Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

2012 12 13 * Il Sole 24 Ore * Lo IOR non può operare in Italia * Carlo Marroni

Vigilanza. Manca l’autorizzazione

Riaffiora il dossier IOR nei rapporti tra Italia e Vaticano: la banca vaticana non è stata autorizzata ad operare con proprie succursali in Italia. Non solo: non è autorizzata ad operare neppure in regime di prestazione di servizi, quindi senza stabilimento nel territorio nazionale. Una precisazione che è arrivata ieri dal sottosegretario all’Economia, Vieri Ceriani, in risposta ad una interrogazione di Maurizio Turco (Pd-Radicali). Il deputato, ricordando che lo IOR è residente in un Paese extracomunitario, chiedeva «se risulti se e quando l’Istituto sia stato autorizzato dalla Banca d’Italia ad operare in Italia e se e quando abbia stabilito succursali in Italia». Ceriani - che tra l’altro è un alto dirigente di Via Nazionale - ha ricordato che le banche extracomunitarie non possono operare in Italia tramite succursali, ovvero in regime di prestazioni di servizio senza stabilimento, senza autorizzazione di Bankitalia. La normativa infatti prevede che le banche con sede nella Ue possano operare attraverso una semplice notifica, mentre le altre necessitano di autorizzazione per effettuare tutte le operazioni previste daì testi unici, quindi tra le altre raccogliere e gestire risparmio, effettuare prestiti ed esercitare funzioni di custodia e amministrazione. Diverso è il caso di aprire conti di deposito, che rientra nei normali rapporti contrattuali.

Ma lo IOR ha chiesto di aprire una filiale in Italia (improbabile) o effettuare direttamente operazioni? Su questo punto non ci sono risposte ufficiali - in Italia su questioni di vigilanza vige il segreto d’ufficio - ma nel secondo caso, affermano ambienti d’Oltretevere, l’ipotesi è giudicata possibile. Di certo c’è che tra lo IOR e l’Italia le acque si sono calmate dall’apertura dell’inchiesta del 2010, ma che ancora non tutto è considerato pienamente sistemato sul fronte della normativa sulla trasparenza, vista anche la posizione - a quanto risulta tenuta pochi mesi fa dalla delegazione di Bankitalia nelle sedute di Moneyval. Quello che ormai è assodato è che lo IOR da tempo ha ridotto sensibilmente i rapporti con le banche italiane, per dirottarli soprattutto verso istituti tedeschi, in particolare risulta su Deutsche Bank. Questi trasferimenti erano emersi in febbraio dall’esame dei rapporti finanziari acquisiti dalla procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta su presunte attività di riciclaggio legate ad operazioni avviate dalla banca vaticana. Risale all’aprile 2009 la prima “informativa” della Banca d’Italia sullo Ior, per evidenziare le «criticità» di un conto presso una filiale UniCredit di Roma. Da allora è stato un susseguirsi di note, informative, circolari, in cui si ribadisce lo status di banca extracomunitaria dell’istituto ai fini della normativa antiriciclaggio. Fino a quando, il 15 settembre 2010, via Nazionale aveva «sospeso» due bonifici sul conto corrente presso il Credito Artigiano. A questi fatti si è poi sommata la chiusura da parte di Jp Morgan del conto IOR a fine marzo scorso, per mancanza di informazioni.