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2010 09 22 * Libero * I dubbi europei sulle procedure seguite. La Ue: poche informazioni sulla banca * Gianluigi Nuzzi

Un acquisto di bond tramite la banca d'affari J P Morgan Frankfurt mette nei guai lo Ior l'Istituto opere di religione, la banca del Papa: i soldi, 23 milioni, finiscono sotto sequestro su richiesta della procura di Roma con l'aggiunto Nello Rossi, il vertice della banca del Papa, il presidente Ettore Gotti Tedeschi e il direttore generale, l'ex banca di Roma Paolo Cipriani, sotto indagine per omissioni legate alla violazione delle norme antiriciclaggio. La segnalazione era partita dal Credito Artigiano, il canale finanziario scelto dallo Ior per inviare i soldi alla banca del Fucino (3 milioni) e alla filiale tedesca di JP Morgan (20 milioni), dopo che non erano arrivate le informazioni richieste per eseguire l'operazione. Essendo lo Ior una banca extra Ue, quelli del Credito artigiano hanno chiesto i cosiddetti "elementi di rafforzo" come dettano le norme antiriciclaggio.

In assenza è scattata la segnalazione alla Banca d'Italia, il famigerato Uif, Unità informazioni finanziarie, la scatola nera dei controlli sul sistema del credito potenziata da. Mario Draghi. Da qui a salire l'operazione sospetta è stata "trattata" dagli specialisti della polizia valutaria della Guardia di Finanza e dalla Procura di Roma.. La storia è tutta qui. Solo nei prossimi giorni si conosceranno i motivi che hanno spinto lo Ior a non seguire la prassi ma sembra che la storia, sia sempre la stessa. Lo Ior non si adegua alle prassi finanziarie del sistema bancario italiano in linea con quello europeo. Era accaduto con la, movimentazioni dei conti di transito accesi in una decina di banche in zona San Pietro, a iniziare da Unicredit e che determinarono l'apertura di un'inchiesta sempre dei pm di Roma, ancora in corsa. Si ripete oggi.

MOMENTO DELICATO

Ma il profilo oggi assume un eco più dirompente perché il Vaticano sta attraversando un momento delicato di adeguamento dei suoi parametri finanziari per aderire alle norme antiriciclaggio dell'Ue. Una strada avviata nell'autunno del 2009 quando la preposta commissione pontificia sottoscrisse con l'Ue una, convenzione monetaria specifica. Il Vaticano deve quindi allinearsi dal 1 gennaio 2011, la Santa Sede sta seguendo i cambiamenti con la commissione presieduta dal cardinale Attilio Nicora, anche capo dell'Apsa. Ma è ancora da vedere se e come lo Ior andrà a recepire questa rivoluzione visto che all'interno del Vaticano gode di una propria autonomia giuridica. Insomma, una situazione poco chiara con processi di cambiamento che appaiono più lenti di quanto previsto. Questo stando almeno alle sconcertanti risposte date dall'Ue a una serie di interrogazioni parlamentari della liberale olandese Sophie in 't Veld proprio su come Ue e Santa Sede stessero verificando l'adesione del Vaticano alle norme antiriciclaggio.

COMMISSIONE

La Ue pur sottolineando come lo Ior "è soggetto alla giurisdizione dello Stato della Città del Vaticano" sostiene che la specifica commissione che sta seguendo la vicenda "non possiede informazioni dettagliate riguardanti questa organizzazione", ovvero lo Ior. Una risposta che rilancia la battaglia dei radicali: Maurizio Turco chiederà di istituire una commissione di inchiesta «con un obiettivo semplice », afferma. «Sapere se è ancora attuale la definizione di ente centrale della Chiesa cattolica, nel qual caso alla luce delle più che sufficienti prove contenute in "Vaticano SpA" dovremmo allora capire a, cosa le gerarchie vaticane hanno ridotto in meno di un secolo la Chiesa, cattolica».