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2017 10 08 * Il Tempo * Su Coscioni l'ultimo scontro tra Radicali *

L'associazione al centro delle polemiche è al bivio: fa anche politica o deve restare solo una onlus?
Partito esploso Critiche a Cappato: tradita la volontà di Luca. Frattura con Turco.

Quello che accade tra coloro che un tempo erano i radicali di Marco Pannella si è consumato nel congresso del Partito Radicale che si è tenuto un anno fa nel carcere di Rebibbia. La maggioranza ha deciso di continuare le lotte storiche del Partito e di Pannella. Non essendo un partito ideologico e potendosi iscrivere chiunque non esistono minoranze, ma è sempre accaduto che chi non è d'accordo, dal giorno dopo il congresso veste l'abito del dissidente, dell'epurato e accusa il Partito di essere cambiato. La famosa galassia, l'insieme delle associazioni radicali, con il congresso di Rebibbia è esplosa. Ma va avanti un «contenzioso» tra Maurizio Turco, rappresentante legale del Partito e della Lista Pannella, e l'Associazione Coscioni. Finora la contestazione riguardava la modalità con la quale l'associazione aveva ottenuto l'iscrizione nel registro delle Associazioni di Promozione Sociale (Aps). Il 25 settembre Turco ha pubblicato sulla storica testata Notizie Radicali, oggi online ospitata sul sito medium.com, un articolo con il quale retoricamente si chiede se non ci sia stato un tradimento delle volontà di Luca Coscioni in relazione alle finalità dell'Associazione.
«Io voglio che l'Associazione sia una associazione solo politica. Non voglio la fondazione ONLUS. Io non trovo la necessità di questa separazione, perché i contenuti sono politici. (...) L'Associazione nasce come soggetto politico e così deve morire». Scrive Luca il 2 ottobre 2005.
Di fronte a questa volontà Marco Cappato avrebbe risposto: «Nella mia idea, di disporre di una onlus (o fondazione) affianco al soggetto politico avrebbe potuto essere una via da esplorare per disporre di benefici ad oggi preclusi. I benefici possono essere ad esempio di natura fiscale, oppure nel dispone di personale del servizio civile (...) Mi rendo conto che questa proposta contiene delle ambiguità e dei rischi. Pur essendo a mio parere, dei rischi governabili, considero ritirata la mia proposta d'accordo con il fatto che l'associazione nasce come soggetto politico e così deve morire (...)».
Subito dopo la morte di Luca, il 20 febbraio 2006, con il perfezionamento della richiesta di essere iscritta nell'albo delle Aps secondo Turco sarebbe iniziato il tradimento delle volontà di Luca. Mentre Cappato afferma che l'associazione fa politica, Turco cita una sentenza nella quale si afferma che «non possono essere riconosciute come Aps gli organismi la cui attività è politica». Essendo l'Associazione Coscioni iscritta nel registro delle Aps, o Cappato millanta che l'associazione fa politica o il Ministero non è a conoscenza dell'attività svolta dall'associazione. Parliamo dell'associazione che si è battuta per il diritto, anche di Luca Coscioni, a dare disposizioni su terapie e cure da somministrargli qualora non fosse più in grado di dispone di sé. Ma gli nega il diritto a veder rispettate le sue volontà sulle finalità dell'associazione da lui fondata e che porta il suo nome. Detta in pannellese, si profila una lesione del diritto all'identità personale, peraltro postmortem. E non è una bella cosa.