Fonte: http://www.casertace.net/cosentino-in-carcere-ecco-perche-casertace-e-i-radicali-ritengono-che-sia-una-bestialita-giuridica/
Lo può dire il sottoscritto, primo irriducibile spietato avversario della politica di Nicola Cosentino in questa provincia. Lo possono dire i Radicali che mai hanno fatto caso all’identità della persona che sta subendo un sopruso, ma hanno assunto posizione vivisezionando le carte sino all’ultima sillaba.
CASERTA - Di tutto, ma sarebbe bene dire, quasi di niente, si possono
rimproverare i radicali di Pannella, eccettuato il rilievo di aver avuto mai
mani in pasta, di essersi relazionati a gente con i quattrini, di aver
sponsorizzato tesi a favore di questo o di quel potente.
Quando i radicali che sono gli unici autentici liberali di questo
paese, associano i loro commenti a una storia giudiziaria lo fanno dopo aver
letto, studiato, centellinato le carte fino all’ultima virgola, passando le
stesse sotto la lente di ingrandimento di un codice penale che conoscono molto
meglio di tanti giudici e di tanti magistrati.
Garantisti per ideologia, ma non certo per definizione, nel senso che
il garantismo dei pannelliani consiste nell’applicazione pedissequa, mai
estensiva, mai relativisticamente interpretativa dei codici. Insomma, Diritto
integrale, al di là di chi ci sia sopra o dentro alle storie giudiziarie.
Ora non vogliamo certo dire che, avendo i Radicali in questi giorni
preso posizione a favore di Nicola Cosentino, quest’ultimo possa diventare un
secondo caso Tortora.
No, non è così. Chi scrive che è, e non lo nasconde, un simpatizzante
di Pannella e dei Radicali, bollerà di infamia a vita il politico Cosentino. Ma
il cittadino Cosentino è un’altra cosa. Il cittadino Cosentino soggetto di
diritto ha, appunto, il diritto di essere indagato, di essere processato, anche
di essere incarcerato, ma dentro una visione valutativa logica, rigorosamente
collegata all’applicazione dei codici e delle leggi, non certo per effetto di
valutazioni pregiudiziali, di estensioni iper-discrezionali degli elementi
costitutivi delle esigenze cautelari.
E allora, non possiamo non considerare la presa di posizione del
parlamentare uscente e, naturalmente, non rientrante (i radicali sono rimasti
fuori dal Parlamento perché questa è un’italietta) Maurizio Turco un fatto
serissimo. Se, infatti, uno come Turco che ha nutrito forti dubbi sino a
giuridica arrestabilità di Nicola Cosentino, sin dai tempi dei voti
parlamentari, oggi, sabato, fa capire, di fronte al parere negativo, fornito
dal Pm della Dda Antonello Ardituro, che l’arresto di Cosentino viene
considerato una sorta di punto d’onore, un’accusa molto complessa, ampia,
articolata, sfaccettata, che nelle aule giudiziarie non è stato ancora
dimostrato, allora, almeno agli occhi del sottoscritto, che dell’onestà
materiale e intellettuale dei radicali ha una considerazione sacrale, la
vicenda giudiziaria di Cosentino assume un altro significato.
Per il momento ci fermiamo qui, ma questo nei prossimi giorni sarà un
argomento su cui ritorneremo, perché il peggior politico del mondo, il politico
che magari ha avuto effettivamente la simpatia e l’appoggio della camorra non
può andare in galera se le motivazioni cautelari che dovrebbero essere di per
se eccezionali non sono granitiche e in questo caso trattandosi di misure ormai
datate, questa graniticità non c’è, almeno che il tratto della referenzialità
rispetto agli interessi del clan, posto alla base del suo diniego dal Pm
Ardituro, non diventi un elemento cautelare quando invece siamo chiaramente di
fronte a un elemento processuale.
Ah, ‘sti Pm prestano il fianco sul piano della considerazione e del
rispetto del diritto. Poi non si possono lamentare che il Cavaliere prende i
voti parlando male di loro.
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QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLA NOTA DEL PARLAMENTARE USCENTE DEI RADICALI MAURIZIO TURCO
“Con tutto il rispetto dovuto ai Pm di tutto il mondo non ho mai avuto dubbio alcuno, mai, che Nicola Cosentino sarebbe finito in galera. Se così non fosse stato non sarebbero state comprensibili né la prima e né la seconda richiesta di arresto e non va esclusa la terza, già scritta nella seconda. Infatti, quando si profetizza per Cosentino la carica di “referente politico nazionale dei casalesi” solo se va in carcere la profezia si avvera.
D’altronde se un Pm ritiene che hai un potere relazionale e che sei in grado di utilizzarlo a favore della camorra non puoi che finire in galera. Penso che quando ci sarà il tempo di leggere le carte ci stupiremo di come si sia potuto accettare tutto questo. Il caso Cosentino è un caso da iscrivere nel libro nero della giustizia italiana.”