell’esecutivo presenta almeno un altro paio di aspetti diciamo bizzarri.

L’Ucse, che sta a Palazzo Chigi ed è competente sul rilascio del Nos, smentisce che esista una struttura che in Rai si occupa di segreto di stato, poi - presa da improvvisi scrupoli - chiede conferma pure al ministero per lo Sviluppo economico, che invece risponde che si, c’è: com’è possibile che chi, per legge, rilascia il Nos e conserva la lista dei nulla osta non sappia che esiste il "Punto di controllo" in Rai? Significa che il referente di quell’organismo è il ministero, cioè un’autorità politica? Quanto al personale, si legge che il Nos gli serve per roba amministrativa e "non riguarda l’attività giornalistica".

Non si esclude, quindi, che fra chi custodisce notizie classificate ci siano anche giornalisti.

Solo che quelli, per mestiere, le notizie dovrebbero darle.